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Dinamo Sassari, a Napoli una chance sprecata: ora la sosta per rigenerarsi

Laurynas Beliauskas e Luca Vincini durante Dinamo-Trento | Foto Luigi Canu
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Un’occasione persa. La sconfitta della Dinamo Sassari all’Alcott Arena di Napoli lascia un retrogusto particolarmente amaro, il modo peggiore per arrivare a una sosta per le nazionali attesa e necessaria dopo un avvio di stagione tribolato, con sole due vittorie in campionato e già lo scossone del cambio in panchina tra Bulleri e Mrsic, con il coach croato che non ha avuto però le tempistiche necessarie per mettere mano profondamente a una squadra che pecca ancora in termini di continuità e risolutezza nei momenti chiave della gara.

Irraggiungibili
Le premesse della gara dell’ex Pala Barbuto non erano tra le più favorevoli per i biancoblù, con Carlos Marshall (forse il più continuo di inizio stagione) in dubbio per un problema alla caviglia; un giocatore che ha provato a scendere in campo e stringere i denti, ma apparso visibilmente in difficoltà.  Lo 0/2 al tiro e i due falli sul groppone in pochi minuti, hanno fatto sì che non sia stato più utilizzato se non per una manciata di minuti nel quarto finale da Mrsic. Un’assenza importante per la Dinamo contro Napoli che per la verità ha dovuto rinunciare in toto alla sua stella Mitrou-Long: la squadra di coach Magro è riuscita però a compensare l’assenza dell’ex Brescia tra le altre, trovando in Flagg, Bolton, Croswell e in El-Amin punti ed energia, determinanti per aggiudicarsi il match. Eppure Sassari non era partita male, cavalcando il suo leader Thomas e un Buie abbastanza in fiducia, ma scavalcata la metà del primo quarto la partita ha assunto i connotati del “paradosso di Achille e la tartaruga“. Ogni volta che il Banco di Sardegna ha provato ad avvicinarsi, Napoli è stata capace di mettere su un parzialino per ricacciare indietro gli avversari fino a quello finale con i primi e unici punti dal campo di Simms a chiudere i giochi: spallate date dal talento dei giocatori di casa, ma anche da una serie di errori della squadra ospite, non tanto sulle palle perse (14), ma anche al tiro. Il triplo errore di McGlynn da sotto canestro per il possibile -4 in un momento chiave del quarto finale è stata un po’ la fotografia della gara di una squadra che ha avuto poco contributo da alcuni suoi elementi.  “Per conquistare una partita in trasferta, su un campo così caldo, servono testa e concentrazione per tutti i 40 minuti e noi, nei momenti chiave, non ne abbiamo avuta abbastanza” l’analisi lucida di Mrsic a fine gara, che ha voluto sottolineare come continuità e presenza nei momenti più importanti della gara siano le principali mancanze della sua squadra.

Singoli
Positiva la prove di Thomas fino a quando la sua caviglia non ha subìto la più classiche delle storte in mezzo al pitturato nel terzo quarto, sufficiente a fargli perdere ritmo e minuti sul parquet quando il suo apporto sarebbe potuto diventare decisivo. Tra gli esterni sufficienti anche Buie e Beliauskas: il primo ha saputo essere punto di riferimento con la sua assenza nei minuti in cui è fisiologicamente seduto in panchina che pesa in questa squadra, mentre il lituano ha in parte ritrovato confidenza con il tiro dall’arco (4/8) dopo le ultime uscite. Vincini, fresco di convocazione in azzurro, si è confermato per lunghi tratti, mentre McGlynn non è stato protagonista di una delle sue migliori giornate. Capitolo a parte per Johnson: l’ex Neptunas, exploit con Cantù a parte, non è ancora riuscito a imprimere il segno su questa squadra. Anche a Napoli ha chiuso con appena 7 punti in 33 minuti (1/5 da tre), chiudendo con una delle peggiori valutazioni (-13), facendo meglio del solo Zanelli (-15) apparso contro Bolton e compagni molto in difficoltà.

Sosta
Come scritto in precedenza, la sosta non può che essere una manna per la Dinamo Sassari. Due settimane per recuperare le energie ma anche occasione di rinchiudersi in palestra e lavorare duro, senza però i nazionali Vincini e Beliauskas che si troveranno di fronte in Lituania-Italia del 30 novembre. Con i dieci superstiti Mrsic lavorerà per infondere qualche altro concetto di gioco, ma soprattutto sulla testa dei giocatori e, chissà, magari fare qualche valutazione sul mercato con il diesse Sartori. D’altronde questo roster era stato costruito anche sulle indicazioni di Bulleri, con eventuali opportunità in termini di tagli da altre squadre che si potrebbero creare durante la sosta. Uno sguardo al mercato, ma mille di più sul parquet del Pala Serradimigni durante gli allenamenti, parquet che sarà teatro di due partite alla ripresa dei giochi, con la visita della Pallacanestro Trieste, ieri capace di battere Milano, e la prima del secondo round di FIBA Europe Cup contro i turchi del Petkimsport. La speranza e l’obiettivo di Mrsic sarà quella di vedere una Dinamo ristorata e rigenerata da due settimane sì senza partite, ma chiave dopo un avvio di stagione sotto le aspettative.

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