Stesso giorno (il 9) e stesso mese (febbraio) ma non lo stesso anno: il 2005 nel calcio e il 2014 nel basket. Data storica il 9 febbraio per il Cagliari e per la Dinamo, per i due capi della Sardegna.
Mai più la 11 in rossoblù
Quel giorno del 2005 il presidente Massimo Cellino ritirava la maglia numero 11 di Gigi Riva: a consegnargliela era stato Rocco Sabato, l’ultimo a indossarla, nel corso del match disputato a Sant’Elia tra l’Italia e la Russia. Era stato un vero e proprio “Gigi Riva Day” perché in mattinata in Comune il sindaco Emilio Floris lo aveva nominato cittadino onorario e gli aveva anche dato le chiavi della città. Tra gli ospiti d’onore di quella magica serata anche Graziano Mesina: il bandito di Orgosolo, all’epoca regolarmente a piede libero, si era recato allo stadio, si era seduto in tribuna e Riva (i due si “conoscevano” dai tempi d’oro del Cagliari quando Mesina, all’epoca latitante, gli scriveva lettere di ammirazione) era andato a salutarlo. Grazianeddu gli aveva portato un bel regalo: un leppa, che cos’altro?
“Eravamo di passaggio”
Nove anni dopo, nel 2014, la Dinamo vinceva il suo primo trofeo: la Coppa Italia. Per capire che valore ha ancora oggi quel successo basta ricordare che Meo Sacchetti, il coach di quella squadra, ha sempre detto che il ricordo più bello che conserva di Sassari non è lo scudetto e neppure il triplete ma quella Coppa che la Dinamo aveva conquistato partendo dall’ultimo posto della griglia e battendo, incredibilmente, prima Milano, poi Reggio Emilia e infine l’imbattibile Siena. Travis Diener aveva vinto il titolo di Mvp. La curiosità è legata al fatto che quasi tutti gli inviati al seguito della Dinamo avevano già il volo prenotato per il giorno successivo alla partita con Milano. Uomini di poca fede avevano dovuto rinviare ripetutamente il rientro in Sardegna mentre dalla Sardegna arrivavano decine e decine di tifosi. Con uno striscione che, esposto dopo la vittoria, ha fatto epoca: “Eravamo di passaggio”.
Nando Mura