Il tecnico del Cagliari Walter Zenga ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport: eccone un breve estratto.
“Ho usato questo tempo di quarantena per studiare leadership, il profilo tecnico e personale dei miei giocatori su Wyscout e guardato le partite del Cagliari. Non sapere quando servirà tutto questo è dura. Per ora nessuna ripresa effettiva, solo attività a casa con supervisione del preparatore. Oggi è impossibile programmare una ripresa a gruppi come avevamo fatto il 23, è questione di etica, morale e medica. Penso ci vorranno dai 30 ai 45 giorni per essere pronti per giocare”.
“Sono stato a stretto contatto con Carli, Canzi e Vio– prosegue l’Uomo Ragno-. Siamo una famiglia ormai. Il Cagliari ha grande potenzialità e un centrocampo fortissimo, non c’è stato bisogno di convincermi quando mi hanno chiamato: un allenatore deve baciarsi i gomiti quando viene a Cagliari”.
Sull’atteggiamento della squadra commenta: “E se il Cagliari non ci ha creduto abbastanza ad essere da Champions? Dobbiamo pensare in grande, ma non parlo di traguardi: il mercato fatto non mi pare sia da salvezza. Penso che in questo mini campionato può succedere di tutto e in 13 partite le soluzioni da palla inattiva possono essere determinanti, per questo ho voluto Gianni Vio. Alla ripresa dirò ai ragazzi di ricominciare da zero. Nainggolan? Top player, può stare dove vuoi. Joao Pedro? Gli ho detto che nelle prossime 13 partite mi deve segnare altri 16 gol”.
Sulla possibile ripresa: “Per ora non vorrei vedere più immagini tragiche, però se si riprende significa che riprende anche la vita. La vedo dura finire entro giugno, più facile sfondare a luglio, chissenefrega delle vacanze”.