Finalmente. Dal giallorosso del Lecce al giallorosso della Roma: dopo un’attesa lunga 79 giorni, fatti di lavoro e fatica, infortuni – o “mazzate”, per citare l’espressione usata spesso da Fabio Pisacane per riferirsi ai ko patiti da Belotti e Felici – e dubbi, certezze e paure, il Cagliari ha rotto il digiuno di vittorie, grazie all’1-0 sulla banda Gasperini firmata da Gaetano. E lo ha fatto contro quella Roma che, fino al fischio iniziale di Zufferli, aveva soltanto vinto contro le cosiddette piccole e fuori casa aveva perso soltanto contro il Milan.
Crescita
“Cosa ha fatto la differenza? Quando vinci contro le grandi squadra sono tante le cose che contano, come il cuore, l’energia e l’attenzione”, ha detto Pisacane in sala stampa nel postpartita. Tutte doti che, nel recente passato, il Cagliari non era stato in grado di mettere tutte quante insieme nella stessa prestazione come fatto, invece, contro i giallorossi di Gasperini. Surclassati sotto ogni aspetto da Deiola e compagni, autori di una gara pressoché perfetta. Sia a livello tattico, con il 4-3-2-1 studiato dallo staff tecnico rossoblù abile a imbrigliare la manovra romanista, sia a livello tecnico, come dimostrano i dati del match dell’Unipol Domus del tutto favorevoli ai padroni di casa – 1,15 xg contro 0,36; 15 tiri a 6; 48 palle recuperate a 32; 7 parate di Svilar contro le 2 di Caprile e così via – e, infine, a livello agonistico. A questo Cagliari serviva una scossa positiva, si diceva in settimana e questa è finalmente arrivata. Il successo contro la Roma rappresenta la prima rivincita di Pisacane, finito un po’ troppo frettolosamente nel tritacarne per alcuni errori – più che comprensibili con neanche 15 panchine in Serie A – a conclusione di una settimana iniziata con il ko di Torino contro la Juventus (2-1) e l’eliminazione dalla Coppa Italia a Napoli, soltanto alla decima serie di calci di rigore.
Reazione
Un percorso di crescita a piccoli passi, sublimato dai tre punti centrati contro i giallorossi grazie a una prestazione di cuore e intensità. Ovvero due delle doti che hanno sempre contraddistinto il Cagliari Primavera allenato dal tecnico partenopeo, centrali – insieme ai risultati positivi – nella scelta di affidargli la panchina della prima squadra fatta in estate dalla dirigenza rossoblù e viste sul campo nelle prime giornate di Serie A. Poi, dopo l’infortunio del Gallo Belotti, è come se parte della magia si fosse persa. Fino al match contro la Roma: “Ho ascoltato i ragazzi, perché ho smesso da non molti anni e so bene che da solo insieme allo staff non andiamo da nessuna parte. A volte serve creare una connessione importante per capire di cosa necessita la squadra”, ha detto Pisacane ai microfoni del club a fine gara, ponendo l’accento sul nuovo step in avanti fatto dal gruppo squadra rossoblù. Davanti al predominio pressoché costante dei padroni di casa contro i giallorossi di Gasperini non si può che esser d’accordo con l’analisi fatta dal tecnico partenopeo. Difficile trovare un calciatore nettamente capace di risaltare più di un compagno: Palestra ed Esposito hanno confermato il loro magic moment, così come un Deiola in stato di grazia in entrambe le fasi, sempre più imprescindibile per questo Cagliari alla faccia degli haters, sempre più in diminuzione nelle ultime settimane. Gaetano ha trovato il gol della vittoria con una giocata da manuale, trovando il giusto modo di rendere omaggio al compagno Felici, che ha chiuso anzitempo la stagione dopo il ko di Napoli. Che dire poi della coppia mancina Luperto-Rodriguez, presente e futuro della retroguardia rossoblù: il numero 6 ha diretto alla perfezione il reparto arretrato, trovando nel 2005 uruguaiano una solida ed efficace spalla. Chiusura d’obbligo su Folorunsho: al netto del censurabile episodio di nervosismo con Hermoso, l’ex Bari ha finalmente mostrato le sue doti migliori, con un secondo tempo da trascinatore che fa ben sperare per il futuro.
Futuro
“Questa è una vittoria che comunque vale sempre tre punti, per cui ora se vogliamo salvarci non dobbiamo cullarci su quanto fatto oggi”, ha detto ancora Pisacane ai giornalisti. Le parole nette e chiare pronunciate ai microfoni di Dazn dal patron Tommaso Giulini (“Non ci dobbiamo accontentare, questa maglia merita di più. Siamo contenti, ma non ci dobbiamo esaltare. Non voglio abbattere la felicità dello spogliatoio, ma la società si aspetta di più”) hanno dettato la nuova linea del Cagliari “americano”, da subito più ambizioso rispetto al recente passato. Difficile dire se questo slancio in avanti si tradurrà in un mercato di gennaio al rialzo, fatto sta che la vittoria contro la Roma ha scritto un nuovo capitolo nella stagione rossoblù. Un successo contro una big che mancava da oltre 600 giorni, ovvero dal 2-1 sull’Atalanta (guarda un po’) di Gian Piero Gasperini del 7 aprile 2024, con Claudio Ranieri sulla panchina cagliaritana. Proprio i bergamaschi saranno i prossimi avversari di Deiola e compagni, sabato 13 dicembre alle 20.45: la squadra di Palladino è reduce dal pesante 3-1 subito a Verona contro l’Hellas di Giovane e Zanetti, alla prima vittoria in campionato. Ripetere la prestazione solida offerta contro la Roma dovrà essere l’obiettivo imprescindibile per un Cagliari che ha atteso più di due mesi e mezzo per tornare a vincere, ma che ora vuole provare a non fermarsi, regalandosi un dicembre in controtendenza rispetto alle delusioni degli ultimi anni.














