In occasione dell’ultima puntata di Serie C…entotrentuno, in avvicinamento alla sfida contro l’ambiziosa e blasonata Ternana in programma domenica 20 ottobre alle ore 15.00 al Vanni Sanna, ai nostri microfoni è intervenuto l’ex centrocampista della Torres Daniele Bianchi, rientrato in estate nell’organigramma rossoblù. Con l’ex calciatore tra le altre del Latte Dolce si è parlato non solo del momento vissuto dai sassaresi tra il ko contro l’Arezzo (0-2) e il successo sul campo del Pontedera (2-3), ma anche del progetto Footurelab.
Footurelab
“Stiamo cominciando ad avere un ritmo normale dopo un’estate molto movimentata. Come sono terminati i playoff siamo rientrati nell’azienda per dare un supporto a un progetto che sta crescendo tanto. Con il reintegro nella Torres luglio e settembre sono stati molto impegnativi, ora passato questo periodo infernale lavoriamo maggiormente sulla qualità. Però siamo contenti di come sta procedendo, stiamo facendo un bel lavoro. In cosa consiste il nostro lavoro? Il mondo dei dati viene visto come se fosse un qualcosa di slegato dal campo, in realtà l’obiettivo è quello di fornire informazioni di valore che possano garantire un vantaggio competitivo alla squadra. Noi attraverso una produzione massiva di dati forniamo un report molto fruibile, quindi a portata di qualsiasi lettore, in cui viene sintetizzato tutto ciò che può essere utile. Non solo in termini di campo, ma anche a livello di alimentazione e di scouting. Questo lavoro in contesti scandinavi, americani e anglosassoni è la normalità. Tutte le decisioni partono da ciò che si vede in campo per poi andare all’esterno del terreno di gioco. Da dove nasce questa passione? C’è la diceria del “secondo me” che ho sempre odiato, perché ci sono degli aspetti oggettivi che vanno presi in considerazione. Per fare un esempio pratico, la partita migliore della Torres nella scorsa stagione a livello prestativo è stata quella casalinga contro il Pontedera terminata per 0-0. Poi c’è la magia del calcio che rende tutto imprevedibile, però i dati hanno una rilevanza del 50%”.
Footurelab e Torres
“Noi con la Torres facciamo lavoro a partire dalla Scuola Calcio, passando per il Settore Giovanile e arrivando, logicamente, alla prima squadra. Questo è il primo anno in cui agiamo direttamente e lo stiamo facendo condividendo tutto ciò che abbiamo appreso in questi anni, con l’obiettivo di allargare gli orizzonti su tutto il territorio. Da poco è partita una collaborazione con un’azienda degli Stati Uniti, con una elaborazione di dati che vede coinvolte tutte le squadre nazionali della Torres. Come? Monitorando le singole prestazioni dei ragazzi che vanno dall’Under 14 fino alla Primavera di mister Marco Sanna. Questa stagione sarà un test per capire quanto vantaggio competitivo possiamo portare in maniera pratica”.
Sui dati della Torres
“Noi lavoriamo per cercare il pelo nell’uovo. La piazza di Sassari quando ha fatto un bel campionato storicamente non ha dato continuità. In questa prima parte di stagione, rispetto all’anno scorso si è data continuità, questo è testimoniato da come si pongono le diverse formazioni quando devono affrontare la Torres. Tutte le squadre che sono venute a Sassari, fatta eccezione del Mantova, si sono difese a 5. Questo comporta una ricerca diversa della produzione offensiva che logicamente si è fatta più difficile rispetto alla stagione precedente”.
Su ciò di cui si occupa Daniele Bianchi per la Torres
“Io lavoro nell’azienda che è della proprietà della Torres e del Latte Dolce. Noi abbiamo una struttura tecnica formata da professionisti e abbiamo un ufficio tecnico in cui analizziamo quotidianamente le partite riguardanti i rossoblù, i biancocelesti e anche altri clienti che abbiamo. Io sono il responsabile dell’area aziendale che lavora principalmente con le squadre che ha la proprietà”
Sul percorso di crescita della Torres
“Si parte sempre dal contesto. Non sono budget e bilancio che vanno in campo, ma c’è una correlazione del 70% tra le squadre che spendono di più e quelle che vincono, in particolare i gironi B e C. Però credo molto che serva bilanciare il risultato sportivo con quello strutturale, ovvero quello economico, sociale ed educativo. La storia della Torres è molto bella e fortemente legata alla città, che rappresenta oltre 120 anni di storia. Questo è un valore fondamentale e questi valori vanno portati avanti e messi alla base. Ora serve crescere senza fare il passo più lungo della gamba, perché si rischia di fare come molte realtà che vanno in Serie B e non riescono a reggere l’urto del salto di categoria. A me piace fare l’esempio del Sudtirol, che ha impiegato diversi anni per arrivare in Serie B. Ha impianti che farebbero invidia a squadre di Champions League. Una società della Torres deve lavorare in particolare con ciò che ha da dare il territorio, qua si sono cambiate diverse proprietà e quando ciò accade non è semplice dare continuità in termini di settori giovanili”.
Sui giovani del territorio sassarese
“Il territorio è innamorato della Torres, però questo amore va coltivato e quando si riceve bisogna anche dare. Se si getta un seme i risultati non si possono vedere prima di quattro anni. Questo è un’annata di semina, Sassari è una provincia molto vasta in cui ci sono diverse possibilità di relazioni, ma vanno costruite nel tempo. Al di là del lavoro fatto dalle altre società, noi abbiamo le possibilità per andare avanti e correre su noi stessi. Programmare a lungo termine non vuol dire non guardare al risultato sportivo a breve termine. Ma il secondo è funzionale al primo, noi abbiamo la responsabilità di fare questo lavoro che guardi più al futuro. Però chiaramente queste sono parole e idee, ora serve dare seguito con i fatti“.
Sulla Serie D
“Ci sono le solite campane che hanno squadre competitive, anche se l’Anzio dati alla mano sta meritando ampiamente il primo posto. Il Latte Dolce è una squadra molto giovane, ha le potenzialità per poter raggiungere la salvezza tranquilla senza troppe pressioni. In questo senso il club biancoceleste può essere un’opportunità per i diversi giovani del territorio per fare uno step di crescita. Alcuni giocatori che escono dalla quota under, hanno bisogno di qualche anno in più per maturare definitivamente, con questo progetto hanno la possibilità di farlo in categorie importanti. Il nostro obiettivo è quello di dare più opportunità ai giovani del territorio”
Sulla gara contro la Ternana
“La Ternana fa della gestione della palla il proprio punto di forza, così come la Torres. I rossoblù hanno mostrato più aggressività rispetto alla Ternana che ha una fase di costruzione dal basso che è la più importante del girone, ma ancora non ha espresso questa dominanza nella metà campo offensiva. Mi aspetto una sfida molto fisica, con la speranza che possa essere un bello spettacolo per chi verrà allo stadio. Sicuramente una gara tra due squadre che si affronteranno a viso aperto. La Ternana sinora ha subito solamente 5 gol, di cui 3 per errori fortuiti. Non ha concesso tanto, la loro forza difensiva è data dal fatto che tengono tanto il pallone. I più pericolosi? Loro hanno un potenziale offensivo importante, hanno preso Curcio. Hanno Donnarumma che subentra a Cianci, questi sono gli uomini che riescono a concretizzare di più. Magari giocherà anche Michele Carboni che conosco da quando era piccolo e ha impattato molto bene con gli umbri”.
La Redazione