Alessandro Agostini. Ecco un pezzo sul mister della Primavera, penserete. Invece dici Agostini e mediti sull’ultimo giocatore in grado di presidiare la fascia sinistra del Cagliari con un rendimento costante. Dopo di lui diversi tentativi mai realmente convincenti, dagli Avelar ai Murru fino ai Padoin fuori ruolo, passando per prestiti secchi di giocatori da svezzare per altri club come Pellegrini per finire con elementi attualmente in rosa come Lykogiannis e il giovane di belle speranze Tripaldelli.
Ogni anno si presenta puntuale l’incognita del terzino sinistro: ogni anno puntualmente il dilemma non viene risolto e quest’inizio di stagione non sembra fare eccezione. In realtà uno dei primi movimenti nel mercato 2020/2021 della società rossoblù – evidentemente consapevole dell’annoso problema – è stato proprio l’acquisto di un terzino sinistro su cui puntare. Ma quella dell’esterno basso mancino ormai è quasi una maledizione e quel Cyzborra padrone designato della fascia, da affare fatto – tra positività al Covid e inserimento del Genoa – è diventato solo uno sbiadito ricordo, tanto che a Reggio Emilia per la prima di campionato è toccato al redivivo Lykogiannis, passato da reietto (a gennaio era stato praticamente venduto al Brescia) a titolare obbligato. Alle sue spalle la giovane scommessa Tripaldelli, in campo solo per una manciata di minuti e con una collocazione differente, piazzato alto sulla corsia mancina con l’unico intento di contenere gli ultimi attacchi del Sassuolo e passare indenni la tempesta.
A onor del vero il terzino ellenico non ha per nulla sfigurato contro i neroverdi di mister De Zerbi: mai pienamente convincente in questi anni a Cagliari, ha dato quantomeno prova di solidità al contrario di quanto avveniva con Faragò sull’out opposto (a proposito di esterni bassi adattati e in perenne difficoltà). Ma le incognite restano tante e le domande pure. Riuscirà Di Francesco a tramutare Lykogiannis in un terzino affidabile? E ancora, Tripaldelli sarà una scommessa vincente? In tutta onestà a disposizione ci sarebbe ancora anche il croato Pajac, ma in questo caso è forte la sensazione che anche l’attuale mister, come i suoi predecessori, abbia optato per una sonora bocciatura. Posto che difficilmente il mercato offrirà novità in tal senso, il Cagliari si appresta quindi ad affrontare la stagione con la coppia formata dal greco Charalampos e dal giovane ex Sassuolo. Una coppia sulla carta ben assortita ma tutta da testare all’atto pratico. Uno novello, dotato di “gamba” e corsa ma quasi completamente digiuno della Serie A, l’altro più esperto, meno arrembante (il classico terzino di posizione insomma), ma con limiti tecnici e tattici apparsi fino a oggi piuttosto evidenti. La realtà, però, è che il successo o meno di questo abbinamento dipenderà tanto dalla guida tecnica.
Un allenatore in grado di utilizzare al meglio il materiale umano a disposizione esaltandone i pregi e nascondendone i difetti, insegnando cosa fare e quando farlo, in un contesto armonico di squadra. Gli allenatori che si sono succeduti in questi anni di tentativi ed esperimenti falliti non possono certo essere considerati esenti da colpe in tal senso. E non è un caso, dopotutto, che proprio Ago diede il meglio di sé con alla guida un certo Massimiliano Allegri.
Mirko Trudu