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Cagliari Primavera | Le pagelle: Wodzicki super, Carboni fattore chiave

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I nostri giudizi sul Cagliari Primavera di Fabio Pisacane dopo il match casalingo pareggiato 1-1 al Crai Sport Center di Assemini contro l’Hellas Verona.

Wodzicki 7 – Emozione all’esordio assoluto in campionato? Materia questa sconosciuta per il 18enne estremo difensore polacco del Cagliari Primavera. La tensione forse all’inizio prima di iniziare ci può stare alla prima presenza stagionale, ma poi è stato il campo a parlare e il verdetto è stato inequivocabile e senza storia. Prestazione sontuosa per quello che per il momento è il secondo del bulgaro Iliev, convocato in questo fine settimana con la prima squadra di Claudio Ranieri per la trasferta di Salerno. Si iscrive al match con una parata di riflesso sull’arrivo a tutta di Rigo dalle retrovie dopo 26′ del primo tempo. Al 41′ vola a togliere una palla dall’angolo di destra sulla testata di Cisse, tra i migliori per distacco nelle fila del Verona. Lo show personale del 24 rossoblù non si ferma qui e vale il prezzo del biglietto. Nella ripresa non può nulla sul rigore calciato da Diao che vale il pareggio scaligero. Nel finale, si rende protagonista di almeno altre due parate strepitose: al minuto 80′ sul tiro ravvicinato in girata di Dentale e all’89’ su Agbonifo, entrato in corso di gara. Se questo è l’esordio, è lecito chiedersi quanto potrà crescere il polacco nel proseguo del campionato. Di sicuro Pisacane può essere soddisfatto nel sapere che nella sua rosa ci sono due portieri di sicuro affidamento.

Arba 6 – Il numero 2 rossoblù è senza dubbio uno dei giocatori del nuovo ciclo del Cagliari Primavera su cui Pisacane ha lavorato di più, non tanto dal punto di vista tecnico quanto soprattutto su quello caratteriale, dove la paura e l’ansia la facevano da padrone. La crescita del laterale destro dei sardi è evidente. In difesa, prima contro Rigo e poi contro De Battisti non soffre particolarmente, è dilegente e attento come sempre, specie con l’aiuto del pezzo forte della casa ovvero l’estirada con ottimo tempismo. Da rivedere certamente nella fase offensiva, dove spinge poco senza particolari scossoni ma questo lo fa in nome di un solo obiettivo: mantenere l’equilibrio difensivo imposto dal suo allenatore sulle iniziative offensive avversarie.

Cogoni 6,5 – Se da una parte il suo compagno di reparto Catena ha fatto i conti con la sua prova meno brillante della stagione, dall’altra il numero 13 rossoblù colleziona l’ennesima prestazione da autentico “The Wall” della retroguardia del Cagliari Primavera. Descrivere la sua crescita esponenziale alla solità personalità, sebbene sia un sotto età in quanto un 2006, sarebbe anche fin troppo riduttivo. Lui invece ci mette molto più che questo. Aggressivo al punto giusto, sempre attento sulle letture preventive e difesa guidata come un veterano. E Pisacane, che del ruolo di difensore è un grande esperto, non può che ricavarne indicazioni più che positive per il futuro.

Catena 5,5 – Nel primo tempo, il suo fisico, tra i suoi mezzi di maggior spessore, è una vera e propria saracinesca abbassata nel duello contro un Diao fino a quel momento assolutamente inefficace e cancellato nelle situazioni di corpo a corpo. Tuttavia nella ripresa, quando il confronto diretto con il numero 11 scaligero sembrava essere nettamente dalla parte dell’ex Sporting e Pescara ecco arrivare invece il contrappasso dantesco che non ti aspetti. Il suo fallo da rigore al minuto 56 proprio su Diao scombina i piani del Cagliari Primavera e di Pisacane, lasciando i sardi in inferiorità numerica per oltre mezz’ora. Prestazione di fatto macchiata alla prima vera disattenzione di una partita che per quasi un’ora era stata pulita e attenta in fase di copertura.

Idrissi 6 – Il terzino sinistro del Cagliari Primavera è un altro di quelli che nella rosa a disposizione di mister Pisacane sta continuando a progredire nell’approcciare al meglio le due fasi di gioco. Il duello tra velocisti con Patané è di quelli da rischio crash test ma lui regge bene l’urto tirando fuori la giusta dose di cattiveria. In fase offensiva, corre tanto per creare superiorità numerica, spesso ad accompagnare i movimenti di Vinciguerra, anche se poi deve fare i conti con l’imprecisione nella scelta delle giocate.

Sulev 6 – Se le indicazioni tecniche e tattiche di mister Pisacane fossero contenuti su un dizionario, la voce “fare legna in mezzo al campo con intensità” corrisponderebbe di certo al centrocampista bulgaro con la 11 rossoblù sulle spalle. In fase offensiva non lo si vede praticamente mai a rimorchio ma quello che contava per il Cagliari Primavera era la sua presenza in fase di costante raddoppio sugli esterni alti del Verona, in aiuto di Arba. Cala alla distanza dal punto di vista fisico per il grande lavoro oscuro in ripiegamento (dal 66′ Casali 6: entra in campo per rimpolpare il reparto arretrato e si rende protagonista di un salvataggio fantastico sulla linea di porta sul sinistro di Patané a botta sicura).

