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Cagliari-Juventus: Gagliano notte da sogno, Cragno insuperabile

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I nostri giudizi sulla gara vinta dal Cagliari contro la Juventus.

Cragno 7: rende facili tutte le parate grazie a un senso della posizione innato, in più si conferma in ottima forma su Bentancur, Alex Sandro e Ronaldo nei tre interventi più complicati. La ciliegina sulla torta in pieno recupero su Zanimacchia.

Walukiewicz 7: non ha troppe preoccupazioni, anche perché ci mette rinnovata attenzione in marcatura più le classiche impostazioni suo segno distintivo. Cresce alla distanza.

Ceppitelli 7: un altro giocatore rispetto all’Udinese, comanda da capitano la difesa, copre i pochi buchi che appaiono all’improvviso ed evita i classici lanci lunghi.

Klavan 7: tranquillità costante, imperioso e pulito a seconda dell’occasione, blocca chiunque passi dalle sue parti senza troppa fatica, anche un certo Ronaldo.

Faragò 7: parte a razzo, crea i presupposti per il vantaggio, sovrasta in ogni fase Alex Sandro. Quando poi passa in mezzo al campo continua a mettere gamba e attenzione costante.

Ionita 7,5: tatticamente perfetto, è grazie a lui se le linee restano compatte, se il centrocampo della Juve fatica a trovare la luce, se la squadra appare un blocco compatto. Nella ripresa si maschera da Rog, aggiungendo anche una certa qualità alla sostanza.

Rog 6,5: mette il fosforo e la sua tecnica zen al servizio di un centrocampo altrimenti privo di piedi buoni. Parte bene, si stanca, alza bandiera bianca. Diffidato e ammonito, salterà il Milan.  (dal 47′ Paloschi 6: non ha occasioni per fare il Paloschi, ma pur se arrugginito ci mette tutta la forza possibile per aiutare la squadra fino a fare l’esterno sinistro in alcuni frangenti)

Mattiello 7,5: con prestazioni così fa venire due dubbi, perché era sepolto dalla naftalina per quasi un anno e se non sia il caso di esercitare un riscatto che sembrava utopia. Decisivo in entrambi i gol, prima con l’assist poi con il recupero palla a metà campo. Bernardeschi lo soffre per tutta la gara nel primo tempo, Alex Sandro nel secondo.

Joao Pedro 6,5: è il collante passeggiante tra centrocampo e attacco, non per poca voglia, ma per un problema muscolare che lo condiziona fin dal 10′. Merita ampia sufficienza per i denti stretti in nome della squadra, oltre ad essere decisivo come regista occulto quando Rog dice basta. (dall’88’ Pereiro SV: entra, caracolla, sipario)

Gagliano 8: otto, come i minuti che passano per il suo primo gol in Serie A al debutto dall’inizio. Non si limita solo al gol, inventa anche l’assist per il secondo, ma soprattutto mette tanta energia, sacrificio e capacità tecniche che danno l’idea che in A il ragazzo ci possa stare eccome. Usa tutta la benzina e resta negli spogliatoi dopo 45 minuti.  (dal 46′ Lykogiannis 6,5: che sia una giornata speciale lo si capisce quando il greco azzecca un cross in corsa. Pecca a volte di eccessi, ma il suo lo fa)

Simeone 7: un pallone giocabile, un gol di ottima fattura pur se Buffon avrebbe potuto fare forse di più. Il solito, costante sacrificio in pressione e in ripiegamento, quasi segna una rete spettacolare in semirovesciata anche se sarebbe stato fuorigioco. (dall’84’ Birsa SV: entra per rallentare il gioco e tenere la palla lontana dall’area, lo fa le poche volte che può)

Zenga 7: una gara tutta da perdere, perché se vinci si dirà che la Juventus era in tono dimesso e se perdi aggiungi depressione a depressione. Lui la vince, con le scelte iniziale e con una squadra che sembra seguirlo, con i quinti che sono decisivi sul primo gol e con il giovanissimo Gagliano buttato dall’inizio che lo ripaga con il gol del vantaggio. Rispetto alle ultime uscite la confusione non esiste, la compattezza invece sì. La speranza è l’ultima a morire, se l’intenzione era di accendere un dubbio nella mente di Giulini oggi ci è riuscito. Basterà?

 
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