Se una vittoria è il modo migliore per scacciare una crisi, due servono a tirare su morale e autostima.
La Dinamo Sassari ha archiviato il 2018 con le nette affermazioni contro Pesaro e Brescia, avversarie non di primissimo piano ma che comunque rappresentavano due ostacoli nel percorso verso il primo obiettivo stagionale: le Final eight di Coppa Italia. Il salto in avanti di coach Vincenzo Esposito si vede nella gestione del roster: tutti trovano spazio, persino il giovane lungo Ousmane Diop; tutti cominciano a sentirsi importanti; e, di pari passo, aumenta anche la fiducia. È chiaro che questo sviluppo è frutto della redistribuzione dei minuti in precedenza assegnati a Terran Petteway, oramai fuori rosa.
Nelle prime battute stagionali l’ala piccola ha fatto vedere il suo potenziale offensivo ma è rapidamente divenuto un oggetto misterioso, avulso dal gioco e spesso deleterio. Se contro Pesaro e Brescia il roster senza Petteway ha dato risposte positive, è altrettanto vero che non è andata così contro Avellino – prima partita in cui l’americano è stato escluso –, a conferma della necessità di un intervento sul mercato. La pista Demetris Nichols, tre titolare della Sidigas Avellino, si è raffreddata molto rapidamente, mentre quella che porta a Austin Daye della Reyer Venezia al momento sembra solo una suggestione. Il nome caldo resta quello di Carlos Delfino, apparentemente in uscita dall’Auxilium Torino: il veterano argentino, in rotta con il presidente Antonio Forni, potrebbe tuttavia attendere la vendita della squadra e valutare il suo futuro con la nuova proprietà. In attesa di conoscere il nuovo innesto, sarà importante il lavoro di tecnico e dirigenza perché, a prescindere dal mercato, la stagione del Banco dipenderà soprattutto dalla capacità di mantenere alti morale e concentrazione, cancellando così i troppi passaggi a vuoto visti sinora.
Lello Stelletti