A dieci giorni dalla fine del campionato in Eccellenza è tempo di verdetti. Oltre alle semifinali playoff tra Ossese e Tempio, è infatti giunto il momento dei playout che sanciranno chi, tra Alghero e Ferrini, riuscirà a centrare la salvezza e chi, invece, dovrà retrocedere in Promozione. A pochi giorni dalla gara di andata tra i catalani e i cagliaritani, abbiamo fatto una chiacchierata con il tecnico dei giallorossi Mario Fadda, che ci ha raccontato le sensazioni dell’ambiente in vista dell’attesissima partita in programma venerdì 25 aprile alle 16:00 al Pino Cuccureddu. Di seguito le sue dichiarazioni.
Mister dopo il suo arrivo la squadra ha reagito bene riuscendo a fare delle ottime prestazioni che non sempre però vi hanno premiato in termini di punti. Siete stati fino alla fine in corsa per la salvezza diretta, ma non siete riusciti a centrare quest’obiettivo che comunque rimane a portata con i playout. Cosa è mancato alla squadra secondo lei?
“Abbiamo pagato qualche risultato sfavorevole, le prestazioni sono sempre state ottime, ma i risultati purtroppo non ci hanno dato ragione. Per il calendario che si andava ad affrontare le prestazioni sono state davvero ottime. Sarebbe stato meglio fare partite un po’ più scadenti portando a casa qualche risultato in più. Potevamo gestire meglio qualche situazione: contro la Nuorese avevamo il risultato in mano e ci siamo fatti recuperare al 92′, a Barisardo eravamo nettamente in controllo e prendiamo gol a dieci secondi dalla fine. Affrontare quelle doppie sfide contro il San Teodoro e Carbonia con punti in tasca dagli scontri precedenti, ci avrebbe dato più morale e forza mentale”.
Nell’ultima gara di campionato disputata contro il Monastir, vi siete resi protagonisti di una prestazione di sostanza che vi ha visto andare vicini al pareggio senza però riuscirci. Al netto del valore degli avversari e al di là del risultato, che gara è stata e cosa vi lascia in virtù del doppio confronto con la Ferrini?
“È stata la migliore prestazione da quando io sono sulla panchina dell’Alghero, con otto assenze iniziali più le due maturate nel corso della sfida di Mula e Scognamillo, i ragazzi hanno dimostrato di avere valore: i giovani (non ne dubitavo) sono di grande spessore. Abbiamo dimostrato di saper fare calcio, ma in quella condizione sapevamo che sarebbe servito un miracolo per potersi salvare. La mente libera da ogni preoccupazione ci ha permesso di disputare una partita eccellente. Cosa ci lascia? La consapevolezza di poter attingere da tanti ragazzi che hanno dimostrato che possono far parte di questa squadra dall’inizio. Sono rimasto sorpreso da giocatori come Baraye ad esempio, che adattato nella posizione di esterno basso a sinistra, si è reso protagonista di una prestazione di livello. La nostra fase difensiva dietro è stata eccezionale nonostante davanti avessimo l’attacco più prolifico del campionato. Ottima fase difensiva, sempre bravi e pronti ad offendere: è una partita che ci lascia sicuramente parecchie sensazioni positive”.
In settimana ha avuto modo di stare a stretto contatto con la squadra, che aria si respira? L’ambiente come sta vivendo la vigilia prima dei playout?
“La piazza non è abituata a queste situazioni, l’Alghero arriva da due campionati con salti di categoria ottenuti, pertanto si è abituati a sfide diverse in cui non si rischia, come in questo caso, di retrocedere. L’ambiente è giustamente preoccupato, lo siamo anche noi, ma siamo comunque consci del nostro valore e sappiamo che possiamo giocarcela ad armi pari”.
I precedenti dicono una vittoria per l’Alghero nel girone di andata e una per la Ferrini nel girone di ritorno. Si prospetta una sfida equilibrata, che partita si aspetta?
