Intervista a Nelson Abeijon, il Guerriero rossoblù: da Nandez a Nainggolan, con parole al miele per tutto l’ambiente rossoblù.
“Le sue caratteristiche sono da Cagliari perché fa della grinta e del cuore la sua forza principale. Entrerà velocemente nel cuore dei tifosi del Cagliari. Mi ha ricordato Abeijon per la sua corsa e grinta: Abe è rimasto nei cuori del popolo cagliaritano e mi auguro lo possa fare anche lui”. Le parole di Andrea Cossu durante la conferenza di presentazione di Nahitan Nández come nuovo giocatore rossoblù hanno riportato alla mente Nelson Abeijón, mai dimenticato centrocampista del Cagliari e simbolo della garra charrúa tipica degli uruguaiani applicata alla maglia numero 18, la stessa scelta da El León per la sua nuova avventura in Sardegna.
“NN? CENTROCAMPISTA COMPLETO” – Abbiamo così contattato proprio Abeijon, Abe per i tifosi rossoblù, per chiedergli cosa ne pensa del nuovo acquisto del presidente Giulini e non solo. “Mi è piaciuto moltissimo quello che ha detto Andrea, è stato qualcosa di davvero speciale”, esordisce Abe, al momento impegnato nella sua nuova carriera di allenatore in Uruguay come il suo vecchio compagno di tante battaglie Diego López. Inevitabilmente il discorso non poteva che cadere sull’ex giocatore di Peñarol e Boca Juniors, e Abeijon ha un parere molto positivo sul suo connazionale: “Nández è un grande giocatore, con tanto carattere e l’aver portato un elemento della Selección darà tantissimo al Cagliari. È un centrocampista completo e con molta personalità e per me, come d’altronde ha detto lo stesso Andrea (Cossu, ndr), il Cagliari entrerà subito nel suo cuore. In più ha scelto la maglia 18 e questo aspetto mi rende felice. Ho dato il meglio di me a Cagliari con quel numero”.
“SOGNO DI TORNARE A CAGLIARI” – Assieme a Nández sono arrivati anche Nainggolan e Rog per un centrocampo che fa sognare i tifosi. Ti piacerebbe giocare assieme a questi tre nuovi protagonisti del Cagliari attuale? “Certo che sì, però non credo che avrei molto spazio con questi tre grandi calciatori (ride, ndr). Avere una mediana così forte è importante, è la zona dove si vincono la maggior parte delle partite”. Nel vedere che tutti i suoi amici sono tornati un giorno in Sardegna, come per esempio El Jefe Diego López, anche Abe spera di riabbracciare Cagliari in futuro? È un obiettivo o un sogno? “Sì, il mio sogno è tornare un giorno a casa mia (testuale, ndr), Cagliari, lavorare per la maglia rossoblù e, come ho sempre detto, poter diventarne in futuro l’allenatore. Ai tifosi voglio dire che sono sempre con me nel mio cuore e che per me è stato un orgoglio vestire la maglia più bella del mondo, la tengo attaccata al corpo come una seconda pelle. Voglio ringraziare tutti per l’amore che mi hanno sempre dimostrato fino a oggi”.
Parola di Abe, parola di Guerriero.
Matteo Zizola