Pareggio interno per il Cagliari Primavera di Michele Filippi, che ad Asseminello si ferma sull’1-1 contro il Frosinone. I nostri giudizi sui giovani rossoblù.
Lolic: 5,5. Tutto procede bene fino al 13′, quando forse ingannato dalla traiettoria resa ancora più velenosa dal vento subisce il gol olimpico di Condello. Il Frosinone non lo impegna mai severamente, ma lui è bravo a restare in partita nonostante il gol sorprendente subito.
Zallu: 6. Più attento che propositivo, ma quella del vice-capitano dei giovani rossoblù è una prova che sa di solidità, con il Frosinone che dal suo lato si vede poco.
Palomba: 6. In controllo nella prima metà di gara, quando il Cagliari non soffre più di tanto. Nella seconda frazione i ciociari si fanno più vivi, ma la barra rimane dritta anche grazie alla sua guida.
Veroli: 6. Come Palomba, anche la prova dell’ex Pescara è positiva dal punto di vista difensivo. Qualche patema d’animo di troppo però arriva nei momenti in cui è chiamato a impostare l’azione, aspetto su cui il numero 15 si prende qualche rischio di troppo.
Idrissi: 5,5. Apre di meno il gas rispetto alle ultime uscite, ma specialmente soffre qualcosina in più in fase difensiva, ancor di più quando il Frosinone alza i propri ritmi. Anche per questo la sua partita finisce prima. (Dal 58′ Sulis: 6. Svolge il compito in copertura con la solita diligenza, prova anche a spingere con convinzione malgrado quello mancino non sia il suo lato forte)
Caddeo: 6,5. Il motore è quello di sempre. È il primo uomo in pressione e quello che più di tutti tampona le manovre avversarie. Si vede meno in fase di possesso ma il suo apporto è prezioso, ancora di più quando il Cagliari rimane in dieci.
Carboni: 6,5. Il Frosinone sa che il Cagliari passa dai suoi piedi e prova a ingabbiarlo. Il numero 8 però con tecnica e astuzia trova spesso le chiavi per uscire dalla gabbia, diventando prezioso anche negli ultimi metri quando trova il tocco giusto per Griger. Nella ripresa la partita si fa più sporca, non si fa indietro e rischia anche di trovare nuovamente il gol con un inserimento dei suoi.
Belloni: 6,5. Nei primi venti minuti è il più positivo tra i giovani rossoblù per intensità e attenzione. Al 31′ va anche vicino al gol con un destro che rischia di accarezzare il palo. Nel secondo tempo quando il Frosinone però alza i propri ritmi l’ex Olbia paga qualcosina, ma è bravo poi a ritrovarsi e resistere anche alla stanchezza nel momento del bisogno.
Masala: 6. Dopo i primi minuti di anonimia decide di entrare in partita. Rischia tre volte il gol nel giro di un paio di minuti, ma prima la traversa su punizione, poi Palmisani e infine ancora la traversa gli negano la gioia di un gol che sarebbe meritato. Nel secondo tempo ha la stessa voglia anche se si rende meno pericoloso. Macchia la gara con una espulsione sicuramente ingiusta, ma frutto anche di un primo giallo per proteste evitabile.
Griger: 6,5. Nella prima metà di gara i rifornimenti scarseggiano. Lui lotta tanto, ma dimostra di avere qualità oltre al fisico quando al 31′ sul tocco preciso di Carboni lascia partire un destro di prima intenzione che vale il pareggio. Le energie però finiscono presto (Dal 58′ Konate: 6. Prova a fare lo stesso lavoro dello slovacco, anche se non è propriamente nelle sue corde. Ha pochi palloni giocabili e su uno va vicino al gol con una bella conclusione di prima. Esce al 90′ per un colpo subito. Dal 90′ Deriu: sv.
Pulina: 6. La catena di sinistra è quella dove tutto è più corale. Lui ne è il tratto finale e tra i tre davanti è quello che approccia meglio la gara. La squadra però passa più dall’altro lato del campo con la crescita di Masala e si vede meno rispetto al solito. Da sottolineare, comunque, anche il lavoro senza palla. (Dal 72′ Conti: 6. Entra per dare sostanza al centrocampo e si adatta subito al clima della gara.
All. Michele Filippi: 6. Ai punti la squadra probabilmente avrebbe meritato i tre punti. Gli episodi però contano e oltre al gol da calcio d’angolo degli avversari, sono tante le occasioni che nel primo tempo avrebbero potuto cambiare la gara. Al di là di questo però la squadra conferma di avere delle trame importanti e un carattere forte che viene fuori nei momenti delicati, come quando la squadra resta in dieci. Il pareggio però lascia un pizzico d’amaro in bocca.
Matteo Cardia