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Bcl | Dinamo Sassari, le Pagelle: Tyree croce e delizia, Jefferson in ombra

Breein Tyree durante Gara 3 tra Cholet e Dinamo Sassari
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Finisce la Basketball Champions League della Dinamo Sassari, sconfitta 93-77 da Cholet. I nostri giudizi sui biancoblù.

Jefferson: 5. Fa una fatica tremenda a mettersi in partita a livello offensivo, nonostante le gestioni positive di alcuni possessi nelle battute iniziali. La fisicità avversaria, con Ayayi e Saloun che più di una volta finiscono sulle sue tracce, si fa sentire su di lui e su una Dinamo che offensivamente riesce a essere poco fluida date il suo magro impatto.

Tyree: 6. Forse è quello che lavora meglio su Randall, anche se poi l’avversario una volta che inizia a segnare dà sempre l’impressione di non poter smettere più. Lui prova a rispondere e a tratti ci riesce, il primo tempo sembra un buon indizio per la crescita nei secondi 20′. La seconda parte di gara si rivela però un’altalena di emozioni, tra scelte non perfette – vedasi la palla persa sul 61-53 – e la tripla nel quarto periodo che sembra poter riaprire la contesa. Nel finale gioca troppo da solo, anche se la partita è già chiusa. Al di là degli errori dà l’impressione di poter guidare i suoi e questo fa la differenza nel voto.

Kruslin: 6. Tira fuori le castagne dal fuoco in più di una situazione dall’arco. Sveglia la squadra con i primi tre punti, la tiene a galla con alcuni canestri importanti anche a inizio ripresa, ma poi anche la sua mano si raffredda con il passare dei minuti complice il grande lavoro degli avversari. Randall è un osso durissimo anche per lui e se c’è un errore che avrebbe potuto evitare è quella tripla lasciata forse con troppo spazio al termine del secondo quarto con cui Cholet vola a +9 e non si gira più.

Charalampopoulos: 6. Inizia con le mani freddissime e non è una buona notizia per la Dinamo, perché più di una volta i primi minuti hanno determinato le sue gare. Ha il merito di rimanere comunque attaccato alla gara, anche se la fiducia al tiro non è sempre alta e alcuni rifiuti si evidenziano. Fa meglio in un secondo tempo in cui la squadra riesce a servirlo spalle a canestro, sul suo lato non sempre riesce a essere pronto sempre ma fa sentire la sua voce a rimbalzo e in una serata del genere non era scontato.

Gombauld: 5. La partita sale di ritmo e soprattutto di robustezza fisica necessaria e a poco a poco ne esce. Meno impattante che in altre situazioni e anche questo è un problema per Sassari.

Diop: 5,5. Non è nel suo momento migliore e anche il finale lo fa capire. Soffre i lunghi avversari al primo ingresso sul parquet, dopo la prima mini-pausa mette più fisicità, ma non riesce a diventare un fattore anche perché nella sua metà campo spesso finisce per non essere reattivo anche quando Sassari decide di contenere nei giochi a due. Ci prova con più convinzione dopo l’intervallo, l’imprecisione però lo accompagna nonostante riesca a farsi trovare meglio dentro al pitturato.

Gentile: 5. Era lecito aspettarsi una partita delle sue, di quelle che sente l’importanza e allora si trasforma. Non è però la sua serata e si vede da alcune palle perse ingenue.

Cappelletti: 6. Approccia dalla panchina con il giusto atteggiamento. Bucchi lo tiene diverso tempo in campo anche perché mette più intensità rispetto a Jefferson quando serve. Nel lungo periodo però anche lui riesce a dare ritmo alla squadra solo a sbalzi, ma soprattutto perde il confronto con Goudou-Sinha, che possesso dopo possesso gli fa pesare la sua maggior fiducia nelle scelte offensive. Resta però tra i più positivi della serata nel complesso.

McKinnie: 5. Ha solo una fiammata nel secondo periodo, poi poco altro, anche perché Cholet nega quasi sempre le transizioni togliendogli la carta per entrare meglio in partita. In difesa si distrae qualche volta di troppo, compreso in un finale in cui Bucchi lo manda in campo per pareggiare fisicità e atletismo transalpino ma finisce per perdersi Tilly solo sull’arco per la tripla che decide la sfida. Brutto segnale quando Bucchi dopo un richiamo decide di cambiarlo perché si allontana dopo la spiegazione di un errore.

Treier: sv.

Raspino: sv.

Gandini: sv.

Coach Piero Bucchi: 6. Arriva il primo conto di un calendario fitto, oltre che di un avversario pronto tatticamente e mentalmente. La squadra non tira male, ma non è rapida e fluida negli attacchi, non ha le energie per vincere una battaglia sotto le plance che si rivela subito determinante. Cholet arriva sempre prima e soprattutto ha sempre la forza di respingere ogni tentativo di riavvicinamento. Il gioco è presto fatto. L’amaro in bocca resta soprattutto per una gara due che se approcciata diversamente avrebbe potuto dare altri esiti. Nonostante le difficoltà di inizio anno Sassari è tornata a fare comunque uno step avanti nella competizione. Non basta, ma in una stagione che si sta solo ora rimettendo sui binari giusti è qualcosa da non sottovalutare.

Matteo Cardia

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