agenzia-garau-centotrentuno

Cagliari, a San Siro un pari che dà solidità: contro il Lecce la prova del 9

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram

“La perfezione è sempre difficile da raggiungere, quindi non so se sia giusto parlare di partita perfetta del Cagliari”. Ha ragione Davide Nicola nel commentare l’1-1 ottenuto dalla sua squadra a San Siro contro il Milan nella prima fatica del girone di ritorno. Perché secondo la sua ormai proverbiale voglia di puntare sempre al massimo probabilmente i rossoblù avrebbero potuto provare addirittura a portare a casa la posta piena.

Sant’Elia tra i pali
Un’esagerazione? Forse, ma di certo sono evidenti i passi avanti di Viola e compagni dopo il nerissimo finale di dicembre 2024. Come se lo schiaffo quasi “auto-inferto” di Venezia avesse smosso qualcosa all’interno dello spogliatoio cagliaritano. A Monza la squadra di Nicola ha dominato la gara, gestendola a proprio piacimento senza farsi abbattere dal vantaggio dei brianzoli segnato da Caprari su rigore. E anche a San Siro i rossoblù hanno saputo reagire subito al gol subito da Morata nell’unica vera indecisione del reparto arretrato, grazie alla quarta rete in campionato di Zortea, la seconda consecutiva dopo quella di domenica 5 gennaio, arrivata dopo neanche cinque minuti da quella dell’ex Atletico Madrid. Ma soprattutto l’1-1 del Meazza è stata la partita di Elia Caprile, all’esordio con la maglia del Cagliari dopo la prima parte di stagione vissuta a Napoli all’ombra di Meret: 11 parate, alcune delle quali decisive per portare via un punto da Milano e, soprattutto, per entrare subito nel cuore dei tifosi rossoblù. Da subito si è capito perché Nicola abbia insistito così tanto per riaverlo alle sue dipendenze dopo la scorsa stagione vissuta insieme a Empoli. Personalità, coraggio e costante presenza nell’azione, grazie a un’abilità non banale per un portiere con il pallone tra i piedi. L’arrivo dell’estremo difensore veronese ha dato il La al mercato rossoblù, facendo vedere da subito quanto sia importante inserire nei meccanismi di Nicola un giocatore già pronto. Al di là dell’importanza degli interventi effettuati, per quanto visto sul campo sembrava che Caprile fosse a Cagliari già da mesi e non da neanche una settimana: la conoscenza degli schemi del tecnico di Vigone e di Luperto al centro della difesa ha certamente favorito l’inserimento dell’ex Bari e Napoli, facendo sì che il suo contributo un campo fosse da subito incisivo.

Coralità
Al di là della prestazione del portiere veronese, però, a far felice Nicola e a rendere orgogliosi gli oltre 650 tifosi rossoblù presenti a San Siro – cui va un plauso per aver sfidato le rigide temperature del capoluogo lombardo facendo sentire senza sosta il proprio sostegno al Cagliari di fronte a un pubblico ostile e maleducato (eufemismo), ma soprattutto cento volte superiore a livello di presenze – è stata la risposta di tutto il gruppo guidato dal tecnico piemontese. Che già dalla formazione titolare ha dato un segnale: spazio a Viola e Felici, senza paura di fronte a un Milan tronfio della recente vittoria in Supercoppa e davanti a uno stadio che aspettava la vittima sacrificale per festeggiare il trofeo. Al Meazza si è visto un Cagliari corto e compatto, con Palomino che non ha fatto rimpiangere l’assenza di Mina e Obert confermato a sinistra per contenere Pulisic, con Zappa e Luperto sempre più indispensabili certezze del reparto arretrato rossoblù. Tolta l’azione del gol di Morata, per il resto la difesa ha combattuto alla pari contro Leao e soci, costringendo l’attacco rossonero a cercare spazi dove non c’erano e a tentare, spesso e volentieri, la conclusione da fuori. Per uscire con dei punti da San Siro serviva una prestazione intelligente e solida, lasciando il pallone ai padroni di casa stando pronti a far male nell’occasione giusta. La presenza di Felici e Viola ha dato al Cagliari due punti di riferimento da sfruttare in zona offensiva, con il povero Piccoli impiegato nell’ennesima gara di sacrificio e guerra contro i centrali avversari. L’ex Feralpisalò ci ha messo un po’ ad adeguarsi al livello del match, forse emozionato dall’esordio a San Siro come da lui stesso confessato nel postpartita (“San Siro dal campo sembra ancora più grande, sembra non finire mai”), ma quando si è acceso per la difesa di Conceicao è stato sempre un incubo. Imprevedibile e sfrontato, Felici ha tenuto vivo l’attacco rossoblù con i suoi strappi in ripartenza, trovando peraltro il terzo assist della sua stagione, il secondo consecutivo a Zortea dopo Monza. Che dire poi della prestazione dell’esterno trentino: 4 gol fin qui in Serie A, nessun difensore – sempre che ormai si possa definire tale – ha segnato quanto lui. Bravo a pungere, altrettanto ad aiutare Zappa e Palomino sulla destra, ormai Zortea si è ritagliato un ruolo da protagonista come speravano sia Nicola che il direttore sportivo del Cagliari Nereo Bonato, ovvero gli artefici del suo arrivo in Sardegna.

