Il commento (a freddo) di Nino Nonnis sulla vittoria del Cagliari contro il Torino.
Ho passato il tempo ultimo a lamentare i difetti del Cagliari, squadra e singoli, chi più chi meno. Oggi salgo senza pudore sul carro dei vincitori, per esaltarne i pregi. Mi chiedo solo quali siano i difetti, perché quelli saltano meno agli occhi. Il tifo è spesso un amore cieco, altrimenti che amore è?
Faccio un esempio: Mattiello. Quello visto l’altro ieri aveva un piglio da nazionale, mi chiedo quali siano i difetti che l’hanno costretto in panchina. La grandezza di Cacciatore? Ricordo che al suo esordio ne lodai lo scatto, l’agilità non comuni. Ipotizzai che non sapesse marcare stretto. Ieri ha giocato secondo il suo estro, con licenza di spaziare e ha allargato il campo e anche la difesa del Torino. L’ho visto inseguire uno del Torino che voleva diventare pericoloso. Mi ha dato l’idea di uno inseguito da un leone. Il leone non ce l’ha fatta, lui sì. Un altro è Carboni, di un paese famoso per i bridgisti e i calciatori, e Misteriosu. Non ha sbordato, ha presidiato la fascia non concedendo facili cross, e la sua abitudine è di giocare centrale.
Due note di interesse futuribile, mentre l’entrata di Ionita mi ha dato un senso di stantìo ed è continuato. Il terzo ha un nome polacco e lo chiamerò Bulla, per evitare problemi ortografici. Ieri è stato quasi regale, imperioso nelle sue ripartenze col pallone, mai in affanno nel passare il pallone. Ho pensato alle ambasce di Pisacane quando si ritrova a costruire. Mi aspetto di scoprire i limiti di Bulla.
Sabato abbiamo avuto un momento di smarrimento che ci è costato due gol. Anche Omero qualche volta dormiva, anche perché Zenga ha corretto certe posizioni, grazie a Nandez. Lui e Radja hanno vivacizzato il centrocampo, aiutati da Rog. Tutti partivano immediati, propositivi, senza concedere riposizionamenti al Torino e in questo frullatore si è sentito a suo agio Joao Pedro che ha buon palleggio. I gol sono stati tutti di ottima fattura, compreso il rigore, che è servito a dare menzione d’onore anche a Pellegrini che deve dare una sforbiciata ai suoi tentativi di dribbling eccessivi, come ha fatto con i capelli.
Torniamo a sognare e a inebriarci, ingenui dum sumus. Con questo Nainggo possiamo segnare contro chiunque, una sensazione che solo Gigi mi dava.
Nino Nonnis