Dopo 22 vittorie consecutive il Banco di Sardegna trova la prima sconfitta al Pala Taliercio di Mestre, contro la squadra di De Raffaele.
Tabellino: VENEZIA-SASSARI 72-70
VENEZIA: Stone 3, Haynes 15, Bramos 8, Mazzola 3, Watt 14, De Nicolao 6, Tonut 11, Cerella 3, Daye 8, Vidmar 1, Giuri, Biligha.
SASSARI: Smith 3, Pierre 4, Thomas 13, Cooley 12, Spissu, Gentile 6, Devecchi, Carter 7, Polonara 6, Magro, Diop, McGee 19.
Il Taliercio di Mestre è gremito per Gara 1 delle finali scudetto della Serie A di pallacanestro. I padroni di casa sono carichissimi e non vogliono farsi trascinare dall’uragano Dinamo, imbattuta da 22 partite. E la Reyer inizia a macinare il suo gioco sfruttando Bramos, che comincia la sua serie di triple di serata, mentre Watt ingaggia i primi duelli con Cooley. Proprio “Big Jack” e Carter, con la luce decisamente accesa, tengono a contatto il Banco. L’Umana ha un roster profondo: dalla panca entrano Tonut e Daye e danno una nuova scossa arginata solo dai 5 punti dell’ex Tyrus McGee. La guardia di Stringtow (Oklahoma) sembra avere il dente avvelenato e una discreta voglia di far valere la “legge dell’ex”: arrivano in sequenza punti e assist. Il merito principale di McGee è soprattutto quellodi trascinarsi dietro gli altri. Thomas, autore di un paio di difese importanti, comincia ad attivarsi anche in attacco. Inizia una fase concitata, dove si segna poco, si corre molto e non mancano le proteste in casa Dinamo: coach Pozzecco si becca un tecnico per un palese fallo su Spissu non sanzionato e inizia a trasparire un po’ di nervosismo. Niente paura: c’è Tyrus. Prestazione maiuscola nei primi due quarti del numero 3 sassarese. Il primo tempo si chiude sul 29-37.
Salgono la temperatura e l’umidità al Taliercio per il terzo quarto. Chi non sembra avvertire le condizioni climatiche proibitive è Cooley, il più grosso in campo. Anche Pierre, silente nei primi venti minuti, inizia a scuotersi. Il Banco manca in un paio d’occasioni del “killler istinct” necessario in queste partite e l’Umana resta a contatto. La forza di Venezia è restare mentalmente in partita, mentre lo stesso non si può dire per Sassari. A questo si aggiungano gli ultimi 2 minuti del quarto di assoluto livello giocati da Austin Daye e il sorpasso è fatto.
Mai dare la Dinamo per morta, però, soprattutto dopo questa sequela di vittorie e le due serie precedenti nei playoff. McGee non ha ancora finito di incantare e il Banco torna avanti, anche se pecca in maniera imperdonabile dalla lunetta. Dall’altra parte c’è l’altro ex, Marquez Haynes, che inizia a macinare il suo gioco, ma soprattutto Cerella, che porta in dote dalla panca la pesantissima tripla del 63 pari e una serie di giocate in difesa. Sassari continua a sbagliare liberi (saranno 18 su 29 alla fine) e, nonostante la scossa di Gentile, vede la partita scappargli di mano. Il tiro della disperazione di Spissu all’ultimo secondo non cambia il risultato. Arriva la prima sconfitta per Sassari dopo un filotto di 22 partite: Gara 1 è di Venezia, al Taliercio finisce 72-70.
PAGELLE
Smith 5 – Serata da cancellare, soprattutto dopo Gara 3 con Milano. Fari spenti.
Carter 6 – Minuti di qualità, anche se quando conta è in panca.
Pierre 5,5 – Serata difficile: pochi punti, pochi rimbalzi e troppo errori in lunetta.
Thomas 6,5 – Più presente di quanto dicano i numeri. Apporto molto solido anche in difesa.
Cooley 7 – Watt e Vidmar sono tosti. Lui pure, e forse anche di più.
Spissu 5 – Serataccia e certamente non per l’ultimo tiro.
McGee 7 – Elettrizzante il suo ritorno al Taliercio. Prestazione superlativa.
Gentile 6 – Partita di sacrificio su Tonut. La sua scossa finale non basta.
Polonara 5,5 – Tira giù qualche rimbalzo ma non garantisce la solita sferzata di energia.
Devecchi sv
Magro sv
Pozzecco 5,5 – Oggi l’attacco non gira e a tenere su il Banco sono McGee e Cooley. Con tutti questi errori ai liberi e pessime percentuali da tre (4 su 17) perdere era quasi inevitabile e l’unico merito di Sassari è farlo con sole due lunghezze di svantaggio. C’è un campanello d’allarme su cui lavorare: oggi si è perso non perché Venezia ha giocato meglio, ma perché Sassari ha sbagliato troppo.
Lello Stelletti