Vittoria della Dinamo Sassari che batte una Germani Brescia mai doma per 98-95 e strappa così il pass per le semifinali scudetto. I nostri giudizi.
Robinson: 7. Moss prova a togliergli respiro all’inizio, poi comincia ad accelerare e Brescia non trova una soluzione. Inizia male il suo secondo tempo con un antisportivo evitabile. Da quel momento non riesce più a mettersi in ritmo e prende troppe decisioni affrettate. È però furbo prima a scappare e freddo dalla linea della carità quando conta.
Kruslin: 6,5. Ancora una volta è lui a prendersi spesso cura di Mitrou-Long, stavolta il play bresciano però sa di essere in missione ed è un osso molto più che duro. Altalenante in attacco, anche se è uno dei pochi con un minimo di continuità dall’arco.
Burnell: 7,5. Trovare un difetto nel suo primo periodo è come trovare un ago nel pagliaio. Già in doppia cifra in otto minuti, non molla un centimetro fino ad arrivare ancora una volta a muso duro con Moss. Ha fiducia anche dai 6,75, il quarto fallo però arriva troppo presto e macchia così una prestazione quasi perfetta e che termina con 21 punti.
Bendzius: 8. Si iscrive a referto con una tripla che fa esplodere il palazzetto ma all’inizio il suo lavoro non rimane nelle statistiche. È solo una fiammata, prima che nel terzo periodo il lituano torni a far respirare con sette punti cruciala sua squadra che offensivamente vive la sua prima piccola crisi. Non è però finita qui, perché il rimbalzo che regala la vittoria a Sassari è suo: merito di un’intelligenza cestistica che è di pochi.
Bilan: 7,5. Inizio dominante per il lungo croato, arriva però presto il secondo fallo nel primo periodo. Stavolta il tanto tempo in panchina sembra non aiutare, con Cobbins che a inizio secondo tempo non gli rende facile la vita e i compagni che lo cercano poco. Brescia ha troppa facilità nell’attaccare il ferro e lui soffre, ma nel momento del bisogno però l’ex Prometey torna ad essere il centro dell’attacco sassarese.
Diop: 6,5. Ancora una volta non abbassa il livello della squadra sostituendo il totem Bilan. Difende, corre il campo, lotta a rimbalzo.
Logan: 7. Il Professore fa fatica a governare la classe per i primi tre quarti. Poco spazio, qualche lampo di abnegazione difensiva ma poco altro. Prova ancora una volta a conquistarsi il quarto periodo e lo fa con una tripla, con un rimbalzo che porta ai liberi di Robinson e con i liberi che confezionano il risultato finale.
Gentile: 6. Sguazza nello spazio sul pick&roll che Brescia gli concede. A volte però eccede in superficialità. Tanti i minuti in campo vista la situazione falli di Robinson. La stanchezza alla lunga si fa sentire, così come la diversa energia di Brescia.
Treier: 6,5. È sua la tripla che consegna il primo vantaggio in doppia cifra a Sassari, è una sua tripla a spingere indietro una positiva Brescia nel secondo periodo. Bravo a capire in fretta come arginare Brown quando schierato da cinque tattico nel quintetto piccolo.
Devecchi: 6,5. Non semplice l’approccio per il capitano, che quando mette piede in campo prima si becca una tripla di Petrucelli e poi concede un 2+1 a Mitrou-Long. Rientra in campo per dare una mano in difesa negli ultimi istanti. E prende il rimbalzo finale.
Gandini: sv.
Pitirra: sv.
Coach Piero Bucchi: 8. La Dinamo inizia con lo stesso spirito di gara 3, poi si perde nel lungo periodo a livello offensivo finendo per soffrire anche in difesa dove concede qualcosa di troppo. Quanto costruito però nel primo tempo, le giocate determinanti nell’ultimo quarto, ma soprattutto una mentalità formatasi nel tempo, dalla sofferenza di novembre fino alla quasi perfezione di due giorni fa, fanno la differenza. Sassari strappa una semifinale playoff meritata e grandi meriti sono del suo coach.
Matteo Cardia
