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Cagliari Primavera | Le Pagelle: Vinciguerra sugli scudi, bene Mutandwa

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Pareggio prezioso per il Cagliari Primavera di Fabio Pisacane contro l‘Inter. I nostri giudizi sui giovani rossoblù dopo l’1-1 dell’Unipol Domus.

Iliev: 6,5. Prova importante tra i pali per il portiere rossoblù. Fondamentale a inizio gara sul tiro di Stankovic, poi bravo anche a neutralizzare alcune situazioni sui pericoli creati dagli esterni nerazzurri. Nel secondo tempo l’Inter prova a creare, ma quasi la totalità dei tentativi finisce lontano dai pali. Un pizzico di fortuna in occasione del palo, quando è ormai battuto.

Arba: 5,5. Pomeriggio difficile per il terzino destro. Di Maggio e Quieto sono il motore dell’Inter nella prima frazione e una sua diagonale in ritardo su un pallone non attaccato dalla linea difensiva del Cagliari lascia il segno. Fa meglio nella seconda frazione, quando la squadra è costretta a stringersi di più vista l’inferiorità numerica e l’Inter fa più fatica grazie agli accorgimenti di Pisacane. (75′ Cogoni: 6. Entra con la giusta cattiveria, ma anche con la giusta concentrazione, come sottolineato dall’intervento importante su Berembruch vicini al 90′).

Pintus: 5,5. Condivide con Arba le responsabilità sul gol avversario, perché la palla di Stankovic è tagliata al punto giusto ma gli scorre davanti senza che lui opponga resistenza provando quantomeno ad attaccarla. L’unica vera e propria macchia su una partita poi giocata in crescendo e in cui fa bene anche a contrasto sul piano fisico con gli avversari.

Catena: 6. A volte si prende qualche rischio, come nel finale quando Pisacane lo rimprovera per una punizione battuta davvero troppo in fretta a ridosso della propria area, ma la seconda prova offre più sicurezze rispetto all’esordio. Fa sentire la sua fisicità in più parti della partita, ma soprattutto nei secondi 45′ quando stringe le maglie della retroguardia insieme a Pintus.

Idrissi: 6. Partita più di contenimento che di spinta. Aidoo a volte lo impensierisce, ma il nativo di Sadali manca un po’ di coraggio in un primo tempo in cui potrebbe osare di più e provare a contribuire ad alzare il baricentro del Cagliari. Nella seconda frazione è costretto a restare abbottonato, a volte Pisacane gli chiede di essere più aggressivo ma tutto sommato la gara è sufficiente.

Sulev: 5,5. Primo tempo non da ricordare per il numero 11 degli isolani. Non riesce mai a stare dietro a Di Maggio e fa fatica ad aiutare Arba con Quieto. Nella seconda frazione segue quasi a uomo l’autore del gol nerazzurro, togliendolo dalla gara. Una reazione positiva dopo le difficoltà vissute. (69′ Caddeo: 6. Entra per mettere a disposizioni polmoni e voglia di lottare. Fa quello che deve)

Carboni: 6,5. Nel primo tempo il centrocampo dell’Inter lo toglie quasi totalmente dalla gara. Fa fatica a venirne fuori, nel secondo tempo però come i compagni stringe i denti e soprattutto dimostra ancora una volta personalità restando freddo dal dischetto. Resta in campo finché la benzina non finisce. (Dal 75′ Conti: 6. Ringhia e lotta nel cuore del campo).

Balde: 4,5. Un primo giallo preso troppo presto, un secondo figlio della troppa foga in una zolla di campo in cui sarebbe bastato temporeggiare. Complica la gara del Cagliari dopo un primo tempo in cui evidenzia comunque alcune letture positive in fase di non possesso.

Konate: 6. Torna titolare dopo aver scontato un turno di squalifica in regalo ancora dalla scorsa annata. L’approccio non è cattivo, ha sui piedi la prima vera occasione rossoblù ma si fa recuperare. Poi prova a mettere in moto i compagni ma le misure dell’ultimo passaggio sono sia per Mutandwa che per Vinciguerra sbagliate. Fa vedere ancora le sue potenzialità, ma manca ancora di precisione, uno di quei lati da smussare in una stagione che per il classe 2006 potrebbe essere importante. (Dal 50′ Casali: 6,5. L’Inter va da Owusu sulla sinistra più che può, l’ex Milan ci mette un po’ a carburare ma alla fine ha la meglio nella maggior parte dei duelli. Cattivo quando serve, entra con il piglio giusto in una gara che anche per merito suo ha un’altra storia).

Mutandwa Kingstone: 6,5. C’era curiosità attorno all’unico fuoriquota rossoblù. Dopo aver sbrigato le ultime pratiche burocratiche Pisacane lo manda in campo e trova sicuramente tanta generosità ma anche qualche sprazzo, tra prima e seconda frazione, fatto di movimenti ad attaccare lo spazio e controlli interessanti, che fa capire come lo zambiano potrebbe essere più che utile. Suo il recupero che vale la corsa di Vinciguerra per la conquista del rigore. Bravo anche a non mollare fino al fischio nonostante le energie fossero ampiamente finite.

Vinciguerra: 7,5. Il migliore tra i rossoblù per continuità e pericolosità nell’arco dei 96′ di gioco. L’Inter non riesce mai a trovargli una contromisura quando strappa palla al piede e sembra sempre in grado di creare qualcosa. Resta un piccolo rimpianto per il gol fallito nel primo tempo davanti a Caligaris, ma si fa perdonare con il rigore guadagnato. Più che prezioso anche in fase di non possesso quando il Cagliari è chiamato a difendere il risultato. Instancabile.

Allenatore Fabio Pisacane: 6,5. L’Inter spinge, fa capire la sua caratura e trova anche il vantaggio sfruttando una corsia destra rossoblù che per largo tempo va in apnea contro la catena opposta avversaria. E mettendo in difficoltà anche il centrocampo. Più di qualcosa però si vede con il passare dei minuti, soprattutto nell’attacco della profondità, e alla fine a punire è l’unica vera e propria distrazione difensiva. Bravo nel secondo tempo a non far disunire la squadra e a trovare prima alcune soluzioni – Sulev su Di Maggio – e risorse dai cambi che fruttano in parte un pareggio che arriva da una mentalità già chiara per i rossoblù. Quella di provare a non mollare in ogni situazione. Un segnale molto importante per un campionato che sarà ricco di insidie.

Matteo Cardia

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