Intervista all’imprenditore piemontese, vicino ai Goveani, protagonista in estate del rilancio dello sport sassarese grazie alla discesa in campo come sponsor di Torres e Dinamo.
Si è innamorato della Sardegna e ha deciso di puntare sullo sport sardo. Ma soprattutto è convinto delle sue scelte e dei suoi investimenti. Mario Burlò, presidente della Oj Solution (Outsourcing Job Solution), con la sua azienda è diventato uno degli sponsor principali dello sport sassarese. Legame con il territorio, collaborazione fra società, attenzione verso il sociale, ma soprattutto investimenti mirati per far crescere lo sport sardo: sono alcuni dei capisaldi dell’agire dell’imprenditore piemontese, molto vicino alla famiglia Goveani, che quest’estate ha deciso di investire capitali importanti sponsorizzando la Dinamo Sassari e la Torres (oltre alla Reale Mutua Torino, altro club nella galassia Sardara). Lo abbiamo intervistato per conoscere la sua visione di sport, il suo rapporto con le società isolane e le sue aspettative sul futuro.
Presidente Burlò, partiamo da un dato di fatto: nell’ultimo anno avete sponsorizzato diverse società isolane. Come mai ha deciso di entrare in maniera considerevole nello sport sardo, specialmente a Sassari?
Da diversi anni la nostra azienda lavora in Sardegna e ci è sembrato giusto rendere qualcosa sia al territorio che alle sue persone. Vorremmo che si creasse un legame profondo con il territorio. Come mentalità imprenditoriale credo che sia importante stabilire dei rapporti con la comunità. E poi sono innamorato della Sardegna.
Cosa le piace di più dell’isola?
Ho trovato un mare favoloso, ma ciò che mi ha colpito maggiormente è la grande ospitalità dei sardi. Ho stretto tante amicizie ed ogni volta che torno qua è sempre bello.
Veniamo allo sport. Ha investito sia nella Torres che nella Dinamo.
Si, ho trovato due realtà importanti e da subito ho instaurato un ottimo rapporto con la città di Sassari. Per questo ho creduto che si potesse puntare su queste due società che fanno della serietà e del lavoro uno dei propri capisaldi. Tra l’altro sono assolutamente favorevole alla collaborazione tra le due società. Infatti, come Oj Solution, abbiamo deciso di mettere in palio per i doppi abbonati (chi si abbona sia alla Torres che alla Dinamo) 25 weekend di villeggiatura al Geovillage di Olbia.
Che rapporto c’è con Sardara e Sechi?
Con Sardara ho un buon rapporto, siamo anche sponsor della Reale Mutua Torino (squadra di basket che milita in A2, sempre di proprietà del patron Sardara, ndr). Mentre a Sechi mi sono affezionato: è una persona che quando si parla di Torres gli s’illuminano gli occhi, tratta la squadra come se fosse la sua bambina. Ma soprattutto ha tanta voglia di fare e di mettersi in gioco.
Cosa si aspetta dalle due compagini?
Per quanto riguarda il Banco credo che l’anno scorso abbia raggiunto un risultato eccezionale e possa continuare a fare bene. La Torres s’impegnerà tantissimo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ho seguito l’esordio stagionale contro il Latte Dolce e ho visto dei leoni che hanno combattuto come in un’arena. È una squadra nuova a cui non manca la grinta e la voglia di dimostrare il suo valore. Noi come main sponsor siamo pronti a dare una mano quando serve.
Ha intenzione di investire anche in altri club. Per esempio nel Cagliaritano?
Al momento ho legato molto con la città di Sassari e voglio rimanere vicino alla Torres. Questo per quanto riguarda il calcio, mentre in altre discipline sono aperto a tutto. Recentemente abbiamo fatto investimenti importanti anche a Nuoro nella pallamano.
All’estero invece, vista l’ottica internazionale della sua azienda?
Per il momento no, vogliamo concentrarci sull’Italia dove stiamo già facendo dei buoni investimenti.
A proposito della sua azienda, di cosa si occupa Oj Solution?
Siamo un’azienda leader nel settore dell’outsourcing, cioè delle esternalizzazioni. Siamo tutti professionisti nel settore delle risorse umane. Un’azienda però attenta anche al sociale e al terzo settore. Proprio a Cagliari partirà il progetto del Camper solidale: alla presenza di un medico, di un infermiere e di uno psicologo cercheremmo di stare vicino alle persone che hanno bisogno di cure e assistenza.
Infine, sogno nel cassetto?
Da vecchio cuore granata che il Toro vinca lo scudetto, ma da tifoso della Torres che ci faccia sognare e si riporti sui livelli che spettano ai rossoblù.
Matteo Piano