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Cagliari Primavera | Niente drammi, ma contro l’Empoli serve la svolta per ripartire

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Iniziare bene, andare in svantaggio e reagire, creare tanto per poi tornare però a casa ancora una volta a mani vuote. Anche a Torino il Cagliari Primavera, nonostante dei progressi comunque da non sottovalutare in ottica futura, è stato vittima dei suoi stessi errori, quella lettura dei momenti chiave della gara e la cura dei dettagli per i quali spesso i giovani rossoblù hanno pagato dazio in questo inizio di stagione in Primavera 1. Un nuovo passo falso, il quarto stagionale, per Vinciguerra e compagni che di certo non cancella quanto di buono fatto nei mesi scorsi ma che, al tempo stesso, fa capire che questa non è la direzione da prendere da qui in avanti, quantomeno in termini di concretezza e risultati.

Incertezze

Al termine della gara contro i granata, Fabio Pisacane ha voluto comunque vedere il bicchiere mezzo pieno di una sconfitta che solo la poca precisione in rifinitura e sotto porta dei suoi ragazzi nella seconda frazione, abbinata alla mancanza di cinismo degli avversari nel chiudere prima i conti, non ha reso il risultato positivo per muovere la classifica. “La prestazione non è mai mancata e ripartiamo da questo. Certo, avremmo potuto raccogliere di più, ma se questo non è accaduto significa che quello che abbiamo fatto nelle due fasi di gioco non basta per portare l’intera posta in palio a casa”, ha dichiarato il tecnico dell’U19 rossoblù dopo la gara ai canali ufficiali del Cagliari. Eppure i primi venti minuti avevano mostrato per atteggiamento e per gestione nel palleggio un Cagliari comunque in miglioramento rispetto alle ultime uscite. Dopo il bel gol di Gabellini, al primo vero attacco del Torino nella prima frazione, i giovani rossoblù hanno comunque provato a reagire in particolare con un Trepy, alla prima stagionale dal primo minuto, apparso decisamente in palla e molto ispirato e al quale è mancato solo la precisione sotto porta per diventare l’eroe di giornata. Anche nel secondo tempo, la musica non è cambiata, con gli isolani che hanno provato ad attaccare fino alla fine e per giunta anche in superiorità numerica dopo il rosso a Raballo, alla ricerca di un pareggio che sarebbe stato prezioso per il morale dopo le precedenti due sconfitte contro Verona e Inter, arrivate anch’esse per 1-0. Ma sono stati gli errori nella fase di copertura ad essere decisivi. La mancata lettura preventiva del neo arrivato Soldati, all’esordio da titolare con il Cagliari, su un lancio lungo dalle retrovie e la successiva marcatura troppo morbida da parte del messicano ex Querétaro su Gabellini, ha spianato la strada al contrattacco granata che ha deciso la gara. Crescere anche sotto questo aspetto, quindi, sarà importante per rendere più solidi anche gli altri concetti del Pisacane pensiero che il Cagliari sta tentando di applicare da inizio stagione: non solo quindi il gioco dal basso per costruire la manovra e avere qualità nel palleggio ma anche una spiccata attenzione al dettaglio in entrambe le fasi e un baricentro alto che possa permettere di reggere un tipo di gioco propositivo.

Futuro

Il calendario comunque non concede sconti e non ne concederà nemmeno nelle gare successive. Dopo la vittoria con il Monza alla seconda giornata, arrivata dopo il capitombolo all’esordio contro la Roma, sono arrivate tre sconfitte di fila, di cui almeno due contro squadre che puntano alle prime posizioni di Primavera 1 come l’Inter e appunto il Torino. Certo è però che il Cagliari, nonostante sia ancora alla ricerca della quadra definitiva come gruppo, ha tutte le carte in regola per potersi rimettere al passo, senza che la paura dell’attuale terzultima posizione in classifica possa condizionare l’inizio del percorso intrapreso dai rossoblù in campionato. La sfida di Asseminello contro l’Empoli, attuale tredicesima forza del campionato di Primavera 1, sarà la prima occasione a cui guardare per tornare a far bene. Servirà un netto passo avanti da parte del gruppo, rivoluzionato in tante sue componenti nel corso dell’estate, ma quello più decisivo potrebbe essere quello di un attacco che fino ad ora ha creato tanto ma concretizzato poco, tanto da essere il penultimo della competizione con soli 4 centri all’attivo. Con capitan Vinciguerra su tutti che avrà il compito di provare a risalire di colpi dopo alcune giornate difficili nel trovare la posizione e il clima partita giusto per essere il riferimento principale per i suoi compagni, com’è accaduto spesso e volentieri nella scorsa annata.

Fabio Loi

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