I nostri giudizi sul Cagliari Primavera di Fabio Pisacane dopo la sconfitta per 1-0 in casa contro l’Inter.
Ciocci 6,5 – Era lo special guest, come si direbbe nel linguaggio cinematrografico, dell’undici titolare odierno del Cagliari Primavera contro l’Inter per recuperare minutaggio e condizione. Pronti via e dopo poco più di un quarto d’ora comincia la sua grande gara con un grande intervento in uscita su Spinaccè da pochi passi. Al tramonto del primo tempo, prima salva ancora con un altro miracolo su Quieto, poi pochi secondi dopo non può nulla sul sinistro radente di Spinaccè che decide la partita. Nel corso della gara si prende qualche rischio di troppo in impostazione ma nel complesso non commette grandi errori. Nel finale, evita il raddoppio dell’Inter distendendosi sul sinistro di Mosconi.
Cogoni 6 – Ha il suo bel da fare nel doppio ruolo di braccetto destro e di laterale difensivo in fase di impostazione della manovra. Una gara, quella del numero 13 rossoblù, non certo da padrone assoluto della retroguardia come ha abituato tifosi e addetti ai lavori nell’ultimo anno ma comunque caratterizzata dalla giusta dose di concretezza, che anche a questi livelli non guasta.
Pintus 5 – Ancora una volta Pisacane gli consegna chiavi e fase di impostazione nella difesa a tre cagliaritana nonostante le ultime uscite su questo tipo di fondamentale non siano state così convincenti. Il suo primo tempo è tutto sommato in controllo e con pochi rischi ma l’errore è sempre dietro l’angolo e da un suo cortocircuito in impostazione con Balde parte l’azione decisiva che consente a Spinaccè di segnare il gol dell’1-0. Nella ripresa, combatte soprattutto con lo stesso Spinaccè ma nemmeno nel duello fisico con il centravanti nerazzurro porta a migliorare una prestazione deludente.
Franke 5 – Sicuramente l’inserimento del polacco nella retroguardia rossoblù, oltre alla presenza di Ciocci “prestato” dalla prima squadra, è stata la vera sorpresa di giornata in casa Cagliari, con il contemporaneo avanzamento di Marini in luogo di Langella nel suo ruolo d’origine, quello di laterale a tutta fascia. Per lui partita non certo brillante caratterizzata da diversi errori in fase di impostazione che spesso sono preda degli avversari e anche con il rischio di fare autogol al minuto 23 del primo tempo con uno svirgolone su un lancio innocuo di Alexiou che per poco non lascia di sasso Ciocci. La sua gara termina poco prima dell’ora di gioco (dal 56′ Longoni 5: Le sue qualità offensive possono sicuramente essere un’arma in più per il Cagliari a lungo andare. Fatta la premessa, il campo parla di un esordio non certo esaltante per l’ex Toro che spesso si specchia troppo con la sua tecnica e con l’Inter che su di lui ha buon gioco senza grossi problemi. A questo si aggiunge anche qualche pallone perso, che per sua fortuna non porta a ripartenze avversarie e con il Cagliari riversato in avanti).
Grandu 5,5 – Il Cagliari vuole colpire l’Inter lavorando ai fianchi con due esterni di spinta e uno di questi è proprio il numero 16 rossoblù, preferito per questa partita ad Arba, lasciato a riposo da Pisacane. Nel primo tempo, per usare un eufemismo, fatica e non poco a prendere le misure non tanto a Quieto che di qualità ne avrebbe eccome da vendere quanto a Motta che quando può lo mette in difficoltà saltandolo con facilità. Nella ripresa si conquista il mezzo punto di incoraggiamento in pagella per l’impegno messo in campo a cercare di aumentare i ritmi di una prestazione in ombra.
Balde 5 – Gioca i primi quaranta minuti in maniera impeccabile e con controllo della situazione in mezzo al campo, poi l’incredibile quanto incomprensibile blackout. Al minuto 42 non si capisce cosa volesse fare dopo un passaggio sbagliato di concetto di Pintus e allora Bovo ringrazia e lo saluta, fornendo a Spinaccè il pallone che vale il gol che decide la contesa. Nella ripresa va anche peggio per l’ex Cesena, che regala un’altra occasione ghiottissima all’Inter che però non viene ma nè Spinaccé nè Berenbruch ne approfittano. (dal 56′ Sulev 6: Mette ordine e sostanza a un reparto, quello di centrocampo, in grande difficoltà. Non è giornata per i suoi inserimenti ma poco male perché il bulgaro riesce a dare un po’ più di costanza rispetto a un Balde incredibilmente a due facce)
Marcolini 5 – A differenza di Balde i suoi errori non sono decisivi ai fini del risultato ma l’ex Spal non riesce comunque mai a entrare in partita. Per un giocatore della sua qualità certi sbagli, in particolare in fase di palleggio e di dialogo nello stretto, non sono certo all’ordine del giorno. In fase offensiva, lo si vede solo poco dopo l’ora di gioco con un tiro che lascia a desiderare e che si spegne alto. Indubbiamente il compito di Pisacane sarà quello di ritrovare il suo numero 7, che comunque, nonostante la prestazione odierna non di certo brillante, rimane uno degli elementi di maggiore qualità della manovra del Cagliari Primavera. (dal 69′ Malfitano 5 – Non è il solito mastino del centrocampo come nella scorsa stagione. Si fa vedere solo nel finale con due assist senza esito per Trepy e si becca anche un giallo per fallo tattico).
