Il caso Barella, Giulini dixit, potrebbe avere una svolta nelle prossime ore: il presidente rossoblù attende una risposta dal proprio gioiello, con l’offerta della Roma sul tavolo e l’Inter alla finestra.
In queste settimane si è letto tutto e il contrario di tutto: Barella non vuole andare all’estero, Barella ha scelto l’Inter, Barella attende in silenzio di vestirsi di nerazzurro. La sensazione è però che tutto ciò che ha avuto come soggetto Nicolò non fosse altro che un desiderio altrui, con un nome e un cognome a scrivere il racconto: Alessandro Beltrami. Numerosi gli incontri dell’agente del quasi ex numero 18 rossoblù con la dirigenza dell’Inter, altrettante le telefonate per tessere la tela di un trasferimento controverso.
Giulini ha ripetutamente parlato di un Barella che metterebbe al centro della sua scelta il bene del Cagliari, economico s’intende, se non prima del proprio almeno in parallelo. Allora perché spingere verso un’unica destinazione? E ora che il suo presidente ha buttato le carte giallorosse sul tavolo mostrandole ai media, come si comporterà Nicolò? Barella è in vacanza, su di lui se ne sono dette di tutti i colori, da mercenario a ingrato, un ragazzo che ha messo la propria società con le spalle al muro. Forse, nelle prossime ore, Nicolò si prenderà la propria rivincita dopo settimane di silenzi legittimi e quasi doverosi. Forse, al termine di questa telenovela, tanto inchiostro speso in questi giorni dovrà essere cancellato e una nuova storia scritta, magari sempre a tinte nerazzurre, ma alle condizioni del Cagliari o chissà, a tinte giallorosse per la gioia dei tifosi rossoblù e di quei nerazzurri che ora attaccano le sue qualità, mentre fino all’altro ieri era un diamante da mostrare al centro del mercato. O forse, chissà, Barella resterà ancora in rossoblù, aspettando un altro anno per spiccare il volo.
Intanto Beltrami freme, il suo gioco è ormai venuto allo scoperto: forse non è Nicolò a volere solo l’Inter, forse non è Nicolò a giocare sporco contro chi lo ha cresciuto e coccolato, forse non è Nicolò a pensare al mero denaro. Chissà, forse è qualcun altro.
Matteo Zizola