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Nahitan Nandez in Cagliari-Bari | Foto Alessandro Sanna

Cagliari: niente drammi, ma il Bari ha evidenziato le tue lacune

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Cagliari-Bari doveva e poteva essere un segnale da mandare al campionato di Serie B, e invece si è rivelato un messaggio arrivato all’indirizzo di Fabio Liverani: il gruppo rossoblù deve ancora crescere per ambire al vertice della cadetteria.

Sensazioni
Una sconfitta per 1-0 che nel bivio verso una maturazione dei sardi nel torneo in corso ha espresso un giudizio abbastanza netto: rimandati a ottobre. Detto questo il secondo stop stagionale, primo alla Unipol Domus, a firma del solito Cheddira per i pugliesi, deve preoccupare il giusto, ma senza isterismi, dalle parti di Asseminello. Il Cagliari da inizio stagione ha mostrato alcune lacune che fatica ancora a eliminare. Per esempio una evidente difficoltà nella gestione del possesso (la rete presa dal Bari arriva sì su una lettura di fuorigioco sballata da parte di Goldaniga ma nasce in realtà su un cambio gioco errato in costruzione da dietro dello stesso centrale ex Sassuolo). Una mancanza che non si era vista contro Modena e Benevento ma che aveva condizionato i rossoblù dalla Coppa Italia fino alla sfida di Ferrara alla Spal. A dirla tutta contro il Bari i rossoblù avevano rischiato anche prima del gol di Cheddira di subire su un pallone perso in transizione. All’ora di gioco era successo a Makoumbou, in quel caso una gran chiusura di Altare e il tiro alto sempre di Cheddira avevano evitato guai peggiori. Aspetto che fa infuriare e non poco Liverani: “In settimana in allenamento avevamo visto una situazione simile, ma evidentemente dobbiamo lavorare ancora su questo fondamentale. Non meritavamo la sconfitta ma sono arrabbiato per la rete concessa”.

Squadra
I rossoblù sembrano poi avere un problema nell’essere squadra. La cooperativa del gol con sei giocatori a segno in realtà nasconde un gruppo che per risolvere le partite si affida ancora troppo ai singoli e meno al gioco comune. E contro il Bari un calo generale di qualità e tecnica negli uomini chiave (da Rog a Viola, passando per Makoumbou e Mancosu) ha messo in mostra tutti i difetti di una squadra che al momento non riesce a fare della coralità l’arma per portare a casa le sfide chiuse e incerte. Forse per trovare maggiori alternative di gruppo e di gioco armonico a Liverani servirà smontare i recenti ingranaggi che parlano di titolari quasi certi e cambi spesso simili (Luvumbo, Deiola e Pavoletti più un esterno di difesa). Per esempio, dopo la sosta vedremo finalmente Falco in rossoblù? E Pereiro tornerà a essere utile almeno a gara in corso o come successo nelle ultime gare perderà sempre più gerarchie in questa formazione isolana? Dubbi magari inutili, ma che comunque influenzeranno il sonno del tecnico romano per le prossime due settimane e che una vittoria o una grande prestazione contro il Bari avrebbero evitato. E anche in questo aspetto si intuisce il peso alla voce pressioni e serenità dell’1-0 della Domus per i rossoblù.

Coraggio
Qualcuno ha parlato di pancia piena dopo il 2-0 di Benevento, anche in sala stampa al termine della sfida è uno dei temi dribblati da Liverani: “Ho troppa fiducia dei miei per pensare che qualcuno si sia sentito appagato. Specie dopo quello che ha vissuto questa formazione”. Alla ripresa per rimettere tutti al loro posto intanto ci sarà il Venezia, che evoca fantasmi del recente passato che sanno di retrocessione in cadetteria. Una gara che mentalmente avrà un peso diverso, inutile girarci intorno. Così come una sconfitta o una brutta prova avrebbero un valore di uno spessore particolare contro i lagunari per il gruppo di Liverani. Anche perché i sardi che giocano a nascondersi da pressioni e obiettivi per questa stagione sono tra le squadre più attese e prima o poi dovranno togliersi da dietro la siepe e affrontare la realtà del campionato, dove la regola del tana libera tutti non esiste. I rossoblù sono chiamati a vincere e convincere e guardando la rosa non è possibile pensare altrimenti. Un aspetto che deve essere chiaro prima di tutto allo spogliatoio e allo staff tecnico. Comunque la gara al Bari lascia aperti diversi spunti di crescita per i rossoblù, che per questo escono rimandati e non bocciati dal passo falso della Domus. Dopo la pausa ci sarà un tour de force contro diverse squadre che puntano al ritorno in A (Venezia, Genoa, Brescia, Ascoli, Reggina). Una manita che emetterà i primi verdetti. Prima di questa cinquina è inutile emettere sentenze sul gruppo o sul tecnico romano, al quale però si chiederà una risposta alla voce carattere e punti già dal Venezia.

Roberto Pinna

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