Vincere è sinonimo di sicurezza, perdere mettere a nudo i difetti ma fa anche riflettere su come migliorare nel medio e lungo periodo. Un esordio con una sconfitta pesante non tanto nella prestazione quanto nel punteggio finale (4-1) contro la Roma sicuramente il Cagliari Primavera, con in testa il suo tecnico Fabio Pisacane, non se lo sarebbero immaginato. Un percorso, quello dei giovani rossoblù, che inizia dunque con un brusco stop, proprio com’è avvenuto alla prima dello scorso anno nel 3-1 contro la Juventus. Dalla gara del Tre Fontane, tuttavia, è arrivato anche un qualcosa in più. Sul tavolo del tecnico dei giovani rossoblù è tornato il solito bicchiere, che si può guardare dal lato mezzo pieno o da quello mezzo vuoto. Da un lato le idee e le certezze costruite nel corso del tempo, dall’altra gli aspetti che sono da sistemare o che devono essere ancora scoperti.
Positività
Diversi volti già presenti nella passata stagione tra chi è chiamato a nuove responsabilità, chi è rimasto nell’ombra e punta a emergere e chi invece ha voluto iniziare a dare i primi segnali di crescita in un gruppo, come quello del Cagliari Primavera, che quest’anno ha subito un’evoluzione particolarmente significativa, tra partenze importanti – in primis quelle di Carboni, Idrissi e Catena, che hanno iniziato il loro percorso nel professionismo – diverse promozioni dall’U18 della gestione Bellucci e qualche colpo di mercato da fuori: dall’inglese Nunn allo zambiano Liteta fino all’ex Entella Langella, out alla prima contro la Roma e che andranno scoperti man mano nel corso della stagione. Nel mezzo la tensione più che comprensibile del momento per l’esordio ufficiale, una condizione atletica non ancora ottimale e diverse assenze pesanti, una su tutte quella di Simonetta, che ha ereditato di recente la numero 10 dell’ex capitano Carboni e dal quale Pisacane, nonostante le sirene di mercato provenienti da Como, vorrebbe ripartire per dargli le chiavi della fase offensiva dell’U19 del Cagliari. Sono tanti gli elementi da tenere in considerazione in una gara che il Cagliari Primavera ha perso con un risultato rotondo, ma in cui gli elementi positivi non sono di certo mancati. A partire dalla reazione che ha visto i rossoblù rispondere a una prima ventina di minuti di gara di marca giallorossa, culminati con la rete dello svantaggio firmata dall’esordiente del 2007 Coletta, tra i migliori in campo nei padroni di casa. Un coraggio, abbinato a una sana dose di carattere, che ha permesso ai sardi di pareggiare i conti con l’uomo del momento ovvero l’ex di turno Bolzan, tra i più propositivi in zona offensiva per i rossoblù e che ha avuto altre due grandi occasioni, con un rigore sbagliato e una traversa colpita da distanza ravvicinata che avrebbero potuto rendere diverso l’andamento dell’incontro. Ma qualche problematica difensiva di troppo, unite al secondo gol di Coletta (a segno anche nella ripresa, per una tripletta da sogno all’esordio in U19) e all’espulsione generosa per doppia ammonizione ai danni di Malfitano a fil di sirena, hanno influito sull’esito finale della gara.
Meticolosità
La gara di Roma resta dunque una base da cui partire. L’inizio di un nuovo percorso che rende chiaro come il lavoro da fare per capitan Achour e compagni sarà lungo e faticoso, ma che le potenzialità per fare bene ci sono eccome. Il risultato del Tre Fontane però c’è e ai quattro gol subiti i rossoblù dovranno guardare e fare tesoro, con l’obiettivo di avere una cura ancora più maniacale dei dettagli. In primis nel lavoro sui tempi e sui ritmi della fase di pressione, con letture spesso errate che hanno consentito a Misitano e soci di rendersi pericolosi e di arrivare con una certa facilità dalle parti di Auseklis. Poi sui filtranti in posizione centrale dallo special guest e capitano di giornata Paredes e sui successivi attacchi alla profondità, con i rossoblù che hanno avuto qualche difficoltà di troppo nel trovare le giuste contrimisure sui palloni a scavalcare la linea difensiva, sia sulle corsie laterali che soprattutto in zona centrale, dove il trio difensivo isolano formato da Cogoni, Pintus e Amos ha alternato cose discrete a qualche leggerezza da evitare, segno che la difesa a tre è un qualcosa su cui Pisacane e staff dovranno mettere mano anche se si tratta comunque di qualcosa di già provato già dalla fine della scorsa stagione. Al coraggio, al carattere e alla voglia di rimanere compatti, dunque, dovrà essere aggiunta quell’attitudine alla cura del dettaglio che dovrà essere ancora una volta il mantra principale di tutto il collettivo del Cagliari Primavera. Un concetto, questo, da costruire nel corso del tempo e in cui sarà importante l’apporto di tutti gli effettivi della rosa costruita in estate dalla dirigenza rossobllù. Un gruppo, quello guidato da Pisacane e Battilana, che con tanti cambiamenti e diversi addii eccellenti ha cominciato il suo percorso in Primavera 1 e che già dalla prima in casa della stagione contro il Monza del prossimo 23 agosto potrà dimostrare di essere capace di essere più forte degli errori e anche delle avversità.
Fabio Loi