I nostri giudizi sul Cagliari Primavera di Fabio Pisacane dopo la sconfitta per 1-0 al Valentino Mazzola di Orbassano contro il Torino.
Ciocci 5,5 – Continua l’operazione rilancio e di accumulo di minutaggio per il portiere classe 2002, che per la seconda volta di fila, da fuoriquota, occupa i pali della porta della Primavera del Cagliari. Non subisce grandi pericoli nei primi 20 minuti del primo tempo nonostante i tentativi di assalto feroci del Torino ma è incerto sui tempi di uscita in occasione del gol decisivo che porta la firma di Gabellini. Nel secondo tempo, prova a rimettere insieme la sua prestazione respingendo al decimo della ripresa il tiro-cross velenoso di Dalla Vecchia dalla destra.
Cogoni 5,5 – Qualche sbavatura di troppo per il centrale difensivo di Pisacane che comunque è quello che nei tre dietro fa meglio e anzi talvolta si trasforma in uomo ovunque per coprire gli spazi lasciati in particolare da un Franke troppo disattento e morbido sul centro sinistra nelle letture preventive, cosa che invece al numero 13 rossoblù riesce quasi sempre. Alterna buone cose in copertura ad altre meno buone ma nel complesso cerca di limitare i danni in una gara che per lui è stata un po’ più complessa del solito.
Soldati 5 – Giorno dell’esordio in Italia e nel campionato Primavera 1 per il centrale difensivo messicano ex Querétaro U23. Pisacane gli dà fiducia e gli consegna le chiavi della difesa, segno che in lui il tecnico campano vede del potenziale. Tuttavia il primo impatto con la massima categoria giovanile non è certo di quelli da ricordare. Le doti fisiche ci sono ma queste non bastano al nuovo numero 5 del Cagliari Primavera per primeggiare nel duello con Gabellini, che spesso e volentieri si diverte ad anticiparlo. In fase offensiva, prova a farsi vedere ma le sue folate dalle parti di Plaia non sono per nulla pericolose. Indubbiamente da rivedere ma potenzialmente il messicano può essere un giocatore che può fare bene nell’U19 rossoblù.
Franke 5 – Nel trio difensivo del Cagliari Primavera, probabilmente è quello che è andato maggiormente in difficoltà. Dopo la prestazione non propriamente convincente contro l’Inter, gli viene data una seconda chance da titolare ma ciò che ne consegue è un continuo vedere spuntare dalle sue parti la catena di destra del Torino, che in quella porzione di campo fa praticamente il bello e il cattivo tempo. Vinciguerra prova a venire in suo soccorso ma non basta al numero 27 per rimettere in piedi una partita che non è mai stata positiva. (dal 62′ Arba 5: per cercare di dare maggiore fosforo alle catene laterali, Pisacane si riaffida al suo numero 2 che però non trova mai il modo giusto per entrare nella gara. Qualche cross dalla corsia per cercare di aumentare la spinta sulle corsie, ma con cross che, detto sinceramente, sono o preda del portiere Plaia o del fondo campo).
Grandu 5 – Schierato a destra nel folto centrocampo a cinque del Cagliari Primavera, il numero 16 rossoblù gioca una prima frazione di gioco assolutamente anonima, senza riuscire a trovare la sua dimensione dentro alla partita. Nel secondo tempo, per correre ai ripari, Pisacane lo cambia di fascia con capitan Vinciguerra, spostandolo sull’out mancino. L’unica scorribanda nel nuovo ruolo porta a una buona giocata con numero sul filo del fondo campo che poi non viene sfruttata a dovere da un Bolzan spento e poco incisivo.
Balde 5 – Ci mette la solita grinta in mezzo al campo ma spesso le sue giocate sono fini a sè stesse e mai volte a costruire una manovra fluida, complice anche la presenza dalle sue parti della folta chioma e del fisico prorompente di Ciammaglichella. Per Balde, invece, qualche sortita isolata in avanti ma senza mai essere incisivo e tanti duelli in mediana da affrontare, dai quali spesso ne esce con un fallo a favore degli avversari. (dal 62′ Nunn 5: viene schierato in una posizione ibrida tra difesa e centrocampo per dare copertura e al tempo stesso una soluzione in più ma per l’inglese vale lo stesso discorso fatto per Liteta: la strada è ancora lunga da percorrere).
Marcolini 5 – All’inizio parte anche bene, facendo un discreto lavoro di filtro davanti alla difesa, nel tentativo di bloccare le pensate in verticale dei giocatori del Torino. Poi, però, il vero lavoro che Pisacane gli chiede è quello di dare maggiore velocità alla manovra ma ciò che ne scaturisce è soltanto una serie di tocchi di prima che spesso non aprono il campo e anzi attraggono come calamite i giocatori granata che vanno a pressarlo. La sua gara dura poco più di un’ora (dal 62′ Liteta 4,5 – C’era grande curiosità per vedere in campo il centrocampista zambiano ed ecco, dopo quattro partite di campionato, i primi minuti italiani per l’ex Atletico Lusaka. Su di lui c’è ancora tantissimo lavoro da fare. Tra qualche pallone perso di troppo in mezzo al campo e un unico tentativo su punizione terminato oltre il campo del Mazzola, il numero 14 rossoblù si è visto troppo poco).
