Un pallone alto, addomesticato come se fosse la cosa più naturale di questo mondo. Protezione dello stesso dal ritorno energico di Incerti, controllo e destro potente sotto l’incrocio. Per qualcuno degli oltre mille spettatori presenti al Bruno Nespoli di Olbia per il match tra i bianchi di Occhiuzzi e il Cagliari è stato il battesimo con il modo di intendere il calcio di Jacopo Desogus, attaccante rossoblù classe 2002 e tra i più in forma in questo luglio di lavoro per il gruppo di Fabio Liverani. Ma in tutto il precampionato l’ex numero 10 della Primavera di Agostini ha fatto di tutto per farsi notare. Obiettivo raggiunto, verrebbe da dire: con gol, assist e dribbling, il repertorio di Jaki è completo e i primi risultati si vedono sul campo.
Habitat naturale
Cresciuto nel 4-3-3 (a volte nel 4-2-3-1) impostato dall’ex tecnico del Cagliari Primavera, per Desogus il lavoro svolto con Liverani in queste prime settimane di preparazione è stato del tutto naturale. Da esterno mancino – con il piede invertito rispetto alla fascia di competenza – ha fatto la differenza nelle ultime due stagioni nel Primavera 1, con i numeri a parlare chiaro: 15 gol tra campionato, playoff scudetto e Coppa Italia nel 2021-22, cifre che gli sono valse l’esordio in Prima squadra (2 presenze in Coppa Italia contro Cittadella e Sassuolo) e la convocazione nella Nazionale italiana Under 20, con il mirino puntato sul Mondiale di categoria che si disputerà in Indonesia nel 2023. Fin dal suo arrivo Liverani ha potuto contare su un giocatore pronto, che ha risposto subito presente alla chiamata, mettendosi in luce per impegno e abnegazione. Sia chiaro, sulla carta il 19enne di Gergei (compirà 20 anni a ottobre) non sarebbe il titolare nel ruolo di esterno offensivo di sinistra: il ritorno di Matteo Tramoni dal proficuo anno di prestito vissuto a Brescia pone il maggiore dei due fratelli corsi in vantaggio rispetto a Desogus, vista la maggiore esperienza. Ma l’ex Ajaccio ha passato buona parte del ritiro ad allenarsi in differenziato, così come non ha partecipato all’amichevole di Olbia valida per il Trofeo Sardegna, lasciando una falla nel tridente titolare che andava tappata.
Il rapporto con Liverani e una maglia numero 10
È stato naturale per Liverani affidarsi alla voglia di spaccare il mondo del buon Jacopo che, da ragazzo serio (perfino un po’ timido) ha saputo ripagare la fiducia riposta in lui. Contro l’Olbia è stato uno dei migliori in campo, insieme all’ex di turno Nunzio Lella. Un ottimo segnale per il tecnico romano: i giovani a disposizione sono validi, non delle semplici comparse. “Dobbiamo lavorare bene, il mister chiede tanto. – ha detto Desogus nell’intervallo del match del Nespoli ai microfoni del nostro Roberto Pinna – è un bel rapporto quello con Liverani, parliamo spesso e dà tanti consigli anche ai più giovani”. Lo stesso tecnico rossoblù ha avuto parole di incoraggiamento e di bonario rimprovero per i suoi, ma la chiusa (“I giovani si stanno applicando e mi vogliono mettere in difficoltà”) è un manifesto dell’annata che attende il Cagliari e i suoi ragazzi terribili. Se manterrà questo ritmo, correggendo gli errori commessi – e assolutamente comprensibili per un 19enne che si affaccia al mondo dei grandi – è facile ipotizzare per Desogus un futuro luminoso con il rossoblù della Prima squadra, fin da subito. Un’occasione chiamata Serie B, di quelle da non fallire: un discorso che vale per lui come per i suoi compagni, ma con una particolarità. Su Transfermarkt la maglia numero 10 lasciata libera da Joao Pedro, in attesa di Lapadula, è stata assegnata proprio a lui. È prestissimo per fare voli pindarici, ma…tra gol, dribbling, sogni e realtà, il 2022-23 di Desogus sembra essere cominciato con il piede giusto: ora a lui il compito di mantenere le promesse.
Francesco Aresu
