Il punto di Andrea Ferrari dopo la sconfitta all’ultimo respiro del Cagliari contro la Lazio.
Se qualcuno avesse detto a un tifoso rossoblù dopo Cagliari-Brescia, che il 16 dicembre la classifica sarebbe stata quella attuale, credo che lo stesso tifoso avrebbe accusato quel qualcuno di abuso di allucinogeni.
Prima o poi si doveva perdere. È avvenuto ieri e in pieno stile Cagliari 2019-20. Contro quella che oggi è considerata la squadra che gioca il miglior calcio del campionato, con l’attaccante al momento Scarpa d’Oro in Europa, passiamo in vantaggio con un eurogol del Cholito Simeone. Da quel momento in poi il rapporto con la porta avversaria diventa una sorta di “palla avvelenata”. Tante, troppe occasioni sbagliate come raramente se ne vedono.
Mettiamoci magari – ma siamo tutti allenatori seduti allo stadio o a casa – qualche cambio tardivo e un recupero perlomeno opinabile. Chi di dovere potrà spiegarlo con formule scientifiche o algoritmi fantastici, ma ieri 7 minuti sono sembrati decisamente troppi. In ogni caso la squadra di Simone Inzaghi ha fatto vedere che non è lì per caso e ha dato un’adeguata dimostrazione di forza.
Un pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma non sempre i finali possono avere un lieto fine.
E allora riprendiamoci la classifica di serie A: guardiamola con orgoglio e ripartiamo da qui.
Andrea Ferrari
