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Dinamo | Investimenti, obiettivi e speranze: Sassari riparte anche dai giovani

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Prima è stato Gigi Datome dalle pagine di Tuttosport. Poi è stata la volta del commissario tecnico Gianmarco Pozzeccco dalle colonne del giornale torinese. Un unico intento, quello di chiamare le società, soprattutto quelle di Serie A, a ragionare sugli spazi per i giovani italiani e sul loro utilizzo. Dopo l’esperienza negativa al Pre-Olimpico di San Juan, condizionato anche dalle diverse defezioni causa infortunio a partire da quella di Simone Fontecchio, il movimento cestistico italiano si è guardato dentro per provare a capire le motivazioni di un quadro che vede il raggiungimento di traguardi importanti con le Nazionali giovanili e dall’altra una Nazionale maggiore che fatica ad avere un continuo ricambio di elementi che permetta una crescita di competizione e movimento. Così è arrivato l’appello ai club e anche la stoccata del ct Pozzecco che ha parlato di “perdita della soddisfazione di investire“. Un trend che la Dinamo Sassari già nell’ultimo mercato ha provato a invertire, raccogliendo in anticipo la chiamata delle istituzioni federali.

Intenzioni

Nell’ultimo ciclo sono stati Diop e Treier, arrivati rispettivamente per la prima volta nel 2018 e nel 2020. Classe 2000 il primo, ’99 il secondo: giovani su cui la Dinamo ha puntato seppur con diverse formule ed esiti. Due elementi di formazione italiana, ma non eleggibili per la nazionale anche per scelta, per quanto riguarda il centro senegalese appena passato a Milano. “Riprendiamo a investire su giocatori giovani, in un mercato italiani sempre ristretto” ha affermato il presidente di Sassari Stefano Sardara sulle colonne de La Nuova Sardegna (qui per un estratto dell’intervista). Nella prossima stagione saranno Veronesi, Vincini e Trucchetti a raccogliere un’eredità da portare avanti, anche se con responsabilità diverse. Un occhio di riguardo ci sarà però anche per quello che succederà alle spalle della prima squadra, con le giovanili che negli ultimi anni anche quando presentate nei campionati senior isolani – vedasi Torres e Dinamo Academy – hanno risposto in maniera positiva mettendo in mostra elementi di talento e da cui la società spera di vedere arrivare altri elementi che possano diventare pronti a fare un percorso preciso. E con un altro a guardare proprio i giovani del vivaio come Pisano e Dore che proveranno a compiere uno step importante per la loro carriera lontano da casa.

Progetto

Veronesi non è più giovanissimo. E forse questo è uno degli esempi di come l’arrivo in massima serie per i giovani cestisti italiani a volte sia troppo tardivo. Il classe ’98 arriva da due buone stagioni a livello realizzativo (11.5 punti a Mantova e 14.5 a Piacenza nell’ultima annata) in A2, dopo diverse trascorse in Serie B Nazionale. Un tre con la mano da guardia, soprattutto dalla lunga distanza, Veronesi è atteso dalla stagione dello step, dalla possibilità di capire se possa dimostrare anche in A1 di valere quanto dimostrato al piano di sotto. Per la conformazione corporea e il lavoro compiuto soprattutto sul busto, l’adattamento alla fisicità della massima serie non dovrebbe essere problematico. Resta da capire a quanto viaggeranno le gambe e come Markovic riuscirà a lavorare su un giocatore a cui Sassari ha deciso di affidare lo slot che nella scorsa stagione era appartenuto a Kruslin, dimostrando di dare diversa fiducia al ventiseienne. Discorso differente per Vincini e Trucchetti. Il primo avrà davanti Halilovic e Renfro, ma potrebbe avere delle opportunità vista la crescita evidenziata nell’ultima stagione alla JuVi Cremona che ne hanno fatto uno dei prospetti più interessanti della A2. Con Sassari che potrebbe rappresentare la piazza giusta per proseguire un percorso che potrebbe essere importante anche in chiave azzurra, visto che Vincini ha fatto parte delle diverse selezioni giovanili e i centimetri sotto i tabelloni sono sempre più una merce rara in Italia. Chi invece potrà giocare in casa e sfruttare probabilmente anche la vetrina della Next Generation Cup sarà Stefano Trucchetti, che al momento ha però l’ambizione di giocarsi un posto nella Nazionale U18 per i prossimi Europei. A favorire il ritorno del giocatore cresciuto nella Don Bosco Sassari è stato il passaggio a Borgomanero, tra B Interregionale e U19 d’Eccellenza. Un’esperienza in un campionato senior ancora più competitivo, ma soprattutto lontano dalla Sardegna che ha favorito la scelta di puntare sul classe 2006 per questa stagione. E lasciare così partire per prendersi una fetta di protagonismo due giocatori come Riccardo Pisano e Alessandro Dore. Pisano in B Nazionale a Fabriano e Dore in B Interregionale e in U19 alla BluOrobica avranno l’opportunità di conoscere la pallacanestro in diverso modo ma anche se stessi. Con la Dinamo che dovrà essere brava poi a tirare le somme e capire quali saranno i passi necessari per far sì che dopo l’esperienza chi è partito possa tornare a casa per dire la sua.

Matteo Cardia

 
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