Una rotta che va dalla Norvegia alla Sardegna passando per l’Inghilterra. È quella virtuale percorsa da Arild Sundby, venticinquenne di Verdal, piccola città a un’ora e mezza da Trondheim. Per capire cosa unisca tre posti così lontani nella vita di Arild basta leggere la descrizione del suo profilo Twitter: “Liverpool, Cagliari Calcio og RBK“, ovvero le tre squadre che tifa nei tre diversi campionati, Premier League, italiano e norvegese.
Segui Liverpool e Rosenborg, uno dei club inglesi più iconici al mondo e il più importante club norvegese. Poi il Cagliari, che ha poco a che fare con gli altri due. Come nasce la tua passione?
“In Norvegia il calcio inglese è imponente e mio padre è un tifoso del Liverpool, la scelta era praticamente già fatta. Il Rosenborg è la squadra della mia città, vivo appena fuori Trondheim. Ma per il Cagliari è completamente differente. Tutto è iniziato a dire il vero con un videogioco, credo fosse Pro Evolution Soccer 2011 o 2012. Avevo 14-15 anni e avevo scelto il Cagliari nella modalità giocatore-carriera e subito dopo ho deciso di vedere cosa facevano nella realtà. Ho visto alcuni risultati e un giorno c’era una loro partita in televisione e così l’ho guardata. Dopo quella volta ho deciso di iniziare a seguirli, ho fatto qualche ricerca e immediatamente mi sono innamorato calcisticamente di Andrea Cossu, che giocatore! E poi Victor Ibarbo, Radja Nainggolan, Marco Sau, Albin Ekdal, questi sono giocatori che mi ricordo molto bene e ho iniziato a utilizzarli tantissimo nelle mie partite a Fifa. Da quel momento in poi ho sempre continuato a seguire la squadra!“.
L’amore per il Cagliari ti ha mai portato in Sardegna? Qual è il tuo personale podio di giocatori che hai visto con la maglia rossoblù?
“No, non sono mai stato nell’Isola. Ovviamente ho guardato come poterci andare, ma i voli dalla Norvegia non sono proprio comodi e sono anche abbastanza costosi. Naturalmente il mio giocatore top è Andrea Cossu, è quello che davvero mi ha causato l’attaccamento alla squadra. Estroso, bravo nel dribbling, intelligente…un piacere guardarlo! Al secondo posto devo mettere Radja Nainggolan, sono combattuto tra lui e Joao Pedro ma guardando al valore assoluto devo scegliere il Ninja sopra il brasiliano. So che Joao Pedro ha fatto tanto per il club, ma Radja è probabilmente il miglior giocatore che abbia mai visto giocare per il Cagliari. Quindi in testa Cossu, secondo Nainggolan e terzo Joao Pedro”.
Nello scorso mercato di gennaio il Cagliari ha provato a portare in Sardegna l’attaccante del Rosenborg Saeter. Da uno dei tuoi club all’altro insomma. Sei più dispiaciuto che la trattativa non sia stata chiusa o più contento della sua permanenza a Trondheim? Che tipo di giocatore è Saeter?
“In tutta onestà avrei voluto che partisse. La ragione principale è che avrebbe portato maggiore interesse per il Cagliari in Norvegia e mi avrebbe fatto enorme piacere avere un norvegese in squadra. Per il futuro chissà, ha detto in un’intervista che resterà nel Rosenborg per tutto il 2023 – qui la stagione inizia ad aprile e termina a dicembre – e sembra che non abbia intenzione di firmare un nuovo contratto, l’attuale scadrà a fine anno. Secondo me lui vorrebbe trasferirsi all’estero, è diventato impopolare ultimamente proprio per questo suo desiderio di cambiare squadra, così come qui in Norvegia nemmeno il suo agente è ben visto. Come giocatore è un ottimo punto di riferimento offensivo, ma anche come supporto per la squadra. Con Casper Tengstedt, che gli ruotava intorno, ha formato una coppia eccezionale. È anche un ottimo realizzatore e bravo dentro l’area di rigore, è abbastanza rapido anche se può migliorare tecnicamente. In generale è un buon attaccante che penso potesse inserirsi bene nel Cagliari, alto ma più bravo con i piedi di Pavoletti, così come è più grosso e forte fisicamente di Lapadula. In pratica è una sorta di mix dei due attaccanti attuali rossoblù”.
Come vedi il Cagliari in questa Serie B? E cosa hai provato il giorno della retrocessione a Venezia?
“Fino a qualche settimana fa non ero fiducioso che potessimo pensare alla Serie A, eravamo davvero sottotono con Liverani. Ma ora con Ranieri davvero penso che si possa salire di categoria. Dobbiamo migliorare assolutamente fuori casa, ma ci sono stati già dei segnali incoraggianti. Credo che passare alla difesa a tre sia stato cruciale. La gara contro il Venezia che ha portato alla retrocessione? Non potevo credere a ciò che stava accadendo. Una delle prestazioni peggiori che abbia mai visto in vita mia. Non c’è stata mai la sensazione potessimo segnare, è stato scioccante. Per essere onesti credo che la retrocessione sia stata meritata, non c’era spirito battagliero nella squadra la scorsa stagione”.
Qual è la partita che ti è restata nella memoria del Cagliari in questi anni? Guardi tutte le gare anche in Serie B?
“Sicuramente la vittoria di Napoli per 1 a 0. Non so perché ma ogni tanto mi torna in mente. Siamo stati costretti a difenderci per tutta la gara ma loro non riuscivano a segnare, poi Castro fece gol giusto prima della fine della sfida e ci regalò i tre punti. Non ho idea di cosa capitò in quei mesi, ma sembravamo imbattibili. Avevo davvero pensato che potessimo ambire a qualcosa di speciale quella stagione, ma sfortunatamente tutto crollò nella seconda parte. Guardo tutte le partite del Cagliari anche in Serie B, riesco a trovarle in streaming perché nessun canale televisivo ha i diritti qui in Norvegia. Guarderò al 100% anche quella contro il Bari, mi aspetto una buona prestazione. Loro sono una buona squadra, quindi sarà una partita difficile. Spero davvero di raccogliere tre punti, ma onestamente anche un pareggio a Bari non sarebbe un brutto risultato per come stanno le cose. Spero solo di vedere una buona prestazione, abbiamo perso una sola partita nelle ultime sei e vorrei che mantenessimo questa forma così da scalare la classifica sempre di più!”
Matteo Zizola














