Non è ancora tempo di pagelle in casa Cagliari, ma la prima amichevole stagionale dei rossoblù di Davide Nicola ci consente comunque di dare le nostre prime impressioni sui singoli.
Cosa va
L’atteggiamento generale: cattiveria, intensità, combattività, capacità di riconquistare la palla. L’attitudine mostrata da Pavoletti e compagni contro un Como quadrato (e sicuramente già più avanti dei rossoblù come amalgama) è la principale nota lieta di un pomeriggio con diversi “no” per Davide Nicola, soprattutto a livello difensivo. Squadra corta, capace soprattutto nella seconda parte di primo tempo di non far ripartire il Como, con un’attenzione che ha tenuto aperto il match fino alla fine.
Deiola: è suo il primo gol del ritiro valdostano per il Cagliari, fa quello che ha fatto fin qui ovvero guidare la carica dei compagni. Il suo tocco sottomisura riapre un match che il Como aveva saputo indirizzare già dopo una ventina di minuti.
Prati e Piccoli: un po’ fuori dai radar in questi giorni valdostani, l’ex Spal si appropria del posto a centrocampo risultando decisamente più utile e sul pezzo rispetto a Makoumbou. Il centravanti scuola Atalanta fa sentire la sua presenza in area, spreca di testa un gol fatto ma è una minaccia importante per la difesa lariana.
Cosa non va
La difesa sui tre gol subiti: Luperto è l’uomo più pericoloso sui calci piazzati, ma è colpevole insieme a Hatzidiakos sull’imbucata centrale in occasione del raddoppio di Belotti. Per non parlare poi della topica di Catena sul gol di Gabrielloni, con Radunovic che aveva provato a metterci una pezza. I portieri rossoblù non hanno fatto grandi parate, ma il risultato finale dimostra quanto ci siano ancora meccanismi da oliare bene sulle ripartenze e soprattutto per quanto riguarda la gestione degli episodi chiave.
Makoumbou: un suo tocco di troppo genera il vantaggio di Cutrone, ma sono diverse le letture non perfette soprattutto come timing. Prova a dare ordine, ma non è la sua giornata.
La finalizzazione: specie nella ripresa il Cagliari riesce a costruire diverse occasioni da rete, ma prima Luvumbo e poi Piccoli si divorano il possibile 2-2. Va bene la costruzione, ma serve anche fare gol.
a cura dell’inviato a Chatillon Francesco Aresu