Si è aperta con l’insidiosa tappa nel capoluogo la Vuelta a Burgos che ha visto il successo di Planckaert della Alpecin-Fenix, il più abile nell’esplosivo finale di corsa tenutosi nella parte vecchia della cittadina. Fabio Aru nell’intricata conclusione di frazione ha tenuto bene, chiudendo nel gruppo alle spalle dei primissimi che si è avvantaggio nella salitella e nella parte in pavé: per il villacidrese è arrivato un 18° posto finale in una tappa caratterizzata da vento e anche un caduta che ha messo fuorigioco alcuni uomini importanti.
Fuga iniziale di Aparicio, Maitre, Martín, Bou, Dina e García che vengono ripresi dai contrattaccanti che hanno sfruttato il terreno e il vento propizio per avvantaggiarsi: il gruppo composto da Narvaez, Jacobs, Einer, Oss, Brunel, Wurtz, Vanmarcke, Trentin, Bayer e Sergio Garcia sono stati inseguiti dal plotone che si è spezzato in più parti, poi riunitosi con il passare dei chilometri. Sul primo passaggio dell’Alto de Castillo la testa della corsa perde Oss, Bayer e Garcia, mentre poco prima nel gruppo si è registrata la caduta del grande favorito della corsa, Egan Bernal che è arrivato attardato sul traguardo. L’inseguimento si è concluso a 3,5 km dall’arrivo con alcuni corridori che hanno tentato il contrattacco spezzando in alcuni tronconi il gruppo nel finale prima della rampa cittadina che ha stabilito il vincitore finale: a trionfare è stato il belga Planckaert che ha regolato un plotoncino di cinque corridori composto da Serrano, dall’italiano Albanese, dal colombiano Buitrago e dal francese Bardet. Buon finale in un terreno non certo favorevolissimo alle sue caratteristiche per Il Cavaliere dei Quattro Mori che ha chiuso 18° a 13″. Prima maglia viola di leader ovviamente sulle spalle di Planckaert. Domani altra tappa vallonata da Tardajos a Briviesca di 175 km.