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Cagliari Primavera | Le pagelle: Konate cecchino, Conti e Carboni in ombra

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I nostri giudizi sul Cagliari Primavera di Fabio Pisacane dopo il match dei sedicesimi di finale di Coppa Italia perso 2-1 ad Asseminello contro la Cremonese.

Iliev 6 – Dopo le ultime due partite ufficiali in cui i gradi da titolare sono passati al polacco Wodzicki, l’estremo difensore bulgaro si riprende i pali del Cagliari Primavera. Tanta leadership in campo per il portiere rossoblù nel corso del match, con diversi richiami rivolti sia ai compagni di reparto che a quelli in posizione avanzata, per alzare il pressing isolano contro una Cremonese particolarmente attenta e cinica al punto giusto. Incolpevole in occasione dei due gol grigiorossi firmati da Avitabile e Tosca su cui può effettivamente ben poco in quanto entrambi tiri da distanza ravvicinata. Intanto la sfida a Wodzicki per i pali isolani è ufficialmente ricominciata. E all’orizzonte c’è il Lecce.

Casali 5,5 – L’ex terzino destro della Primavera del Milan era forse tra coloro che, nel turnover ragionato di Pisacane, era chiamato a dare le maggiori risposte visto che in campionato si è visto davvero con il contagocce. La volontà di ribaltare le gerarchie che vedono al momento Arba partirgli davanti sulla corsia di destra è evidente. Tuttavia il 99 rossoblù pecca in imprecisione in fase di cross, una delle sue armi migliori. Va leggermente meglio in fase difensiva, dove Faye talvolta cerca di metterlo sotto scacco. Lui, per diretta risposta, ci mette tanto impegno sotto lo sguardo vigile e attento del suo allenatore, vero e proprio esperto della materia.

Catena 6 – A Vado Ligure contro il Genoa la sua assenza si è fatta sentire eccome nella retroguardia, con il peso della guida del reparto tutta sulle spalle di Cogoni, divenuto nelle ultime giornate suo fedele scudiero. Oggi, invece, l’ex Pescara, ha dovuto ricoprire il ruolo di Cicerone per “catechizzare” il polacco Farke, con il quale, in questa stagione, non aveva mai giocato. Puntuale nelle letture preventive tanto care a Pisacane e pulito nello scarico del pallone, cerca costantemente la semplicità senza rifugiarsi nelle giocate complicate (dal 62′ Pintus 6: entra in campo al posto di Catena poco dopo l’ora di gioco e con tanto di aumento di responsabilità vista la fascia da capitano ereditata in corso d’opera da Carboni. Si difende bene in fase di marcatura nei duelli fisici con il centravanti avversario Tosca. Prestazione non certo da grandi acuti ma comunque sufficiente).

Franke 6 – C’era tanta curiosità intorno al diciassettennepolacco cresciuto nel Ruch Chorzow. Guidato anche dal carisma e dall’esperienza di Catena, il numero 27 rossoblù ha dimostrato un discreto tasso di personalità nel saper leggere le azioni avversarie e, quando serviva, andando in tackle scivolato, senza paura nonostante quello odierno fosse il suo esordio ufficiale in questa stagione con la maglia del Cagliari Primavera. Di sicuro Pisacane prenderà più di qualche appunto su di lui, anche in vista delle gare di campionato. Si gioca in modo intelligente il fallo tattico al 70′ per fermare Marino, lanciato in ripartenza.

Mellino 5 – Il classe 2006, dopo la prova in Coppa Italia contro l’Ascoli dello scorso 27 settembre, è stato chiamato nuovamente in causa da Pisacane per far rifiatare Idrissi nel turnover ragionato rossoblù. Rispetto alla sfida contro i bianconeri marchigiani, mostra meno paura e ansia ma non riesce a incidere come avrebbe voluto. Per il numero 30 isolano buoni tempi di inserimento a sinistra ma anche tanta imprecisione in fase di rifinitura. In fase difensiva, deve ancora migliorare molto soprattutto nella fase di lettura delle preventive. Avere un riferimento in panchina come Pisacane non potrà che aiutarlo nel suo percorso di crescita.

Balde 5 – Nel trio di centrocampo schierato dal Cagliari Primavera, a leggere almeno le distinte ufficiali, sembrerebbe partire come mezzala, suo ruolo naturale. Per cercare palloni giocabili, vista la tanta intensità messa in campo da una Cremonese molto arcigna e compatta, si abbassa addirittura tra i due centrali difensivi Farke e Catena. Quando imposta, non ha la lucidità e la precisione degna del playmaker, commettendo diversi errori. Discorso simile alla voce intensità, aspetto su cui il guineano ex Cesena si è messo spesso in evidenza nelle precedenti uscite.

