La Zona Cesarini dà, la Zona Cesarini toglie. È una delle leggi non scritte del mondo del calcio, che Fabio Pisacane e il suo Cagliari hanno vissuto spesso sulla propria pelle. Sono tante le gioie nella storia rossoblù arrivate all’ultimo respiro, ultima in ordine di tempo l’1-1 interno contro la Fiorentina grazie al colpo di testa di Luperto al 95’ che ha regalato il primo punto stagionale a Deiola e compagni. Curiosamente lo stesso minuto del gol di Anguissa che ieri, sabato 30 agosto, ha sancito la beffa del San Paolo-Maradona per un Cagliari organizzato e compatto, che era riuscito nell’impresa di imbrigliare i campioni d’Italia fino a un metro dal traguardo. Il boato dello stadio partenopeo, l’urlo liberatorio del centrocampista camerunese, l’esultanza stizzita di Antonio Conte in panchina hanno dato bene la misura della solidità della prestazione offerta dai rossoblù, che hanno contenuto le fiammate di un Napoli meno feroce del solito, orfano di Lukaku in avanti e con il suo sostituto Lucca neutralizzato dalla coppia Mina-Luperto.
Personalità
Un pareggio accarezzato a lungo, che si è trasformato in una beffa per Pisacane e i suoi ragazzi. “Mi dispiace per loro perché hanno fatto una grande partita, ma li ho visti incattiviti in vista della prossima gara contro il Parma”- ha detto il tecnico rossoblù che non ha patito più di tanto l’esordio da allenatore nella sua Napoli, davanti a quasi 51mila persone urlanti, con il solito repertorio (che novità…) becero e ignorante di cori contro il Cagliari e i suoi tifosi. Eppure fino al 95’ neanche la spinta del San Paolo era riuscita a trascinare la squadra di Conte, più imprecisa e meno ficcante del solito grazie all’ottima prova di sacrificio degli ospiti, bravi a chiudere gli spazi e puntando su quella fase difensiva attenta ed efficace diventata ormai marchio di fabbrica di Pisacane. Come contro la Fiorentina, però, una distrazione al centro dell’area è costata carissima al Cagliari: Anguissa ha calciato senza marcatore, come Mandragora aveva potuto saltare di testa tra Luperto e Mina privo di ostacoli. Pisacane nel postpartita ha parlato di “personalità e coraggio” da parte dei suoi, che hanno confermato la buona impressione data contro i viola all’esordio in Serie A, soprattutto in fase di gestione e controllo del pallone. Più volte il pressing del Napoli ha creato problemi alla circolazione della sfera e bloccare l’uscita dalla difesa rossoblù, ma i nuovi dettami dello staff guidato dal 39enne partenopeo hanno permesso a Deiola e soci di far ripartire l’azione con pochi tocchi precisi. E questa è una delle sfide della nuova gestione tecnica, con un possesso palla più “intelligente” ed efficace rispetto al passato. Impossibile pensare di dominare il palleggio in casa del Napoli, ma per lunghi tratti del match, ogni volta che ne ha avuto spazi e possibilità, il Cagliari ha provato a costruire arrivando più volte in area azzurra.
Futuro
Certo, ai rossoblù è mancato quel gol che avrebbe permesso di tornare in Sardegna con almeno un punto in tasca. E lo stesso Pisacane lo ha voluto sottolineare, puntando il dito sulla concretezza: “Non possiamo permetterci di cullarci su queste prestazioni, perché abbiamo preso soltanto un punto”, ha detto il tecnico rossoblù. Ok i complimenti, insomma, ma a questa squadra servono punti salvezza. Che già dovranno arrivare nel prossimo impegno casalingo, dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, prevista per sabato 13 settembre contro il Parma di Cuesta, che al Tardini ha fermato la nuova Atalanta di Juric grazie al gol dell’ultimo arrivato Cutrone. Una gara da non prendere sottogamba, sfruttando il fastidio generato dalla beffa del Maradona. A Napoli Pisacane ha avuto buone risposte da tutti i reparti, anche se dall’attacco è lecito attendersi qualcosa di meglio dal punto di vista della cattiveria davanti alla porta avversaria: il sacrificio va benissimo, ma servono gol. Che possono arrivare dal reparto offensivo (ieri non si è visto Kiliçsoy, forse ancora non al livello dei compagni nell’interpretazione delle due fasi) come dagli inserimenti di centrocampisti e difensori. Il puzzle rossoblù è quasi completo, grazie al prossimo arrivo dall’estero della coppia di difensori Zé Pedro e Rodriguez, due investimenti sul mercato internazionale che andranno valutati con il tempo, con l’obiettivo di far rifiatare Mina e Luperto. La prova del reparto arretrato di fronte ai campioni d’Italia è stata molto positiva, con la coppia centrale che ha giganteggiato contro le punte di Conte. Molto bene sulle fasce Obert – un altro rispetto al calciatore arruffone visto durante il precampionato – e soprattutto Palestra, che non ha patito l’emozione del debutto davanti a uno stadio pieno e decisamente ostile ai rossoblù. Il Cagliari torna dunque da Napoli con il bicchiere mezzo pieno, con la giusta consapevolezza di poter recitare un ruolo importante nella corsa salvezza, a patto di migliorare in alcune situazioni di gioco. Ma siamo soltanto alla seconda giornata, decisamente molto, troppo presto per esprimere giudizi sommari. Senza dimenticare che serviranno pazienza, tempo e buonsenso per vedere questo Cagliari esprimersi al massimo delle sue potenzialità. Ma già quel che si è visto finora lascia ben sperare.
Francesco Aresu