Gennaio decisivo
Insomma, il giudizio dopo Milan-Cagliari è positivo e non potrebbe essere altrimenti. I sardi hanno dato continuità alla vittoria di Monza con un pareggio che vale sì solo un punto in classifica, ma che ha dimostrato una volta di più l’identità di un gruppo forte e determinato. La classifica di nuovo piange, dopo il (forse?) inatteso successo del Lecce a Empoli che ha lasciato nuovamente il Cagliari al terzultimo posto. Ma domenica 19 gennaio Nicola e i suoi ospiteranno proprio i salentini di Marco Giampaolo e potranno finalmente vendicarsi dell’inopinata sconfitta dell’andata. Certo, quello era un altro Cagliari ma pure il Lecce ha cambiato pelle dopo il cambio in panchina: non sarà certamente una sfida semplice, ma sarà importante replicare quanto visto nelle ultime due gare lombarde. La prova del nove per Pavoletti e compagni, che aspettano ulteriori aiuti sul fronte mercato. La gara contro i rossoneri di Conceicao ha mostrato una volta di più, se ce ne fosse bisogno, di quanto a questo Cagliari serva almeno un attaccante da affiancare a Piccoli, per dividersi il lavoro sporco con il bergamasco e provare a concretizzare le occasioni da gol create. I miglioramenti si vedono in maniera chiara e indiscutibile, ma la sensazione che questa squadra possa spiccare il volo da un momento all’altro diventa più forte settimana dopo settimana. Per farlo servirà continuare a coniugare prestazioni e risultati, ma è necessario cesellare la rosa a disposizione di Nicola. Possibilmente recuperando alla causa quei giocatori che fin qui, per motivi diversi, hanno reso meno rispetto alle attese come Gaetano e Prati. Uno o due attaccanti (di cui uno già pronto, l’altro magari un giovane di fisico e prospettiva), un ricambio di Zappa e, perché no, un difensore centrale in caso di partenza di Wieteska: il compito di Bonato e Giulini non sarà facile, ma la strada tracciata con l’arrivo di Caprile è quella da seguire. Pochi investimenti mirati, quasi a botta sicura, per generare ulteriore valore. Perché, pur con tutti i suoi limiti, questo Cagliari ha già dimostrato di valere ben più della terzultima posizione in classifica. Migliorare si può e si deve, sia in campo che dietro la scrivania. Se questo percorso proseguirà in parallelo, allora il presente e il futuro del Cagliari potranno essere davvero intriganti e in grado di regalare qualche soddisfazione in più che tutta la piazza rossoblù aspetta da tempo. Passo dopo passo, confermando quanto di buono visto di recente, puntando su una vera e reale continuità di rendimento.

Francesco Aresu

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
49 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti