Sconfitta in trasferta per il Cagliari Primavera, battuta in rimonta per 3-2 dall’Atalanta. Questi i nostri giudizi sui giovani rossoblù.
Iliev: 5. Passo indietro per il portiere rossoblù. Non può fare niente sul primo gol, primo vero e proprio tiro verso lo specchio di un’Atalanta che mantiene a lungo il possesso ma non lo chiama mai all’intervento. Nella ripresa però sembra entrare in un vortice da cui non riesce a uscire. Inizia con un intervento sbagliato su un corner, poi non è perfetto su un primo tentativo di De Nipoti. Sembra riprendersi con un buon intervento su Vlahovic, ma poi il numero 10 atalantino trova il 2-1 con la sua complicità grazie ancora una volta a una respinta con i pugni non perfetta. Non può niente invece sull’ultima rete, quando Vavassori si trova di fronte a lui e lo punisce per la terza volta.
Zallu: 5,5. Bernasconi spinge tanto sul suo lato insieme a Regonesi, e così il numero 2 passa gran parte del suo primo tempo nella propria metà campo. Inizia il secondo tempo con un altro piglio, ma è specialmente dopo il 2-1 dell’Atalanta che capisce di dover provare a fare qualcosa in più. Il numero 2 finisce per regalare più di qualche buon spunto. Una fame che però lo tradisce quando all’87’ non ha più le forze per tornare a dare una mano in difesa e Vavassori approfitta della sua assenza per incunearsi in area di rigore e battere Iliev.
Palomba: 6. Vlahovic si muove tanto, ma soprattutto lotta tanto. Dalle sue parti ogni tanto si presenta anche un De Nipoti in stato di grazia e il capitano, nonostante qualche difficoltà, riesce più volte a sbrogliare la matassa. Prova a farsi sentire con i compagni quando qualcuno si lascia andare e dà l’esempio in alcune situazioni complesse come quando si immola sul tiro a botta sicura di Colombo. Tenta anche il gol in acrobazia nel finale impattando bene ma non riuscendo a dar forza. Gli sforzi però non bastano.
Pintus: 6. Battilana e Pisacane scelgono lui in mezzo alla difesa. Qualche indecisione, anche se le sbavature nel complesso sono poche per il numero 6, che rimane però negli spogliatoi al termine del primo tempo. (Dal 45’ Vitale: 6. Non era mai entrato in campo durante il girone di ritorno del campionato, ma si fa trovare pronto approcciando bene la gara. Dà speranza ai rossoblù trovando il gol del 2-2, poi però Vavassori rovina il suo pomeriggio perfetto.)
Veroli: 5,5. Adattato largo sulla corsia mancina vista l’assenza di Idrissi. De Nipoti non è un cliente per nulla facile e quando prende il ritmo della partita gli fa male. Come in occasione del gol dell’1-1, quando il numero 10 atalantino cambia passo e lo lascia indietro prima del passaggio vincente per Vlahovic. Nel secondo tempo i compagni lo aiutano maggiormente, ma le difficoltà persistono malgrado lo spirito messo in campo non sia sbagliato.
Sulev: 5,5. La palla per il gol di Vinciguerra è visionaria e conferma le qualità tecniche che si sono ammirate più volte nelle ultime settimane. Il numero 31 poi però si vede poco per tutto il resto della gara. Quando il Cagliari passa al 4-2-3-1 sembra tornare più a suo agio, ma è una piccola illusione. Sul gol che decide la partita la stanchezza e l’inesperienza si fa sentire, perché Vavassori gli va via e lui non riesce a spendere un fallo che probabilmente sarebbe valso un punto in più in classifica fondamentale per il futuro.
Cavuoti: 5,5. Ancora in mezzo al campo, a governare i ritmi della squadra ma anche a dare un aiuto davanti alla difesa. Un compito non semplice, visto soprattutto il baricentro basso tenuto dalla squadra per gran parte della sfida. Nel secondo tempo Muhameti si mette nelle sue tracce e non riesce ad accendersi come vorrebbe, anche se è suo il piede che batte il corner che porta Vitale al gol del 2-2. Esce visibilmente nervoso dopo il terzo gol atalantino. (Dal 87’ Deriu: sv.)
Caddeo: 6. Alla mezzala rossoblù spetta il solito lavoro oscuro. Tanta corsa, per un Cagliari che però fa troppa fatica a venire fuori dalla propria metà campo dopo i primi venti di gioco. Ci mette la solita voglia, poi alla squadra serve qualcosa di più in avanti e allora viene richiamato in panchina. (Dal 71’ Masala: 5,5. Messo ancora una volta dentro per provare a dare la scossa. Sul suo lato il Cagliari non agisce tanto, ha però l’occasione più ghiotta per il terzo gol rossoblù ma non riesce ad angolare la conclusione a giro e soprattutto non vede l’inserimento di Zallu solo alla sua destra. E pesa perché sul ribaltamento di fronte l’Atalanta passa in vantaggio).
Delpupo: 6,5. Dal primo minuto fino all’83’ quando esce stremato dal campo, l’argentino prova a fare tutto il possibile di quanto richiesto senza fermarsi mai. Ha il compito di unire centrocampo e attacco e ci riesce bene nella prima parte di gara. Poi resta uno dei pochi che riesce a strappare e a far salire la squadra nei momenti in cui l’Atalanta alza i giri del proprio motore sia nella prima che nella seconda frazione. (Dal 83’ Mameli: sv. Entra per gli ultimi 10’ senza lasciare il segno).
Vinciguerra: 6. Torna in campo dopo il turno di stop e torna subito il gol. Bravo a muoversi tra i centrali atalantini in occasione della rete che apre la partita e freddo dopo la prima respinta del portiere. Il punto di riferimento offensivo vero e proprio è lui, e l’Atalanta soffre in più di un’occasione quando punta l’uomo. Nel secondo tempo dà una mano anche a Veroli sul suo lato, ma con la squadra in difficoltà spesso finisce per forzare la giocata e lasciarsi andare anche a un po’ di nervosismo.
Griger: 5,5. La partita è di totale sacrificio per gran parte dei 95’ giocati. Fa più volte a sportellate per provare a far salire la squadra, si sacrifica in fase di pressione. Il lavoro spesso non frutta conseguenze positive, ma lo spirito è quello giusto come gli viene detto spesso dalla panchina. Nel finale probabilmente anche per questo gli manca lucidità sotto porta e all’85’ non riesce a coordinarsi per capitalizzare il cross di Zallu.
Allenatore Battilana-Pisacane: 5,5. Il Cagliari parte fortissimo, con l’approccio giusto per una gara che potrebbe regalare una buona fetta di salvezza. Dopo il gol di Vinciguerra però la squadra non riesce più ad uscire con frequenza dalla sua metà campo per troppi minuti tra prima e seconda frazione. Solo il gol di De Nipoti rilancia i rossoblù che però alla fine forse per la stanchezza non riescono a essere lucidi dopo il pari e a trovare le giuste soluzioni per andare oltre la densità atalantina. Ora sarà importante tuttavia resettare, perché il calendario offre subito l’opportunità di rifarsi in un altro scontro diretto, stavolta contro il Bologna, e provare così ad allontanarsi nuovamente dalla zona calda della classifica.
Matteo Cardia