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Giulini e Passetti (Foto di Gianluca Zuddas/Fotocronache.it)

Cagliari, Chievo mon amour…

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L’estate 2019 porta in dono una rinnovata partnership tra rossoblù e veronesi, appena retrocessi in Serie B, alle prese con alcuni problemi societari.

L’arrivo di Maran a Cagliari nell’estate 2018 creò il timore di un Cagliari formato Chievo, una squadra che difficilmente punta sui giovani, nella quale non ci sarebbe stato spazio per la poesia, tutta sostanza e pochi fronzoli. Assieme al tecnico trentino arrivò poco dopo il suo pupillo Lucas Castro, iniziò la stagione del rombo maraniano e fra alti (pochi) e bassi (parecchi) il Cagliari ha attraversato un campionato travagliato concluso poi con l’obiettivo salvezza raggiunto con qualche patema. Oltre al team di preparatori anch’essi scuola Chievo, da gennaio il clan degli ex gialloblù si è ampliato con gli arrivi di Cacciatore e Birsa, confermati anche per la stagione che inizierà a breve con il ritiro di Pejo.

Ora, con i clivensi retrocessi in Serie B (e che proprio qualche ora fa hanno ufficializzato l’arrivo di Michele Marcolini in panchina), sembra cominciare una nuova era: non più un Cagliari formato Chievo, ma bensì un Chievo formato Cagliari. La collaborazione parte dall’amichevole in programma il 24 luglio prossimo (con luogo e orario ancora da definire) e passa per le cessioni di Caligara, Cotali e quella in dirittura d’arrivo del centravanti colombiano Ceter: una solidarietà della società di Giulini verso quella di Campedelli che non può che nascere dal passato di Maran. Resta una domanda: è davvero necessario tessere questo tipo di relazioni? Sarà utile per la crescita dei ragazzi, mandati a farsi le ossa in una realtà sì tranquilla e con un passato più che dignitoso in Serie A, ma che dopo il nodo plusvalenze appare in caduta libera e senza più le velleità di un tempo? Può il passato del proprio allenatore diventare così ingombrante da portare a movimenti che appaiono più favori che reale necessità?

Un aspetto appare certo: Maran ha un potere che nessun altro allenatore ha avuto negli ultimi decenni a Cagliari, fra un team di preparatori personali ampio, alcuni pupilli acquistati come mai accaduto ai colleghi passati da Cagliari prima di lui con Giulini presidente, fino a questa recente relazione con il passato. Un potere maraniano che dovrà dare i suoi frutti nella stagione del centenario senza se e senza ma, al contrario potrebbe diventare un pericoloso boomerang.

Matteo Zizola