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Cagliari Primavera, la maturità si vede anche nella sconfitta

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Probabilità e imprevisti possono decidere una sfida al monopoli. Ma anche nel calcio possono determinare il futuro, nel breve e sul lungo periodo. L’espulsione di Marcolini durante la gara con l’Inter può finire in entrambe le categorie per un Cagliari Primavera che ha visto dopo appena 20’ cambiare la sua partita contro la capolista che ha poi vinto 3-0. Doveva essere una sfida per confermare la capacità di mettere in difficoltà tutti, è diventata una gara in cui è arrivata un’altra dimostrazione: quella di un gruppo che magari può soccombere ma anche nelle difficoltà si mostra coeso.

Mentalità

Accettare un andamento diverso rispetto a quanto immaginato fa parte di un processo di crescita che per quanto riguarda la squadra di Pisacane può estendersi nel tempo. L’Inter ha comunque dimostrato, soprattutto grazie a una mediana e a degli esterni offensivi, Owusu su tutti, di essere avanti in classifica non per un caso. I rossoblù hanno però tenuto i nervi saldi, hanno messo in atto il tentativo di riorganizzare le proprie fila almeno fino a quando le energie ci sono state e con Idrissi hanno rischiato di far male agli avversari. Non vuol dire che siano mancati gli errori, con i primi due gol in cui le disattenzioni dei singoli sono state lampanti. Ma che la squadra oltre ai principi di gioco sta assorbendo la giusta linfa sotto il profilo della mentalità. Se la capacità di reagire agli svantaggi e di ribaltare pure le gare sembra essere un filo conduttore che unisce Primavera e prima squadra, la gestione delle emozioni negative era un aspetto che a inizio stagione faceva emergere qualche normale perplessità, basti ricordare la sfida con l’Atalanta all’andata così come quella con il Torino. Andamento anche comprensibile vista la giovane età. Con l’Inter, invece, malgrado i colpi inferti dal taccuino arbitrale, dagli avversari e anche dai propri errori, il Cagliari non si è lasciato andare, ma ha provato a difendere come un tutt’uno, attaccanti compresi, e a far emergere le sue idee con Carboni e Balde su tutti a provare a tenere la luce accesa. Non una cosa da poco, al di là di quello che diranno le prossime quattro giornate di campionato.

Sogno

La distanza dal sesto posto, quello che consentirebbe l’accesso ai playoff, è aumentata solo di un punto rispetto alla scorsa settimana. Sono sei i punti dal Milan, anche se oltre al Cagliari in corsa per la post-season ci sono ancora matematicamente Sassuolo, Verona e Genoa. Con le ultime due citate che saranno squadre che i rossoblù affronteranno nell’arco delle prossime quattro partite. La matematica dice che è ancora tutto è possibile. Forse anche per questo fin quando ci sarà una chance Idrissi e compagni proveranno a spingere, a partire dalla gara con il Lecce di sabato 27 ad Assemini. Dovranno farlo senza alcuna pressione, appoggiandosi a quelle certezze costruite a livello di gruppo durante il proprio percorso. Aspetto che potrebbe diventare importante anche qualora tutto dovesse sfumare. Anche per questo non è da escludere che in questo finale di annata, soprattutto guardando a quelli che saranno i risultati del prossimo turno, Pisacane poi scelga di far tastare maggiormente il campo a chi è rimasto lievemente indietro nelle gerarchie che si sono via via formate, anche se le variazioni e le occasioni nel corso dell’anno non sono mai mancate. Da Pintus a Conti, passando per i nuovi arrivati Marini e Simonetta, lo spazio potrebbe essere maggiore. Con l’obiettivo numero uno che dovrà però essere prima di tutto quello di confermare il livello di maturità raggiunto nelle ultime settimane.

Matteo Cardia

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