Conti 6 – L’esame di dirigere la manovra rossoblù, in alternanza con i movimenti a venire dentro da parte di Marcolini, si può definire superato. Sotto gli occhi di una leggenda del Cagliari come suo papà Daniele, presente oggi in tribuna al Crai Sport Center di Assemini e che in carriera ha ricoperto proprio il ruolo di play davanti alla difesa, il numero 5 rossoblù guida le operazioni con ordine e senza strafare. Insomma, il gioco facile senza eccesso di protagonismo o tocchi di fino ha rappresentato per lui la ricetta giusta dentro al centrocampo rossoblù. (dal 55′ Malfitano 6: entra al posto di Conti per dare un ulteriore iniezione di pulizia in mezzo al campo. Nel finale può diventare il match winner di giornata ma spreca malamente svirgolando con il mancino dopo la sponda intelligente di Casali).

Marcolini 6 – Sicuramente si prende maggiori responsabilità in fase di impostazione, cercando di dare un’ulteriore opzione ai suoi compagni. Prova ad accendersi ma lo scopo gli riesce solamente a tratti in una partita dall’alto tasso agonistico. Soffre con il passare dei minuti e, inevitabilmente, con il rosso a Catena, abbassa i giri del motore aiutando la squadra in ripiegamento. Di sicuro la voglia e l’impegno non gli mancano.

Carboni 6,5 – Due settimane orsono da queste colonne avevamo detto che il ritorno del capitano contro il Monza, nella nuova posizione disegnata per lui da mister Pisacane sulla trequarti, poteva essere un fattore chiave nella manovra del Cagliari. Risultato? Allarme rosso in casa Verona. Diverse giocate in costruzione offensiva del Cagliari passano dal suo educato piede mancino. Il numero 10 del Cagliari Primavera si fa sentire eccome in fase di leadership per guidare i suoi compagni così come in zona gol, tanto da segnare il suo secondo gol dopo il lavoro da manuale del pressing firmato da Konate. Il peso di avere ereditato la fascia da capitano all’inizio della stagione con la partenza di Palomba in direzione Olbia non è di fatto mai esistito. E il fantasista rossoblù prosegue il suo percorso di crescita.

Konate 5,5 – Se ci fosse un appellativo tecnico per definirlo nell’attacco del Cagliari Primavera, questo sicuramente sarebbe “lavoratore seriale di palloni”. La dimostrazione di quanto sia prezioso il suo contributo oscuro in fase offensiva la si nota proprio nel gol del momentaneo 1-0 firmato da capitan Carboni al minuto 29 del primo tempo. Molti quel pallone sul filo del fondo campo nel duello con il capitano scaligero Calabrese l’avrebbero mollato o dato per perso. Lui invece ci mette caparbietà e carattere facendolo risorgere dal nulla dalle polveri del Crai Sport Center e non solo lo rigioca ma lo fa pure in maniera lucida e precisa. La sua potrebbe essere un’altra giornata importante, dopo la rete al Monza, anche sul fronte realizzativo ma non arriva all’appuntamento con la deviazione vincente sull’invito di Carboni sprecando una potenziale occasione per il raddoppio. Con il passare dei minuti, complice anche il rosso a Catena, esaurisce i bonus di giocata e rimane troppo solo in avanti per poter creare qualcosa. (dal 59′ Pintus 6: entra in campo per rimettere le cose apposto dal punto di vista tattico in difesa dopo il rosso a Catena).

Vinciguerra 5,5 – Il numero 22 del Cagliari arrivava a questa partita dopo l’entusiasmante prestazione contro il Monza, condita anche da una doppietta lampo. Forte della grande prova contro i brianzoli, riparte a mille come suo solito regalando diverse sgasate sulla sinistra, con un buon mix per impegno, tecnica e qualità. La differenza tra la gara di Monza e quella odierna con l’Hellas Verona sta nel voler eccellere andando costantemente al doppio degli altri. In un match dall’alto tono agonistico, lui comunque decide di non tirarsi indietro ma le sue scorribande sull’esterno sono sì pericolose nelle intenzioni ma poco nella finalizzazione. Si vede che ci tiene a fare bene per sè e soprattutto per il Cagliari ma alla fine cade nella trappola da mind games del Verona, innervosendosi troppo, prendendosi un giallo inutile per proteste e uscendo man mano dalla partita. (dal 55′ Kingstone 6: entra in campo al posto di un Vinciguerra eccessivamente nervoso pochi istanti prima dell’episodio che ha cambiato la partita, ovvero il rosso a Catena e il rigore trasformato poi da Diao per il pareggio. È vero che il suo digiuno da gol continua e può essere motivo di preoccupazione ma non è certo da sottovalutare il suo apporto nella lotta con i difensori avversari, con il Cagliari in inferiorità numerica per oltre mezz’ora. Dalla sua il gambiano ha il fisico e anche le lunghe leve e le usa non tanto per essere pericoloso in avanti quanto per mantenere quanti più palloni possibili lontani dall’area di rigore rossoblù. Il gol può aspettare ma nel frattempo il numero 20 può essere un fattore anche come riferimento centrale in fase di costruzione della manovra offensiva).

Allenatore: Fabio Pisacane 6 – Il suo Cagliari Primavera raccoglie il suo quarto risultato utile consecutivo. Non è arrivata la vittoria ma la sua squadra, nel match odierno contro il Verona, ha imparato una nuova lezione nel suo percorso all’interno della Primavera 1, ovvero la capacità di non perdere la concentrazione anche nei momenti più difficili, senza prendere l’imbarcata e dando sfoggio a tutte le riserve d’energia per difendere un risultato comunque prezioso e che tiene il Cagliari a ridosso delle zone nobili della classifica. Il cammino può proseguire con rinnovata fiducia e con una nuova consapevolezza: il carattere e la determinazione dei rossoblù possono essere dei fattori determinanti.

Fabio Loi

 

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