Sulev 6 – È il più volenteroso tra i rossoblù insieme a Trepy ed è l’unico, tra i centrocampisti messi in campo oggi da Pisacane ad essere quello che cerca maggiormente la giocata o comunque un qualcosa di diverso rispetto agli scambi sullo stretto che possono funzionare ma che a lungo andare possono essere letti con una certa facilità dalle difese avversarie. Cerca spesso la conclusione da fuori ma senza fortuna ma in compenso il bulgaro può essere nel corso della stagione un elemento su cui fare affidamento per forza fisica, tecnica e qualità. (dal 79′ Longoni 5: per lui gara da ex contro il suo recente passato: il Torino. Emozioni a parte, l’esterno offensivo del Cagliari Primavera è ancora lontano dalla miglior condizione ma soprattutto da un impatto che possa dare maggiore imprevedibilità al reparto avanzato. Eppure le qualità tecniche, abbinate a un sinistro educato, ci sono. Avrà sicuramente tempo e modo di rifarsi).
Vinciguerra 5 – Il capitano del Cagliari Primavera è il vero sacrificato di giornata nell’undici iniziale voluto da Pisacane e dal suo staff. Lontano dalla porta e schierato in un’inedita posizione di falso esterno alto a sinistra per coprire le spalle di Franke. Qualche buona chiusura in ripiegamento per raddoppiare sui portatori di palla del Toro sulla fascia ma presenza assolutamente inesistente quanso si tratta invece di attaccare e di andare all’uno contro uno con l’avversario di turno, che in teoria dovrebbe essere la specialità della casa.
Trepy 6 – In tanti a gran voce hanno chiamato il suo maggiore impiego in termini di minutaggio e non solo quando la gara sta giungendo agli sgoccioli. Dopo quattro partite, arriva la grande opportunità da titolare, la prima in questa stagione, per il numero 94 francese. Tra lui, Bolzan che era inizialmente al suo fianco in avanti e Achour subentrato nel secondo tempo, non c’è storia su chi abbia fatto meglio sul terreno di gioco del Mazzola di Orbassano. I compagni si fidano quasi ciecamente dell’attaccante classe 2006, che in diversi tratti della gara fa girare la testa ai difensori del Toro, creando diversi occasioni da gol sulle quali Plaia si esalta o dove è l’imprecisione a farla da padrona. Il mezzo punto in più ci sarebbe stato con il gol del pari ma nel complesso la sua prova è decisamente positiva e può essere un primo segnale di maturità nella sua stagione.
Bolzan 5 – Continua il momento negativo dell’ex attaccante della Roma. Ancora una volta l’attacco è sulle sue spalle che però non reggono il peso del reparto. Il numero 19 del Cagliari è letteralmente il fantasma di sé stesso rispetto a quel giocatore feroce sotto porta e incisivo in fase di manovra ammirato nel finale dello scorso campionato e all’inizio di quest’anno. Sbaglia diversi stop di palla, non fa lavoro sporco per far salire la squadra che infatti cerca spesso Trepy sul lato e quando il pallone arriva dalle sue parti quasi si sgonfia in fase di conclusione talmente è debole la potenza del suo destro. (dal 68′ Achour 5 – Altro giocatore offensivo che Pisacane è chiamato a recuperare da subito perché fiuto del gol e lettura delle azioni offensive portate dai compagni non gli mancano di certo. Entra in campo negli ultimi 22 minuti di gara più recupero al posto di un Bolzan totalmente fuori dal gioco ma si fa vedere soltanto per una palla in rifinitura morbida in direzione di Vinciguerra che, eufemismo, non è un gigante e infatti non arriva all’impatto con la sfera).
Allenatore Fabio Pisacane 5 – Rispetto alla gara con l’Inter, punta su un assetto più coperto per non correre rischi. Qualche progresso c’è stato contro i granata di Tufano, sostituito in panchina dal vice Alessio Talia, ma troppo poco per portare a casa il risultato, che ancora una volta vede i rossoblù a secco. Per il Cagliari Primavera è la quarta sconfitta in campionato su cinque partite disputate. Soltanto tre i punti conquistati in questo inizio di stagione, alla seconda di campionato in casa contro il Monza, che si sta rivelando più complicato del previsto per l’U19 rossoblù. Il tempo per rimediare c’è perché in Primavera 1 c’è sempre stato, storicamente, tanto equilibrio ma per puntare alla svolta c’è bisogno dei punti. E alla prossima arriva l’Empoli.
Fabio Loi