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Cagliari, a Udine un punto d’oro nelle difficoltà: la sosta è l’occasione per crescere

L'undici rossoblù sceso in campo in Udinese-Cagliari | Foto Valerio Spano
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Vediamola così: viste le condizioni iniziali il punto arrivato a Udine per il Cagliari di Fabio Pisacane vale come mezza vittoria. Non come ai tempi della vittoria a 2 punti, quando il segno X giustificava prestazioni votate al catenaccio pur di fare risultato, ma tra assenze, errori individuali (per non dire orrori, in alcuni casi) e poca precisione sotto porta, per Pavoletti e compagni essere usciti indenni dal Friuli è certamente una notizia molto positiva.

Equilibrio
Certo, se gli attaccanti dell’Udinese fossero stati più furbi e precisi sulle due occasioni regalate – e non si esagera – dalla difesa rossoblù nella ripresa, quasi certamente ora si starebbe parlando di un’altra partita, con tutt’altri toni nell’analisi. Ma così non è stato e in casa Cagliari è giusto, per una volta, godere della fortuna capitata. Il preziosissimo pareggio arrivato contro la squadra di Runjaic, tradizionalmente avversario ostico, permette agli uomini di Pisacane di arrivare alla seconda sosta con 8 punti in classifica, all’undicesimo posto momentaneo e con un equilibrio perfetto tra vittorie, pareggi, sconfitte (due di ognuna) e gol (6 fatti e 6 subiti, differenza reti 0). E di guardare al futuro con più ottimismo, soprattutto sul fronte dell’infermeria: alla ripresa tornerà a disposizione Zappa, ma c’è fiducia pure nel recupero di Gaetano e Rodriguez, entrambi assenti al Friuli per problemi muscolari. Con l’incognita Mina, uscito anzitempo contro i bianconeri per un fastidio al polpaccio destro, che risponderà comunque alla convocazione della sua Colombia, in attesa di capire l’esito dei controlli dello staff medico dei Cafeteros. Tutte preoccupazioni rinviate ai prossimi giorni, con uno stato d’animo sereno garantito dal risultato di Udine.

Momenti
“L’Udinese avrebbe meritato in altre occasioni, ma noi abbiamo concesso troppo. Visto il loro forcing non c’era bisogno di esaltarli con i nostri errori”. L’onestà intellettuale di Pisacane nel post-partita rende bene l’idea del giudizio del tecnico partenopeo sulla prestazione dei suoi ragazzi. Un passaggio che sottolinea, ancora una volta, quanto il percorso di crescita del Cagliari sia lungo e ricco di insidie, alcune volte come al Friuli create dagli stessi rossoblù. Le scivolate di Zé Pedro e Deiola, il “liscio” dello stesso portoghese in area di rigore in occasione del pareggio di Kabasele vanno in questa direzione, ma non sono stati gli unici errori di una gara molto fisica, tutt’altro che spettacolare, ma di grandissima intensità. Se i rossoblù hanno potuto festeggiare un pari gran parte del merito va ascritta a Elia Caprile, il vero top player a disposizione di Pisacane. Il portiere veronese è stato autore di almeno quattro parate decisive, di cui alcune provando a sfidare le leggi della fisica: l’ennesima prestazione monstre dell’ex Napoli, che continua a essere un punto di forza fondamentale di questo Cagliari. L’altro singolo da mettere in mostra è certamente Gennaro Borrelli, che a Udine ha trovato il suo primo gol in Serie A con un movimento da centravanti d’area, pronto a capitalizzare il gentile omaggio della difesa di casa. Con tanto di esultanza dedicata al Gallo Belotti, sfortunato compagno di reparto, la cui pesante eredità dovrà essere raccolta dallo stesso Borrelli. “Cagliari pretende più da me ora? Probabilmente sì, ma io me la vivo con molta serenità perché le pressioni ci sono a prescindere nel calcio. Io sono convinto che il lavoro paga alla lunga”, ha detto l’ex Brescia in conferenza stampa, mostrando che le sue spalle larghe sono pronte a caricarsi il peso offensivo rossoblù.

Crescita
Cosa lascia, dunque, l’1-1 contro l’Udinese? Un bicchiere assolutamente mezzo pieno, grazie a diversi segnali positivi arrivati nonostante una giornata potenzialmente disastrosa. Questo Cagliari continua a essere solido e compatto, pur con qualche istinto autolesionista da eliminare in fretta. Fare gol ai rossoblù di Pisacane continua a essere un compito arduo per tutti e lo sarà ancor di più se concentrazione, applicazione e attenzione aumenteranno auspicabilmente con il passare del tempo. “È un buon punto per il morale ma ancora dobbiamo crescere tanto. Dobbiamo sistemare alcune cose, se creiamo noi per gli altri non va bene”, ha detto ancora il tecnico partenopeo puntando il dito su ciò che dovrà assolutamente migliorare la sua squadra. Perché per ottenere una salvezza tranquilla, obiettivo dichiarato della società, è fondamentale essere davvero solidi e pratici: la strada tracciata fin qui sembra essere quella giusta, ma è necessario che alcuni singoli crescano a livello di rendimento. La sosta servirà anche a far recuperare energie a chi fin qui ha lavorato tanto al servizio della squadra, peccando forse di lucidità nell’ultimo terzo di campo. Questo Cagliari attende i primi gol di Esposito e Folorunsho, che fin qui hanno corso tanto e dato equilibrio, a scapito della concretezza in zona gol. Per farlo serviranno tempo e pazienza, ma l’ottimo inizio di stagione ha allontanato un pericoloso nemico affrontato nelle ultime stagioni, ovvero la fretta. E non è poco.

Francesco Aresu

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