Otto stagioni, 188 presenze, 10 reti. Numeri a cui si mischiano ricordi preziosi per Luca Ceppitelli che a Cagliari ha costruito buona parte della sua carriera. E che alla città è rimasto più che affezionato, tanto da tornare in estate in Sardegna. Dopo essersi salutati nel 2022, le strade di Ceppitelli e dei rossoblù ora sembrano incrociarsi nuovamente, anche se in maniera diversa. Perché nell’ultimo anno affrontato con la maglia della Feralpisalò l’esperto difensore ha giocato insieme a Mattia Felici e Christos Kourfalidis. Il primo sembra ormai vicino a vestire la maglia del Cagliari, il secondo tornerà in Sardegna per provare a guadagnarsi la propria chance. Abbiamo parlato con Ceppitelli dei due giovani e del futuro dei rossoblù.
Luca Ceppitelli, Mattia Felici sembra destinato a diventare il primo acquisto del Cagliari in questa sessione di mercato. Di che tipo di giocatore e di persona si tratta?
“Mattia è un ragazzo con delle ottime qualità morali oltre che un ottimo giocatore, mi sento spesso con lui e abbiamo un ottimo rapporto. Mi auguro possa avere queste opportunità perché penso se la meriti. Nell’ultimo anno è spiccato nel gruppo, ha veramente delle qualità fisiche e tecniche importanti. Poi, certo, si dovrebbe misurare con il salto in Serie A che si può far sentire però mi auguro che possa avere questa chance. Dovrà essere bravo a farsi trovare pronto perché il cambio di passo sarà richiesto, ma penso possa far bene anche nella categoria superiore”.
C’è un tipo di giocatore a cui potrebbe assomigliare? E dove dovrebbe soprattutto migliorare?
“Ci sono delle differenze, però può ricordare Raoul Bellanova. A partire dal fatto che Felici nonostante sia destro preferisce giocare a sinistra ed abbia qualità più offensive. Insomma, è più propenso all’uno contro uno, però spero possa fare il percorso che ha fatto Raoul che all’inizio aveva faticato nel salto di categoria poi quando è riuscito a imporsi ha fatto grandi cose. Dove dovrà migliorare? Probabilmente nella fase difensiva, specialmente se verrà utilizzato da quinto di centrocampo. Lui nasce come attaccante esterno, anche alla Feralpisalò era arrivato con quel ruolo, poi invece si è adattato da quinto e ha fatto molto bene. Se riuscirà a curare quell’aspetto poi ha lo spunto e la qualità per imporsi a livello offensivo”.
Alla Feralpisalò quest’anno c’era anche Christos Kourfalidis. Che ragazzo ha trovato? Può ambire alla Serie A e ad avere un ruolo nel Cagliari del futuro?
“Christos l’ho conosciuto quando si allenava con noi, ma faceva ancora il suo percorso nelle giovanili. L’ho visto tanto cresciuto e maturato. Lui è un altro di quei giocatori che sta crescendo tanto e potrebbe ritagliarsi il suo spazio. Spero che il Cagliari possa decidere di trattenerlo, perché è migliorato sotto più punti di vista. Lui ha forza e qualità. Ho visto in lui grandi margini di miglioramento e di certo per questo ha l’età dalla sua parte. Lui e Felici erano i due ragazzi in cui io stesso intravedevo qualcosa in più. Pensarli insieme a Cagliari non mi può fare che piacere”.
Dall’ultima Serie B sono arrivate Parma, Como e Venezia. Che squadre sono e secondo lei possono essere delle avversarie fastidiose nella lotta salvezza?
“Secondo me sono tre squadre che sono abbastanza pronte per il salto. Il Parma è la squadra che non dovrà cambiare troppo, anche se – sarò ripetitivo – il gap esiste tra le categorie ed è da colmare. Forse il Como è quello che dovrebbe cambiare di più, ma mi sembra ben motivato e pronto per farlo visti i mezzi economici (ride, ndr). Lo stesso il Venezia, conosco tanti di loro e ci sono diversi elementi che possono fare la Serie A. Tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare, però le qualità ci sono. Sono tre squadre pronte, per il Cagliari in zona salvezza sono avversarie che non sottovaluterei”.
A Cagliari si è chiuso il ciclo di Ranieri. Da cosa dovrà ripartire la squadra secondo lei e come valuta la difesa dopo l’uscita di Dossena?
“Ritengo che questa stagione sia stata molto utile per prendere consapevolezza. Ranieri è stato un grandissimo traghettatore, l’artefice numero uno perché anche se ha vacillato in un solo momento ha sempre tenuto le redini del gruppo, costruendo un’unità di intenti decisiva. Spero che questo suo lascito possa aiutare la squadra ad affrontare il campionato con lo stesso spirito. Poi, certo, in difesa è uscito Alberto che è un ottimo giocatore ma la scelta è comprensibile davanti a un’offerta importante. Se rimarrà Mina sarà chiaramente lui il punto di riferimento come lo è stato da quando è arrivato, si potrà far crescere Obert. Però penso che un elemento in più per sostituire Dossena serva”.
Tornando invece alla sua ultima stagione, purtroppo per la Feralpisalò si è chiusa con la retrocessione ma che esperienza è stata?
“Sapevamo che non sarebbe stato facile, perché la nostra era una realtà che affrontava la Serie B per la prima volta. C’è stato uno scotto iniziale per la società e per tanti ragazzi nell’affrontare il cambio di categoria. Lascia un po’ l’amaro in bocca perché da dicembre in poi abbiamo fatto un altro campionato. Un campionato in cui ce la siamo giocata sino alla fine e solo per qualche dettaglio non siamo riusciti a centrare una salvezza che a novembre sembrava impossibile. Il nostro invece si è rivelato un gruppo forte, composto da ragazzi che avevano grande volontà e che hanno lavorato benissimo. C’è un po’ di rammarico, ma alla fine è stata un’esperienza positiva per noi giocatori e per la società, che è giovane ed è ambiziosa. Sono certo che sarà una tappa importante per costruire qualcosa di importante per il futuro e glielo auguro perché è una società sana e con grande voglia di fare”.
Ora si attende la nuova stagione, quali sono i piani per il futuro?
“Ora mi sto allenando, ho iniziato da solo e adesso sto lavorando insieme a Gianfranco Ibba che è sempre stata la mia spalla qua a Cagliari. Nel periodo estivo mi ha sempre aiutato negli ultimi anni, lui è una persona straordinaria e un gran professionista. Non smette mai di imparare ed è la qualità più importante perché riesce sempre a essere motivato, tanto da dare qualcosa in più anche a chi allena. Gli va fatto un plauso perché è una persona incredibile. Per il futuro spero di rimanere in Serie B, qualcosa c’è e spero di chiudere a breve. Ho ancora la giusta voglia di dimostrare il mio valore, nonostante l’età che avanza. Mi piacerebbe confrontarmi nelle categorie un po’ più alte perché il mio spirito di competitività è ancora alto e penso sia l’aspetto più importante anche alla mia età”.
Matteo Cardia