A circa 24 ore dal punto di non ritorno per il futuro dell’Olbia, con la squadra gallurese che per il secondo anno consecutivo ha consegnato una richiesta di iscrizione incompleta (quest’anno mancano parte delle liberatorie da parte dei calciatori che ancora hanno mesi di stipendio arretrati con la società bianca), abbiamo fatto una chiacchierata con Christian Arboleda, uno dei calciatori più rappresentativi del club olbiese nelle ultime stagioni.
Christian, quanto fa male questa nuova situazione di estrema incertezza dopo le tante promesse non mantenute dell’ultimo periodo?
“Ci ha dato tanto fastidio questa nuova situazione con il futuro dell’Olbia a farne le spese come sempre. Appena finito il campionato dal club ci avevano fatto altre promesse, raccontato di un nuovo progetto votato a vincere il campionato. Siamo passati da queste promesse, ancora una volta non mantenute, a un accordo per rinnovare, io avrei preferito un biennale anche a cifre inferiori ma mi è stato proposto un contratto annuale e ho accettato per l’attaccamento a questa piazza. Poi sono passate le settimane e sono sorti i nuovi problemi che ora sono sotto gli occhi di tutti, con il budget che ci è stato detto dall’oggi al domani fosse dimezzato e mi hanno proposto meno della metà della cifra della passata stagione per restare. Io per andare incontro all’Olbia ero disposto a rinunciare anche agli stipendi passati con una proposta però diversa per il futuro. Ma anche in questo caso ho ricevuto all’improvviso un muro da parte della dirigenza. Quello che dà più fastidio è che dopo le ennesime bugie ci è stata raccontata la verità a poche ore dalla presentazione della domanda di iscrizione, togliendo anche il tempo per nuovi accordi e per soluzioni diverse, magari con altri investitori”.
A livello umano e personale come stai vivendo queste ore?
“Ci ho sempre messo la faccia in questi anni, qualcuno è scappato e io invece ho sempre tirato su la squadra. Sono arrivate tante promesse e sempre sono rimaste vane. Così è impossibile pensare di andare avanti. A me fa malissimo vedere l’Olbia in queste condizioni, non ho firmato la liberatoria perché sono stanco dalle prese in giro. Insieme a Luca La Rosa l’anno scorso abbiamo firmato senza sapere cosa sarebbe stato dell’Olbia. Solo per l’amore che ho per questi colori. Ho sempre messo tanta appartenenza per questa squadra, la salvezza dell’anno scorso per come si era messa l’annata è stata un’impresa vera ottenuta dal gruppo. Questo nuovo mancato pagamento e vedere 120 anni di storia svanire è un dolore immenso, ma il problema non siamo noi, nonostante qualcuno da dentro la società voglia farci passare da vittime a carnefici. Lo trovo molto ingiusto”.
A quante proposte hai rinunciato in questi anni per restare a Olbia?
“Ho avuto diverse proposte in questi anni ma ho sempre declinato le offerte di tutti, anche di categorie superiori. E poi sono stato tradito nella fiducia. Potevo tornare in Serie C, un altro sarebbe scappato a gambe levate. Io ho sempre messo l’Olbia davanti a tutti. Essere stato il capitano di questa formazione è un orgoglio che niente potrà cancellare”.
Cosa pensi che succederà nelle prossime ore per l’Olbia?
“Qualche giocatore so che ha firmato la liberatoria, non so se qualcuno sia stato pagato in queste ore. Io mi auguro che entro domani arrivino questi bonifici e che l’Olbia non sparisca nel nulla. Mi auguro che imprenditori del territorio o qualcuno altro possano ripartire dalla D con un progetto serio, con più fatti e meno parole”.
Con un cambio di dirigenza resteresti sempre a Olbia?
“Assolutamente sì, anche in queste settimane ho ricevuto diverse chiamate ma ho sempre detto a tutti che avrei aspettato l’Olbia fino all’ultimo. Mi auguro, anche se il tempo è pochissimo, che ci sia un gruppo solido che possa portare avanti il club”.
Roberto Pinna
