Se non puoi vincere, almeno cerca di pareggiare. Quante volte abbiamo sentito Claudio Ranieri pronunciare questa frase, sia durante la stagione scorsa, poi culminata nella clamorosa promozione del suo Cagliari in Serie A, che in quella corrente. È uno dei mantra del tecnico romano, che dall’alto della sua esperienza sa bene quanto a volte anche un “pareggino” sia utile per raggiungere l’obiettivo, che sia la lotta scudetto o quella per non retrocedere. A maggior ragione in questa Serie A 2023-24, in cui la classifica è cortissima in ogni suo aspetto, escluso quello per la prima posizione ormai comodamente nelle tasche dell’Inter di Simone Inzaghi.
“Non facciamo drammi dopo questa sconfitta. Non lo abbiamo fatto quando eravamo nelle ultimissime posizioni e non dobbiamo farlo adesso che abbiamo ancora dalla nostra la possibilità di scrivere il nostro destino”. Così ha detto Claudio Ranieri nella sala stampa dello stadio Brianteo al termine del match perso dal Cagliari di misura contro il Monza, deciso dalla perla su punizione di Daniel Maldini. Un 1-0 che ha lasciato delusa la tifoseria rossoblù, accorsa in massa in Brianza per sostenere Deiola e compagni, popolando con circa 3mila persone i vari settori dell’impianto monzese. E che, aggiungiamo noi, per tutto l’entusiasmo e la carica dimostrati avrebbe meritato di festeggiare almeno un punto. “La sconfitta di oggi non cambia nulla, non sposta niente e non ci demoralizza”, ha detto Ranieri ai microfoni di Dazn tenendo dritta la barra della tensione, specialmente alla vigilia di una sosta per gli impegni delle nazionali che lo costringerà a rinunciare a diversi elementi fondamentali del suo Cagliari. Da Lapadula a Nandez, passando per gli azzurrini Oristanio e Prati, il greco Hatzidiakos e l’uzbeko Shomurodov: assenze di peso che rischiano di incidere non tanto sul lavoro delle prossime due settimane, quanto sul prossimo impegno casalingo dei rossoblù contro l’Hellas Verona, lunedì 1º aprile. Una Pasquetta certamente particolare per tanti tifosi, da vivere all’aria aperta sì ma all’interno dell’Unipol Domus per sostenere i propri beniamini in uno degli snodi cruciali dell’intera stagione. Ranieri incrocia le dita per scongiurare problemi fisici, dopo aver evitato il rischio di squalifica per i diffidati Dossena e Nandez, usciti indenni da cartellini dalla trasferta di Monza.
Una sconfitta che non cambia nulla, ha detto dunque il tecnico rossoblù. Soprattutto perché tra il venerdì e il sabato i risultati delle concorrenti per la salvezza hanno sorriso al Cagliari, sconfitto come Empoli (0-1 con il Bologna), Frosinone (2-3 con la Lazio) e Udinese (0-2 con il Torino). La vittoria di misura del Lecce a Salerno (0-1) ha permesso ai salentini di arrivare a quota 28 punti in classifica, superando tutto il gruppone delle pericolanti e portandosi a quattro lunghezze di vantaggio sul Frosinone terzultimo. Al momento in cui va online questo articolo, restano da giocare Hellas Verona-Milan e Sassuolo-Roma: il Cagliari può dunque tirare un sospiro di sollievo, dato che anche in caso di clamorosa vittoria dei neroverdi di Ballardini non chiuderebbe questo turno di campionato nelle ultime tre posizioni di classifica. Confermando, in sostanza, quanto detto da Ranieri nel postpartita. Tutto vero, ci mancherebbe. C’è un però da considerare: come ampiamente detto nell’immediato dopogara, per quanto visto a Monza il risultato più giusto sarebbe stato un pareggio. E il Cagliari visto al Brianteo – opinione di chi scrive – non ha fatto abbastanza per raggiungerlo. Alibi ce ne sono a bizzeffe, per carità: ma se è vero che la sconfitta contro Carboni e compagni non cambia nulla, lo è altrettanto che un punto ieri avrebbe cambiato tanto. Innanzitutto perché raggiungere quota 27 avrebbe significato mettere tre lunghezze sul Frosinone e averne soltanto una di ritardo sul Lecce di Gotti. Poi, aspetto ancora più importante, avrebbe allungato a cinque la serie di risultati utili e permesso di arrivare allo spareggio contro il Verona con qualche patema d’animo in meno. La speranza ora è che le parole di Ranieri sui recuperi di Mina, Gaetano e Luvumbo (e magari pure Petagna, chissà) si avverino. Perché a Monza si è capito quanto siano importanti per le sorti di un Cagliari vivo sì, ma un po’ meno vivace di quanto ci si potesse aspettare in un match in cui i brianzoli di Palladino non hanno dato l’impressione di voler spingere più di tanto sull’acceleratore, subendo a tratti la pressione dei rossoblù cui però è mancata la cattiveria necessaria per trovare il gol del pareggio.
Francesco Aresu