“Solitamente in queste gare è importante l’approccio della prima partita, spesso è in questa che si cerca di indirizzare il confronto. Sarà importante impostare bene la gara di andata, affrontiamo una delle squadre più esperte della categoria che conosce bene il valore di queste partite ma al contrario, perché non bisogna dimenticare che la Ferrini, negli ultimi tre anni ha disputato due volte i playoff. Affrontare un playoff però è qualcosa di diverso. Sarà bello e importante capire come verranno giocate queste due gare. Noi abbiamo uno svantaggio perché siamo costretti a vincere una delle due sfide, per questo ci sarà bisogno di un Alghero all’attacco, propositivo, che cercherà di fare la partita già dall’andata”.
In cosa i rossoblù potrebbero mettervi maggiormente in difficoltà?
“Loro ci possono mettere in difficoltà sul doppio vantaggio, è una squadra che è forte nel difendersi, compatta, esperta, con tanti giocatori navigati e che può permettersi di pareggiare entrambe le sfide. È una squadra che può contare su un nucleo storico che fa questa categoria da tanto tempo, però ripeto, questa è una doppia sfida playout che è qualcosa di ben diverso da una gara secca di playoff”.
La Ferrini nel corso di questo finale di stagione si è contraddistinta per una bella rimonta che l’ha portata dall’ultima posizione alla 11^ in due mesi, per poi però fare ritorno nelle zone calde della classifica. Qual è il suo pensiero sulla loro stagione?
“La Ferrini è stata brava ed esperta a tirarsi fuori da quella situazione trovando anche delle partite giuste che hanno permesso di uscirne. Hanno dimostrato ancora una volta di essere una squadra molto esperta”.
Crede che la sconfitta rimediata nell’ultima giornata contro il Carbonia dai cagliaritani possa lasciare qualche strascico?
“Quella era una partita da dentro o fuori, sinceramente non so se possa aver lasciato qualche strascico. Il Carbonia è una squadra forte, dopo averla affrontata non capivo il perché fosse in quella posizione perché come organico non è una squadra da zona retrocessione. Ha diversi nomi importanti tra le proprie fila: Pavone, Ricci, Galasso etc, sapevo che avrebbe fatto una buona stagione e così è stato. Non saprei se quella sconfitta possa lasciare strascichi in futuro, ma di sicuro la sosta ha aiutato tutti ad azzerare e sciogliere le paure e i dubbi, dimenticando tutto ciò che è stato fatto. Qui, in due partite, ci si gioca la stagione”.
Secondo lei in gare come questa quale aspetto può essere decisivo?
“Fame e determinazione, sono queste le due caratteristiche che si deve avere sempre, indipendentemente dall’obiettivo per cui si giochi. In questo caso poi, servirà voglia di salvarsi, attaccamento e condizione fisica ottimale, aspetto strettamente connesso alla condizione mentale che deve essere assolutamente positiva. Sono questi gli aspetti che faranno la differenza più di qualsiasi altra cosa”.
Luca Scognamillo è uscito per infortunio nell’ultima sfida contro il Monastir, quali sono le sue condizioni? Quanto peserà una sua eventuale assenza?
“Luca purtroppo non ci sarà. La sua assenza ci dispiace molto, perché sappiamo il suo valore per noi, ci fa male, ma sono sicuro che la sua mancanza darà forza e responsabilità a tanti altri ragazzi giovani in squadra. Non serve a nulla fasciarci la testa, dobbiamo capire che i playout si giocheranno lo stesso e che la posta in palio è quella. È chiaro che l’assenza mi preoccupi, ma non a tal punto da precludermi la vittoria finale. Stiamo preparando la gara in maniera diversa per esaltare al meglio le nostre caratteristiche anche senza di lui e sono certo che ce la giocheremo fino alla fine. Affrontiamo la prima gara in casa, ci attende una grande cornice di pubblico, la città e i tifosi ci stanno facendo sentire il calore, tutti sanno l’importanza della gara perciò mi aspetto il pienone venerdì. Da quando sono arrivato non siamo mai riusciti a vincere in casa, speriamo di poterci togliere questa soddisfazione in questo momento decisivo”.
Giuseppe Meloni