La telenovela Barella potrebbe volgere al termine da un momento all’altro, con radio mercato che un giorno sì e l’altro pure aggiunge elementi a un matrimonio combinato, quello fra Nicolò e l’Inter, che sembra ormai questione solo di tempo.
Il presidente Giulini, fermo nella richiesta di 50 milioni per il suo gioiello, tiene duro di fronte al gioco al ribasso dei nerazzurri capitanati da Marotta e fa orecchie da mercante davanti al fuoco incrociato dell’agente Beltrami e dell’ex AD della Juventus. 50 milioni, una cifra che nelle ultime ore ha fatto scatenare soprattutto i tifosi nerazzurri sorpresi dalla resistenza del Cagliari e pronti a lanciarsi in giudizi sommari su una valutazione da più parti definita eccessiva, gonfiata, non congrua con l’effettivo valore di Barella. Valore che, da che mondo è mondo, viene fatto dal mercato attraverso parametri differenti: età, ruolo, legge della domanda e dell’offerta, possibilità di trovare giocatori equiparabili con caratteristiche simili e quant’altro.
ALCUNI DEI COMMENTI IN RETE SU NICOLO’ BARELLA
Al contrario di quelle plusvalenze di giovani che ancora non hanno visto i campi del calcio professionistico o quasi, Barella è una realtà fatta di 100 presenze in Serie A a 22 anni, di 7 in nazionale condite da due reti, di margini di miglioramento ulteriori nonostante già ora le sue qualità siano sotto gli occhi di tutti. Il gioco del tifoso interista, volpe che non essendo ancora riuscito ad arrivare all’uva prova a far credere che quell’uva alla fine non sia poi così buona, è un vecchio trucco che lascia il tempo che trova: pagare moneta, vedere cammello. Puntare il dito sulle altrui valutazioni, dimenticando i giochi di prestigio alla voce plusvalenze, ché in fin dei conti sono criminali solo quelle altrui, è un atto fine a se stesso e che non cambia di una virgola quanto l’Inter dovrà scucire se vorrà assicurarsi le prestazioni di Barella. Una cosa è certa, non appena Nicolò vestirà la maglia nerazzurra magicamente il suo valore lieviterà anche per chi oggi straparla di prezzi gonfiati e di un Giulini traditore del suo stesso millantato interismo.
Matteo Zizola