Conti 5 – Che non fosse la sua giornata in mezzo al campo lo si è capito fin dalle prime battute. In difficoltà a trovare la giusta collocazione in campo e tanta fatica nell’andare a giocare dei palloni puliti. La sua assenza nell’andare a prendersi responsabilità importanti nella prima impostazione cagliaritana si fa sentire eccome a lungo andare. Non riesce ad incidere ed è anche per questo che Pisacane all’intervallo lo richiama in panchina (dal 46′ Sulev 6: l’impatto del bulgaro rispetto a Conti è decisamente evidente. Il centrocampista bulgaro dà molto più fosforo e forza al centrocampo. Ha un’occasionissima colossale per il vantaggio rossoblù ma manda incredibilmente alto. Nel finale tenta di rendersi pericoloso in almeno altre due circostanze. Al di là del poco killer instinct avuto nella finalizzazione, da parte del numero 11 bulgaro ci sono dei segnali di crescita da non sottovalutare, in particolare in fase di inserimento offensivo).

Carboni 5 – La fantasia e la qualità, caratteristiche che spesso lo contraddistinguono nello scacchiere del Cagliari Primavera, stavolta non vengono affatto in suo aiuto nel ventoso pomeriggio di Asseminello. In più di un’occasione ci prova con il pezzo forte della casa, ovvero il calcio di punizione ad effetto con il mancino, ma i suoi tentativi di impensierire il portiere avversario Brahja sono solamente preda della barriera della Cremonese. Da un giocatore di grande talento come lui ci si aspetta sempre qualcosa di speciale. Per fortuna il Lecce è alle porte e per il 10 rossoblù può essere l’occasione per l’immediato riscatto. (dal 62′ Marcolini 5,5: Pisacane lo getta nella mischia al posto di uno spento Carboni per cercare di dare qualità al centrocampo. Lui ci prova, si fa vedere, con movimenti ad allargarsi sul settore di destra, ci mette la solita dose di impegno ma fatica e non poco a incidere sulla partita).

Pulina 6 –  Il numero 7 rossoblù, schierato nella posizione di trequartista alle spalle delle punte Achour e Konate. Si muove tanto tra le linee e sull’esterno alla ricerca di palloni giocabili. Il suo continuo cambiare posizione dà quel minimo di alternativa di giocata alla sua squadra oltre ai soliti lanci lunghi dalle retrovie per i movimenti degli attaccanti. (dal 62′ Vinciguerra 6: subentra a Pulina, trasformando di fatto l’abito del Cagliari in un più aggressivo 4-3-3. Lui ci mette tanto impegno e altrettanti spunti sulla corsia di destra, soprattutto cercando l’uno contro uno. A circa un quarto d’ora dalla fine  ha una buona potenziale occasione da gol ma perde incredibilmente grip e anche il possesso del pallone).

Achour 5,5 – Viene schierato titolare e il suo approccio alla partita è quello di chi vuole spaccare il mondo, così come gli era successo nel subentro con gol in campionato contro il Monza. Lui si muove tanto, lotta con i difensori avversari e si trasforma anche in assist man per il gol del momentaneo pareggio firmato da Konate a fil di sirena della prima frazione. Dopo il passaggio vincente per il suo compagno d’attacco, ha due occasioni gigantesche nella ripresa per fare gol ma non riesce a fare centro.

Konate 6 – Oramai il numero 45 italo-ivoriano dovrebbe essere soprannominato “Re di Coppa” nello spogliatoio rossoblù. Dopo il gol segnato nei tempi supplementari contro l’Ascoli al minuto 108 per il momentaneo 3-1 che ha indirizzato la gara, è ancora lui a mettere le cose apposto dopo lo svantaggio ospite firmato Avitabile. Sfrutta, infatti, al meglio al 45′ il passaggio invitante di Achour, mettendo dentro il suo secondo gol in Coppa Italia, il terzo stagionale complessivo.

Allenatore Fabio Pisacane 6 – Il suo Cagliari Primavera esce dai sedicesimi di finale di Coppa Italia contro la capolista del girone A di Primavera 2. Nonostante il risultato negativo e il percorso nella competizione interrotto troppo presto, il tecnico rossoblù può comunque ricavare delle informazioni importanti nel breve e lungo periodo. Dal buon esordio di Farke in difesa alla determinazione e all’agonismo in mezzo al campo di un Sulev in crescita fino ad arrivare ai soliti Vinciguerra e Konate in avanti. All’orizzonte c’è la gara di campionato contro il Lecce, la prima di un trittico molto ostico di partite in campionato che prevede anche le sfide a Roma e Milan. Da lì si comincierà a capire davvero dove può arrivare il Cagliari nella Primavera 1 2023-2024.

Fabio Loi

 

TAG:  Primavera 1
 
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