Si è conclusa con un quarto posto al City of Cagliari la preseason della Dinamo Sassari.
Anche quest’anno la società del presidente Stefano Sardara ha optato per un tour in giro per la Sardegna in cui i biancoblu hanno sfidato squadre di buon livello, ad eccezione delle semifinali (entrambe vinte) dei tornei di Olbia e Oristano giocate contro i “cugini” del Basket Torino e gli svizzeri del Magnago; al di là dei risultati, tre vittorie su otto gare disputate, il precampionato della squadra di Gianmarco Pozzecco ha lasciato poche certezze e più di un dubbio sul futuro.
Prime impressioni: Come è fisiologico il leit motiv delle prime uscite del Banco di Sardegna 2019/2020 è stata la discontinuità. Più che normale viaggiare tra alti e bassi nelle due metà campo per una squadra che lavora sul campo da nemmeno un mese e che ha avuto più di qualche problemino fisico, anche tra quelli che dovranno essere dei punti più o meno fermi del quintetto (Vitali e Pierre): se poi aggiungiamo l’arrivo tardivo di Jamel McLean (sbarcato in Sardegna solo l’11 settembre), la Dinamo può sorridere al futuro, ma allo stesso tempo dovrà essere consapevole che ci sarà ancora tanto da lavorare in questa settimana che la separa dal primo appuntamento ufficiale con la Supercoppa del Pala Florio di Bari. Punto fermo di queste prime uscite è stato il carattere, da sempre il perno dei quintetti di Pozzecco: la partita punto a punto di Nuoro contro l’Hapoel con rotazioni risicatissime, il buon finale di gara contro Brindisi a Oristano nonostante la sconfitta e la reazione negli ultimi 10′ dopo un terzo quarto da dimenticare sempre contro gli israeliani nella finalina di Cagliari, sono la cartina di tornasole del temperamento e della personalità dei sassaresi. Segnali negativi invece sulla presenza a rimbalzo sotto le plance (in particolare nelle ultime uscite) e su alcune situazioni in difesa dove non sempre le scelte sono state corrette o i meccanismi tra i giocatori hanno funzionato.
I singoli: Sotto l’insegna della discontinuità anche le prestazioni dei singoli elementi: Miro Bilan è partito benissimo mostrando un’ottima tecnica nel pitturato e una buona presenza anche in difesa, non comparabile però con quella del gigante Cooley dell’anno scorso. Il croato si è un po’spento nelle ultime uscite (in particolare nella finalina del City of Cagliari), forse pagando un po’ la condizione ancora lontana e il fatto di essere stato un po’ “spremuto” in alcune situazioni dal coach, vedi il Città di Nuoro dove erano assenti Magro e McLean con appena qualche minuto di panchina concessogli con Maganza in campo. Difficile dare un giudizio su McLean in queste due uscite e con un allenamento e mezzo sulle spalle: l’ex Kuban è stato schierato da 5 e da 4 con Bilan in alcuni frangenti e potrebbe essere una delle chiavi della prossima stagione. Stesso ruolo è stato ricoperto in preseason da Dwayne Evans che ha alternato ottimi momenti ad altri in cui spariva dal campo. L’ala forte americana, al primo campionato italiano dopo diversi anni in Bundesliga, è capace di allargare bene il campo, ma vicino a canestro (per fare un inevitabile paragone col passato) sembra meno efficace di Rashawn Thomas. Alcun inconvenienti fisici hanno invece caratterizzato la preseason di Dyshawn Pierre e Michele Vitali; sia il canadese che il nuovo arrivato saranno probabilmente dei pilastri quando il gioco si farà duro, forti della loro esperienza. Esperienza che di certo non manca a un Curtis Jerrells, capace di passare da momenti idilliaci (vedi finale di gara contro l’Hapoel a Nuoro) a minuti in cui fa fatica a entrare nel vivo del gioco: giudizio simile anche per Marco Spissu che ha vissuto nel quarto finale del City of Cagliari il suo miglior momento. Per il play sassarese si prevede una stagione carica di responsabilità e fatta di tanti minuti in campo, spinto dal suo mentore Pozzecco che nelle parole rilasciate in preseason non manca di rimarcare il suo sostegno e la personalità dell’enfant du pays. Lampi positivi anche dai “gregari” Stefano Gentile, Daniele Magro, Lorenzo Bucarelli (pronto a giocarsi le sue carte in biancoblu dopo i due anni a Cagliari) e Jack Devecchi, particolarmente efficace a Oristano e Nuoro: la rilevazione della preseason è stata però l’aggregato lituano Paulius Sorokas che si è calato ottimamente nel suo ruolo, mosso dalla voglia di cercare un nuovo contratto dopo le stagioni in Serie A2. C’è ancora da lavorare per Gianmarco Pozzecco e staff che sfrutterà anche le prime due settimane piene di ottobre (prima dell’inizio dell’avventura in Champions League) per trovare la quadra. Prima però ci sono gli esami in Supercoppa e le due gare di campionato con Varese e Pesaro in rapida successione dove probabilmente la Dinamo sarà ancora in evoluzione.
Matteo Porcu