Al termine della gara pareggiata col Sassuolo, Walter Zenga ha commentato così ai microfoni di Sky Sport.
“Abbiamo giocato contro una grande squadra che ha fatto tanti gol: con noi non sono riusciti a creare grandi occasioni, hanno segnato solo su corner dove eravamo disattenti. Eravamo troppo passivi e bassi nel primo tempo: abbiamo fatto fatica a ripartire con Gaston Pereiro che non riusciva a far salire la squadra, nel secondo tempo l’espulsione ci ha svegliato. La bravura di questi ragazzi è stata di rimanere compatti con questo 4-3-2 e andare a prendere un pareggio per me meritato. Dobbiamo riconoscere che il Sassuolo stava meglio di noi, è umiltà non alzare la bandiera bianca: dobbiamo capire come affrontare le squadre in questi giorni in cui siamo contati e abbiamo gli stessi uomini in campo, nella ripresa abbiamo giocato con un esordiente davanti alla difesa. Una prestazione fatta di umiltà e attenzione, forse con un po’ di gamba avremo fatto anche meglio”.
“Giocavamo contro una squadra un assetto solido, guidata da un grande allenatore– prosegue Zenga- io ho preso 10 punti in queste poche partite e abbiamo tenuto due volte in campo in 10 contro 11, il tempo per lavorare è poco: per me 10 punti è tanta roba in questo periodo, in queste condizioni e con soli tre centrocampisti a disposizione. Da qui la scelta di aspettarli nel primo tempo, devo gestire le forze dei giocatori. Gli obiettivi ci sono sempre, ci sono i 47 punti dell’era Giulini da superare: abbiamo ancora 4 partite contro squadre di livello, giocare a calcio ti porta sempre ad onorare la maglia anche con gli obiettivi raggiunti. Abbiamo ancora 4 partite per migliorare questi 47 punti. Cigarini? Quello che succede nello spogliatoio rimane nello spogliatoio, non aggiungo nulla. Carboni? Può stare nel campionato di Serie A, ma non deve prendere un giallo come nel primo tempo che era inutile e nel secondo giallo c’è un concorso di colpe con Mattiello”.
Così invece Roberto De Zerbi: “Avremmo potuto fare qualcosa in più di sicuro. Sapevamo che questa era una partita ancora più difficile rispetto a quelle con Lazio e Juventus per alcuni aspetti. Potevamo fare qualche gol in più, ma questo pareggio ci fa bene per crescere: nel calcio non c’è niente di facile, queste sono le partite dove dobbiamo essere più cattivi. Quando il Cagliari è rimasto in 10 è diventata più pericolosa: quando il Cagliari ci aspettava dovevamo prenderlo come campanello d’allarme, sono punti persi che danno fastidio. Se avessimo messo più sangue, magari avremo vinto. Giocare ogni tre giorni mi diverte, anche se dormo poco: amo quello che faccio e non mi lamento degli orari delle partite. Chiaro che sarebbe meglio preparare le partite ogni 7 giorni. Quando vinceremo partite come questa in maniera convincente, avremmo fatto quel salto di qualità che ci permette di lottare per l’Europa. Penso che ci arriveremo, non so quando ma ci tengo ancora di più che all’aspetto tattico questa situazione di essere più cattivi. Sono del parere che se un giocatore rimanesse controvoglia sia meglio cederlo, sarei contento se Locatelli, Boga, Berardi rimanessero”.