Riccardo Cucchi, voce storica della radio italiana con “Tutto il calcio minuto per minuto” ha parlato ai nostri microfoni commentando il momento storico del Cagliari e la stagione appena passata.
La stagione appena trascorsa può essere archiviata tra le positive?
«Per come si era messa e per la salvezza raggiunta direi di sì, ciò che è difficile da spiegare è il perché di tante complicanze, il valore tecnico del Cagliari era molto alto, lo si può notare semplicemente leggendo i nomi della rosa, io credo che all’inizio si ambisse ad una posizione di metà classifica, il mercato della passata estate è stato ottimo oltre che economicamente importante. Rimangono da capire le motivazione che hanno portato i rossoblu a questa situazione».
La risposta potrebbe essere la guida tecnica?
«Non saprei, anche perché è difficile trovare un responsabile, a volte si vive anche di alchimia di tanti fattori che non si vedono all’esterno. Ciò che posso dire è che almeno sulla carta il Cagliari sarebbe andato incontro ad una salvezza tranquilla. Conosco Di Francesco, è un allenatore che ha tante qualità, propone un’idea di calcio innovativo, ho molta stima di lui».
Quali sono le mosse che dovrà mettere in atto Capozucca per evitare di ripetere la passata stagione?
«Credo che la prima mossa importante sia già stata fatta confermando l’allenatore. Leonardo Semplici ha dimostrato di meritare la panchina conquistando la salvezza, fare un senso di continuità all’operato del mister è sicuramente un’ottima cosa. Capozucca dovrà per forza di cose fare i conti con le esigenze economiche del club, per forza di cose verrà venduto un pezzo importante della rosa. Cragno o Nandez? Beh, c’è da dire che Cragno può essere tranquillamente considerato uno dei migliori portieri italiani, tanto da mettere in difficoltà anche Mancini che gli ha preferito Meret solo in occasione dell’ultima scrematura. Nandez ha diverse pretendenti e ha dimostrato anche lui di essere un ottimo centrocampista. Sarebbe un peccato in ogni caso, ma ci sono ovviamente dei conti da fare».
È presto per tracciare un grande bilancio della gestione Giulini? Che idea si è fatto?
«Giulini ha sicuramente operato bene, non è semplice ad oggi gestire un club di Serie A soprattutto dal punto di vista economico, visti i capitali di cui dispongono le grosse società del nostro campionato. Il suo è un percorso virtuoso e verrà completato con la costruzione del nuovo stadio. Un fattore da non sottovalutare, avere un impianto di proprietà porta ricchezza e prestigio. Certo che se non avesse centrato la salvezza quest’anno il discorso sarebbe cambiato. Ma oggi il saldo non può che essere positivo»
Andrea Zedda