La nuova era Walter Zenga è iniziata a Cagliari con una parola su tutte al centro: divertimento.
Gli ultimi mesi con Maran in sella, d’altronde, sono stati definiti da Giulini come insipidi, riportare entusiasmo ai tifosi attraverso le prestazioni frutto di gioco e grinta è l’obiettivo principale del nuovo corso targato Uomo Ragno. Per divertirsi, dentro e fuori dal campo, uno degli aspetti potrebbe essere l’arrivo di Gianni Vio, unico collaboratore che Zenga ha voluto con sé in Sardegna: specialista dei calci piazzati riconosciuto a livello europeo, avrà il compito di portare a Cagliari la sua filosofia fatta di innovazione tattica combinata con cura dell’aspetto mentale grazie alla collaborazione con lo psicologo veneto Alessandro Tettamanzi.
I rossoblù durante questa stagione non hanno prodotto numeri importanti sulle palle da fermo, non solo per le assenze di uomini importanti come Pavoletti e Ceppitelli, ma anche per una cura non di certo maniacale in questo dettaglio offensivo che spesso decide le partite. Dei 41 gol fatti dal Cagliari solo 3 sono arrivati attraverso azione da palla inattiva, una percentuale ben lontana da quel 30% di cui Gianni Vio ha perfino parlato nel suo libro sul tema: Ceppitelli a Parma, l’autorete di Pasalic a Bergamo e il gol di Pisacane contro la Fiorentina.
Con Zenga in panchina si potrebbero rivedere gli schemi che resero famoso Vio a Catania e che gli garantirono il soprannome di “piccolo mago”, ciliegina sulla torta il famoso episodio con protagonista Plasmati e i suoi pantaloncini abbassati: la filosofia di Vio infatti prevede non solo movimenti a liberare gli uomini, ma l’utilizzo a piene mani della psicologia per mettere in difficoltà i portieri e le difese avversarie. Giocatori che si spostano in gruppi trascinando con sé i rispettivi marcatori, per poi liberarsi con contromovimenti, barriere di attaccanti che si piazzano in fuorigioco per poi tornare in gioco appena prima che il pallone venga calciato, ricerca costante del caos ragionato per creare spazi e confondere le acque.
La carriera di Vio dopo Catania ha portato i suoi frutti a Firenze con Montella, quando i viola furono i primatisti europei per reti da situazioni da calcio da fermo, poi a Milano con Inzaghi, quindi in Inghilterra dove si è fatto conoscere a Brentford: in questa occasione riuscì in poco tempo a portare la percentuale di gol da palla inattiva dal 18 al 27%, un dato che parla da solo. Dopo Brentford ecco il Leeds, e quindi Venezia sempre con Zenga e infine la Spal con Semplici dove ha fatto raggiungere ai ferraresi il terzo posto nella speciale classifica dietro solo Roma e Juventus: un dato impressionante e che è risultato decisivo nel raggiungimento della salvezza degli spallini. Ora tocca a Cagliari scoprire il caos organizzato di Gianni Vio: obiettivo divertimento e gol, il suo curriculum promette fuochi d’artificio nelle aree avversarie.
Matteo Zizola