Uno stralcio delle dichiarazioni dell’opinionista di Sky Sport, intervenuto mercoledì sera alla nostra rubrica quotidiana Linea 131.
Così Paolo Condò sul Cagliari di Giorgi, con Allegri in campo: “Ho vissuto la fantastica cavalcata in Coppa Uefa del Cagliari di Giorgi, arrivato fino alla semifinale, che seguivo per la Gazzetta dello Sport. Recentemente ho ricordato su Twitter della trasferta divertentissima a Trabzon, davvero mitologica, però in generale quello era un Cagliari che giocava veramente bene. Raccogliendo i cocci dei ricordi di quella stagione, io andavo sempre all’Hotel Mediterraneo: uno dei miei posti preferiti, e uno di quegli hotel dove ai pasti puoi tranquillamente ordinare il solito. Ma, soprattutto, ospite dell’albergo era Massimiliano Allegri, che non aveva preso casa a Cagliari: di gran lunga il calciatore più simpatico che abbia mai conosciuto. Da allenatore, come spesso capita, lo è rimasto ma si è dovuto un po’ indurire, ma da calciatore era di una simpatia travolgente e anche furbo, perché aveva capito che gli conveniva tenere buoni i rapporti con i giornalisti. Veniva spesso a fare colazione con noi e ci raccontava le sue storie, come quella volta che scappò dall’altare e si nascose proprio in Sardegna, scappato a Stintino con Giovanni Galeone nascondendosi per tutta l’estate dai parenti della donna che sarebbe dovuta diventare sua moglie. Che risate, davvero”.
Su Walter Zenga: “Premetto che sono un suo amico, come di Mancini: in genere, con quelli dell’Under 21 di Azeglio Vicini che poi arrivarono a Italia 90 ho un ottimo rapporto, perché eravamo quasi coetanei. Penso che Walter abbia fatto da allenatore delle cose eccellenti in ambienti difficili, come a Belgrado o in Turchia, mentre c’è sempre stato qualcosa che non è andato quando è tornato in Italia. Ha cominciato a far bene a Catania, poi a Palermo, alla Sampdoria ma c’era sempre qualche problema con il presidente, con l’ambiente: è sempre stato uomo di grandi fuochi e accensioni, basti pensare al litigio con Varriale in tv. Perché lui è così, se dovessi descriverlo come un ciclista, è più uomo da grandi classiche in linea che da corsa a tappe. Cagliari può essere per lui l’occasione, alla luce anche dell’ottima rosa a disposizione, anche per i prossimi mesi, a patto che trovi serenità e Giulini è un presidente che da parte sua ne offre a chi lavora con lui, per diventare anche uno da corsa a tappe. Aspetto sempre che Walter faccia la “sua” stagione in Italia e Cagliari potrebbe essere la piazza giusta”.