Marini 6 – Nel primo tempo, nonostante Pisacane l’abbia schierato nel suo ruolo naturale, quello di laterale alto a tutta fascia, ha più di qualche problema nell’affrontare sia Aidoo sebbene Vinciguerra si sacrifichi per lui in copertura sia soprattutto contro De Pieri, specialmente nella prima parte di prima frazione. Nel secondo tempo, prova a salire di ritmo e a metterci un po’ più di cavalli, correndo avanti e indietro sulla corsia mancina per creare superiorità numerica. Rispetto a una prima frazione in difficoltà, si guadagna comunque una sufficienza che è anche figlia della sua duttilità tattica oltre che delle sue capacità di resistenza e di corsa.
Simonetta 6,5 – Insieme a Vinciguerra è l’uomo ovunque del Cagliari Primavera in fase offensiva. Movimenti continui a prendere palla, altrettanti tentativi di uno contro uno e di dribbling. Gli manca solo il tiro in porta ma tant’è che il suo essere al centro della manovra offensiva del Cagliari, accompagnata da una voglia matta di spaccare il mondo, gli vale la palma del migliore in campo insieme al suo capitano e a Ciocci. (dall’81’ Trepy 6: In tutta sincerità non si capisce come mai il francese con la 94 sulle spalle entri sempre e solo quando la gara è alle battute finali. Il suo spunto per mandare in tilt Alexiou porta al tiro di Vinciguerra, respinto da un ottimo Calligaris. Oltre all’assist per il potenziale 1-1, detta anche alcuni tagli interessanti alle spalle della difesa dell’Inter che solo la bandierina dell’assistente rende vani. Le sue caratteristiche di spunto e di qualità nel lungo e nel breve possono sicuramente essere un’altra arma a disposizione di Pisacane pe questa stagione).
Vinciguerra 6,5 – Fascia da capitano e quindi tante responsabilità sulle spalle. Poco importa. Di polmoni il numero 22 del Cagliari Primavera deve averne almeno tre o quattro altrimenti non si spiega per quale ragione riesca a correre fino ai minuti di recupero del secondo tempo con un’intensità e una generosità da veterano, sotto gli occhi anche dello staff della prima squadra e di Davide Nicola in primis. La difesa dell’Inter, specie sull’esterno, è in apprensione quando si accende, in particolare in coppia con Simonetta. Va anche vicino al gol ma solo Calligaris gli nega il pareggio.
Bolzan 5 – Appariscente, per nulla pericoloso e per dire la verità anche poco servito. Sembra essere il fantasma di sè stesso l’ex centravanti della Roma la cui unica conclusione verso lo specchio della porta arriva nel secondo tempo ma respinta, seppur in maniera non irresistibile, dal portiere Calligaris. (dal 69′ Achour 5 – Anche lui, come Bolzan, non entra in partita e anzi spesso va a incepparsi in fase di preparazione della conclusione. Detto che con la conclusione oggi non va, il numero 9 prova a travestirsi da rifinitore ma l’esito è lo stesso: tanti errori e poca precisione).
Allenatore Fabio Pisacane 5,5 – La partita rimane in bilico fino all’ultimo minuto per il suo Cagliari Primavera ma alla fine a regnare è solo l’amarezza della terza sconfitta in quattro gare ufficiali di Primavera 1. Alla prima disattenzione difensiva, arriva il gol dell’Inter con Spinaccé in un primo tempo tutto sommato equilibrato e che ha visto il Cagliari fare bene nel palleggio e nel possesso. Nella ripresa, l’arrembaggio è guidato dagli spunti dei singoli più che dalla forza delle idee, aspetto questo che si sente spesso e volentieri quando si parla di Cagliari Primavera da quando Pisacane ne è l’allenatore. Ora la testa sarà al Torino che, come i rossoblù, ha iniziato il campionato con il freno a mano tirato.
Fabio Loi