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Cagliari, contro il Torino una sconfitta che non verrà perdonata

La delusione del gruppo del Cagliari dopo il ko interno contro il Torino | Foto Luigi Canu
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Una sconfitta che pesa di piĂ¹. Il 2-1 subito alla Unipol Domus dal Cagliari di Claudio Ranieri contro il Torino di Ivan Juric non significa solo l’ ennesima battuta di arresto di una classifica che fa paura nella corsa salvezza dei sardi, non va intesa nemmeno come la perdita del fortino casalingo dove un passo falso non arrivava dalla gara alla Roma, 1-4 lo scorso 8 ottobre, e non è nemmeno, o meglio non solo, il risultato che evidenzia gli errori di costruzione e gestione di una rosa assemblata provando a fare della creativitĂ  poco ispirata virtĂ¹, vedasi per ultimo il caso della cessione di Goldaniga con Wieteska e Hatzidiakos in campo. Il 2-1 incassato dal Torino, che sarebbe padre di tutti questi temi, è in realtĂ  la partita che nessun tifoso perdonerĂ  mai a questi Cagliari. E per una squadra che lotta per la permanenza in Serie A creare una nuova divisione con l’umore della sua gente, dopo aver ricucito grazie a Ranieri uno strappo che sembrava incolmabile, potrebbe essere uno scoglio quasi impossibile da aggirare per centrare l’obiettivo salvezza.

Delusione
Pochi giri di parole: i tifosi volevano una vittoria e una prestazione per onorare la memoria di Gigi Riva. Naturale come l’acqua. Non è arrivata la vittoria e per quanto riguarda la prestazione si è visto un po’ di cuore e un po’ di reazione a caccia della solita rimonta, ma una squadra che lotta costantemente per stare tra terzultimo e quartultimo posto è strano che conceda sempre il modo all’avversario di andare in vantaggio oppure di tenere le redini della partita. Questo è un Cagliari che si sveglia solo dopo aver subito degli schiaffi. Dove, forse, la voglia di seguire Ranieri è molto piĂ¹ forte del reale tasso tecnico a disposizione dei rossoblĂ¹ in questa annata. Il risultato è una squadra confusionaria, a volte che sa vivere di folate di puro istinto e altre volte molto disattenta in fase di non possesso. Per la pancia del tifoso medio il 2-1 contro i granata nella serata di Rombo di Tuono è pura indigestione. E lo smobilitare generale di Distinti e Tribuna a 5′ dal termine sul 3-1 del Torino, poi annullato, la dice lunga. Questa è una macchia che molti tifosi non perdoneranno mai e non stupisce che mai come al termine della gara ai ragazzi di Juric Claudio Ranieri sia finito nell’occhio del ciclone delle critiche dei supporter di casa rossoblĂ¹. Scelte tattiche, sostituzioni e approccio molle dato alla squadra nelle partite, le accuse mosse con piĂ¹ frequenza sull’esperto tecnico romano. Va detto che non tutti i tifosi hanno contestato, la Curva a suo modo ha prima ricordato alla squadra a fine gara che di Gigi Riva uno ne esiste e basta, e poi perĂ² ha applaudito confermando la vicinanza a Pavoletti e soci: “noi lottiamo con te”.

Conti in tasca
Va detta una cosa, prima di ogni altra analisi e di ogni altra critica che si possa muovere a chi vi scrive o agli uomini di Ranieri: il Cagliari questo è. Aspettarsi che improvvisamente Hatzidiakos e Wieteska si trasformino in Baresi e Maldini o che Jankto e Petagna diventino Baggio e Signori solo perchĂ© è la serata del ricordo di Riva è molto romantico ma altrettanto favolistico. E va sottolineato come la squadra, spesso molle di suo nei primi minuti, contro il Torino abbia pagato l’emozione di un avvicinamento alla gara con i granata che è stato colmo di emozioni forti e capolinea di una settimana che ha lasciato qualcosa dentro a chiunque ami un po’ lo sport o semplicemente ami determinati valori nella vita. Alibi? No, si poteva e si doveva fare meglio per omaggiare Rombo di Tuono. Ma che il Cagliari subisca gol ingenuamente, che conceda tanto in difesa, che sia costretto a inseguire e che cambi costantemente modo di giocare alla ricerca di una vera idea di calcio che ancora manca con continuitĂ  è il copione ormai scritto della stagione. Anche perchĂ© arrivati alla terza giornata di ritorno sono abbastanza chiari quelli che sono i limiti strutturali di questa formazione, e non stupiscono piĂ¹. In piĂ¹ sentire Ranieri rispondere – “Dobbiamo fare di necessitĂ  virtĂ¹” – alla domanda sul perchĂ© della cessione di Goldaniga che stava trovando una buona intesa con Dossena fa ben capire che dal mercato del Cagliari c’è poco o niente da aspettarsi. E anche questo è un concetto che i piĂ¹ attenti avevano metabolizzato fin dall’inizio della sessione di trattative invernali. Essersi abituati a una certa mediocritĂ  condita da lampi di incredibili e folli rimonte puĂ² bastare ad accontentarsi della realtĂ ? Chiaramente no. Ma staccarsi dalla squadra aspettandosi cose che questo Cagliari non puĂ² fare è altrettanto errato. Chiaramente brucia aver perso nella serata per Riva e ci sarĂ  da lottare fino all’ultimo per restare in Serie A, ma anche questo era stato ampiamente giĂ  detto. E mai come quest’anno sembra evidente che la squadra rossoblĂ¹ abbia bisogno di ogni suo singolo tifoso da qui alla fine della stagione per trovare almeno tre squadre da mettere dietro in classifica. Qualcuno dirĂ  che non è un bel vivere. E non ha tutti i torti.

Roberto Pinna

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