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Zé Maria: “Rimango a Olbia? Devono cambiare tante cose e non penso cambieranno”

Ze Maria in conferenza stampa dopo Olbia-Cos
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Al termine della sfida pareggiata per 3-3 contro la Gelbison, l’allenatore dell’Olbia Zé Maria è intervenuto in sala stampa per commentare la prestazione fornita dai suoi giocatori, con il punto maturato al Nespoli che è valso la salvezza.

Sulla salvezza
Non ho visto la classifica, ma sono contento che sia finita. È valsa la pena per tutta la fatica messa da novembre a questa parte. Ho ringraziato la squadra per ciò che hanno fatto, si sono messi a disposizione e hanno creduto nelle mie idee. Non era l’ambiente migliore per iniziare un lavoro, ma i ragazzi vanno ringraziati”.

Rammarico
Il rammarico c’è sempre. Questa è una squadra che poteva andare lontano. Oggi abbiamo giocato contro un grande avversario che ci ha messo in difficoltà all’andata. Fare tre gol nel primo tempo non era semplice. Potevamo lottare per altre cose, ma purtroppo è andata così”.

Aspetti positivi e negativi
Ci sono state tante cose positive, come la reazione dei ragazzi dal primo giorno che sono arrivato. Non era semplice entrare in questo ambiente, e loro mi hanno dato modo di lavorare. Poi c’è stata la voglia di crescere e di migliorare, da parte di tutti, da Ragatzu ai più giovani. Cose negative? Direi cose da migliorare, e non sono solo due”.

Sulla permanenza a Olbia
Rimango a Olbia? C’è bisogno di cambiare tanto e la società lo sa. Ho salutato i giocatori perché non sono abituato a lavorare in certe condizioni. La società ne è consapevole. Ho cercato di dare il massimo e rispettare tutti. Mi aspettavo lo stesso rispetto. Per rimanere a Olbia le cose devono cambiare tanto, e non penso che cambieranno. Ringrazio anche i tifosi, da quando ho messo piede qua sono stato il primo tifoso per il bene di questi colori. Ho cercato di dare il massimo, comportandomi da professionista. A volte questo dà fastidio, ma i tifosi e i ragazzi me lo hanno riconosciuto. Sono contento di questa parentesi a Olbia”.

Parole con i tifosi
Mi hanno chiamato, mi hanno detto che ciò che viene detto in giro non è a nome loro. Volevano ringraziarmi per l’impresa. L’impresa però non è mia, è dei ragazzi e dei tifosi. La squadra non usciva da quella situazione da sola, ma con tutti quanti. Non siamo arrivati dove volevamo arrivare, avevamo programmato di giocare 8/10 finali per arrivare addirittura a vincere il campionato”.

Giudizio finale
Sono soddisfatto del lavoro svolto. All’intervallo ho detto ai ragazzi che mi faceva piacere vederli giocare a calcio. Nel primo tempo abbiamo giocato veramente bene. Questa è la mia vittoria: sapere che i ragazzi sono cresciuti tantissimo. Sono contento della salvezza, soprattutto per i miei ragazzi”.

La Redazione

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