Lunga intervista concessa da Alessia Orro a La Gazzetta dello Sport: la classe 1998 è stata festeggiata nella giornata di ieri dalla sua Narbolia dopo l’oro di Parigi 2024 e il titolo di miglior palleggiatrice del torneo a cinque cerchi. Vi riportiamo alcune delle sue dichiarazioni.
La medaglia
“Credo che ci vorrà del tempo per capire cosa abbiamo fatto. Il rito con mio nonno Peppino? Ho ripetuto quanto fatto nel 2021, sono arrivata e gli ho messo la medaglia al collo. Sono legata alla mia famiglia e questo gesto mi ricorda le mie origini e la mia forza che ogni volta mi arriva da casa. Io volto felice dell’Italia? Il sorriso è un mio marchio di fabbrica, mi viene naturale e in campo lo uso anche per trasmettere positività alle mie compagne”
Crescita
“Miglior regista del torneo? Sono contenta per la mia crescita individuale, ho lavorato tanto su me stessa e questo è il risultato di quanto fatto in palestra. Sono contenta che che questi sacrifici siano stati riconosciuti e fiera del percorso intrapreso. Velasco ha creduto tanto in me, mi ha dato quelle certezze che forse mi mancavano. Mentalmente mi ha insegnato e spronato a non pensare troppo all’errore e guardare avanti. A tutta la squadra ha regalato qualcosa”
Oristano, provincia olimpica
“Sono molto contenta dei nostri successi. Noi atleti olimpici oristanesi abbiamo una chat dove durante l’anno ci teniamo informati dei risultati e dei problemi di ognuno. Questo è un modo per sostenerci nel bene e nel male”.
Il rapporto con Egonu
“Abbiamo iniziato dal Club Italia la nostra scalata, sono rimasta scioccata dal murales a lei dedicato imbrattato da ignoti. Una cosa brutta per la persona che è Paola, per la giocatrice e il movimento. Sono disgustata”.
La Redazione