Parte con una sconfitta il campionato della Primavera del Cagliari. A Vinovo finisce 3-1 in favore di una cinica Juventus. I nostri giudizi sui giovani rossoblù.
Iliev: 5,5. Fino al 15′ non è mai impegnato. Poi arriva un tiro deviato di Anghelé e allora il classe 2005 tira fuori un grande intervento che inaugura la sua stagione. Da quel momento in avanti la Juventus sale di livello. Sulla punizione sembra partire leggermente in ritardo, ma difficilmente la conclusione avrebbe avuto sorti diverse. Incolpevole sulle altre due reti, mentre rischia qualcosa di troppo con il pallone tra i piedi in alcune occasioni.
Arba: 5,5. Sulla destra c’è l’eredità di Zallu da raccogliere e Pisacane sceglie lui. L’impatto è positivo. Accompagna l’azione con coraggio e resta alto in fase di pressione. Con il passare dei minuti però Pagnucco capisce di poterlo mettere in difficoltà attaccandolo alle spalle e in più di una situazione va in affanno. Dopo il quarto d’ora della ripresa si sposta a sinistra e quando non ha ancora assorbito il cambio di corsia, Savio gli prende il tempo e soprattutto vince il contrasto che porta al 3-1 juventino. Prova a fare il suo in avanti sino alla fine, ma non riesce a creare quanto vorrebbe.
Pintus: 5,5. Partita in chiaroscuro per il centrale rossoblù. Parte con qualche indecisione, soprattutto palla al piede, ma è il taglio di Pagnucco che vale il 2-1 alle sue spalle l’errore che macchia la sua gara. Nel secondo tempo fa meglio, mettendo sul campo maggiore fisicità. Non basta però al Cagliari per tenere le folate avversarie.
Catena: 5,5. All’esordio in rossoblù, l’ex Roma mostra subito personalità anche in fase di impostazione. Nella prima parte di gara è lui a mettere spesso il piede e a respingere gli attacchi della Juventus. Nella ripresa con le squadre lunghe fa più fatica e alcune scelte sbagliate a provare l’anticipo aprono il campo agli avversari. Una partita di alti e bassi, come il compagno di reparto.
Idrissi: 5. Nella prima metà di gara manca la sua spinta sulla fascia sinistra, forse preoccupato dalla presenza di Turco e Vacca dalla sua parte. Nella seconda frazione prova ad alzare i giri del proprio motore, ma è più confusionario che concreto. (Dal 66′ Casali: 5,5. È l’unico degli acquisti rossoblù estivi presenti in campo insieme a Catena. L’impatto non è positivo, con la prima palla giocata che si trasforma in una forzatura e in un conseguente errore. Fa fatica anche lui a contrastare gli esterni di una Juventus che fa male quando accelera).
Malfitano: 5,5. È il più giovane in campo, nonostante una fisicità che potrebbe ingannare. Fa un po’ di fatica soprattutto inizialmente quando la tensione per l’esordio e le difficoltà nel trovare la posizione giusta sembrano avvertirsi. Suo il fallo che concede la punizione alla Juventus da cui arriva il vantaggio dei bianconeri di Ripani. Un episodio negativo da cui il classe 2007 prende una piccola scossa che lo porta a giocare con più coraggio. Nella ripresa finisce presto la sua partita, con Pisacane che cerca maggiore sostanza a metà campo. (Dal 60′ Mameli: 5,5. Pisacane lo manda in campo per avere maggiore qualità in fase di possesso. Il numero 26 non sembra però entrare nella maniera migliore in partita).
Carboni: 6,5. Dieci sulle spalle e fascia da capitano. Che il Cagliari conti su di lui è chiaro ormai da tempo e i simboli lo testimoniano ulteriormente. La Juventus prova a toglierlo dalla gara e la fisicità della squadra di Montero gli crea qualche difficoltà in ambo le fasi. Alza il suo baricentro nel corso della prima frazione, danza bene tra le linee ed è lui anche per questo a servire una gran palla che vale il pareggio di Caddeo. Nella ripresa appare il più lucido tra i rossoblù, quando alza la testa riesce spesso a trovare la soluzione giusta per servire i movimenti dei compagni. Va due volte vicino al gol, ma non serve a evitare la sconfitta.
Caddeo: 6. Aggressivo ma soprattutto dentro l’azione offensiva sin dal primo minuto. Sua la prima grande occasione su un inserimento con i tempi giusti su cui Vinarcik compie una prodezza, suo il gol del pareggio dopo un altro taglio che spezza la difesa avversaria e vale il momentaneo 1-1. Pisacane gli chiede quantità ma anche di impostare l’azione. Non sempre il mix riesce bene, soprattutto con il passare dei minuti, quando tra difesa e centrocampo spesso le distanze non appaiono giuste. Dentro fino a quando c’è benzina nel suo serbatoio. (Dal 77′ Conti: sv. Entra in mediana per tamponare le ultime scorribande juventine).
Sulev: 5. Gara a sprazzi per il 2006 bulgaro. Non riesce a trovare la giusta posizione, apparendo spesso in ritardo in un primo tempo in cui a lasciare il segno è più l’ammonizione al 14′ in cui potrebbe rischiare anche qualcosa di più. Nella ripresa si alza per supportare maggiormente Achour, ha un’occasione importante per riequilibrare il match ma la spreca facendo capire che non è la serata ideale. (Dal 66′ Vinciguerra: 6. Entra e fa rima con pericolosità. Nel giro di pochi minuti va vicino al gol per due volte, con Vinarcik che nella seconda occasione è bravo però a chiudergli lo specchio. La Juventus poi si adatta, ma il classe 2005 dimostra di poter essere una risorsa importante per il futuro).
Achour: 6. Positivo l’approccio e il modo in cui cerca sempre di portare la prima pressione. Bravo ad attaccare gli spazi in più di una occasione, meno a pulire il pallone e far salire la squadra quando sembra necessario. Un suo tiro dalla distanza sull’1-0 sveglia Cagliari che da lì torna a salire di colpi. Ha un’altra grande occasione a inizio seconda frazione, ma il portiere juventino si supera. (Dal 77′ Deriu: sv. Poco più di quindici minuti in cui le occasioni per far male non passano mai dai suoi piedi).
Pulina: 5,5. Dopo un minuto impegna Vinarcik su punizione. Prova a dare fastidio con il lavoro in pressione, ma non si vede poi più di tanto. Nella seconda frazione si abbassa spesso per cercare di diventare un’altra fonte di gioco negli ultimi trenta metri. Non riesce però quasi mai a essere incisivo come ha abituato, perdendo in alcune occasioni qualche tempo di gioco.
Allenatore Fabio Pisacane: 6. Tante assenze e un avversario ostico pesano su un Cagliari che approccia comunque bene la gara, facendo capire che l’idea da rispettare sarà quella di lottare su ogni campo. Le idee ci sono e si notano soprattutto nei primi minuti, tra aggressività in fase di non possesso e ricerca della verticalità. Basi che dovranno permettere un lavoro accurato sui meccanismi in fase di non possesso e sulle distanze tra i reparti, variabili che sono diventate fattori in una gara che il Cagliari nonostante le difficoltà avrebbe potuto terminare con un risultato diverso, viste soprattutto le diverse occasioni da gol create che sottolineano però anche la necessità di maggiore incisività sotto porta.
Matteo Cardia